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Notifica irreperibilità relativa: quando è valida?

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un automobilista contro una cartella di pagamento per multe non pagate. L’ordinanza chiarisce che la notifica per irreperibilità relativa è valida se effettuata all’indirizzo risultante dai registri pubblici (PRA), anche se il destinatario è temporaneamente assente. Il ricorso è stato inoltre ritenuto un abuso del processo, comportando una condanna aggiuntiva per il ricorrente.

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Pubblicato il 10 ottobre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Notifica irreperibilità relativa di una multa: quando è valida?

Ricevere una cartella esattoriale per un importo consistente, relativo a vecchie multe del Codice della Strada, è un’esperienza frustrante per molti automobilisti. Spesso la prima reazione è di incredulità, soprattutto se si è convinti di non aver mai ricevuto i verbali originali. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione fa luce su un aspetto cruciale del processo di notifica: la notifica irreperibilità relativa. Questo provvedimento chiarisce quando una notifica può essere considerata valida anche se il destinatario non era fisicamente presente al momento della consegna, e quali sono le responsabilità del cittadino.

I Fatti del Caso

Un automobilista si opponeva a una cartella di pagamento di oltre 3.000 euro per 11 violazioni al Codice della Strada contestate dal Comune. Il ricorrente sosteneva di non aver mai ricevuto la notifica dei verbali sottostanti e che, pertanto, la pretesa creditoria fosse illegittima. Inizialmente, il Giudice di Pace rigettava la domanda. Successivamente, il Tribunale, in sede di appello, accoglieva parzialmente il ricorso, annullando la cartella solo per due verbali la cui notifica era stata eseguita da un operatore postale privato non abilitato prima delle liberalizzazioni del 2017. L’automobilista, insoddisfatto, proponeva ricorso in Cassazione per gli altri verbali, insistendo sulla nullità delle notifiche.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. I giudici hanno confermato la validità delle notifiche effettuate per i restanti verbali e hanno condannato il ricorrente non solo al pagamento delle spese legali, ma anche a un’ulteriore somma a titolo di sanzione per “abuso del processo”, avendo proposto un ricorso basato su motivi palesemente infondati.

Le motivazioni: la notifica per irreperibilità relativa e l’indirizzo del PRA

Il punto centrale della decisione riguarda la distinzione tra “irreperibilità relativa” e “irreperibilità assoluta”. La Corte ha chiarito che i verbali erano stati notificati correttamente ai sensi dell’art. 140 c.p.c., procedura prevista per i casi di irreperibilità relativa. Questo si verifica quando il destinatario è temporaneamente assente dalla sua residenza o quando le persone presenti rifiutano di ricevere l’atto.

I giudici hanno sottolineato che il Comune aveva correttamente utilizzato l’indirizzo di residenza risultante dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA) al momento della notifica. È onere del proprietario del veicolo comunicare tempestivamente ogni variazione di residenza al PRA o all’anagrafe comunale. Il mancato aggiornamento di tali registri ricade sul cittadino, e l’Amministrazione è legittimata a fare affidamento su quei dati. La notifica effettuata a quell’indirizzo, anche se il destinatario risulta “sconosciuto al citofono cassetta”, non configura un’irreperibilità assoluta (che richiederebbe la più complessa procedura dell’art. 143 c.p.c.), ma una semplice difficoltà materiale di consegna, rientrando appunto nel campo della notifica per irreperibilità relativa.

Le motivazioni: la tardività delle eccezioni e l’abuso del processo

Un altro aspetto rilevante è la gestione delle eccezioni procedurali. Il ricorrente ha tentato di estendere in Cassazione la censura sulla notifica tramite operatore postale privato a tutti i verbali. Tuttavia, la Corte ha osservato che in appello tale motivo era stato sollevato solo per due specifici verbali (quelli poi annullati). Per gli altri, la questione non era stata proposta, configurando una rinuncia implicita a farla valere. Le doglianze non possono essere introdotte per la prima volta in sede di legittimità.

Infine, la Corte ha qualificato l’impugnazione come un vero e proprio “abuso del processo”. Proporre un ricorso per cassazione basato su motivi palesemente inammissibili e infondati costituisce un ingiustificato sviamento del sistema processuale dai suoi fini. Tale condotta, che causa un allungamento dei tempi della giustizia, è stata sanzionata con una condanna pecuniaria ai sensi dell’art. 96, comma 3, c.p.c., a favore della controparte.

Le conclusioni: implicazioni pratiche per gli automobilisti

Questa ordinanza offre importanti spunti pratici:

1. Responsabilità dell’indirizzo: È fondamentale mantenere sempre aggiornato il proprio indirizzo di residenza presso il PRA e l’anagrafe comunale. La notifica inviata all’ultimo indirizzo registrato è considerata valida.
2. Distinzione delle procedure: L’assenza momentanea da casa non invalida la notifica, che si perfeziona con la procedura di compiuta giacenza prevista per la notifica per irreperibilità relativa.
3. Specificità dei ricorsi: Quando si impugna un atto, è necessario sollevare in modo specifico e tempestivo tutti i motivi di contestazione per ogni singolo verbale. Le questioni non sollevate nei gradi di merito non possono essere recuperate in Cassazione.
4. Rischio di sanzioni: Proporre ricorsi pretestuosi o infondati può comportare non solo la condanna alle spese, ma anche una sanzione aggiuntiva per abuso del processo.

Quando una notifica di una multa è valida se non ero a casa per riceverla?
La notifica è valida se viene eseguita secondo la procedura per irreperibilità relativa (art. 140 c.p.c.) presso l’indirizzo di residenza risultante dai registri pubblici, come il PRA. Se il destinatario è temporaneamente assente, la notifica si perfeziona con il deposito dell’atto presso la casa comunale e l’invio della relativa raccomandata informativa (avviso di compiuta giacenza).

È mia responsabilità aggiornare l’indirizzo di residenza sui registri pubblici del veicolo?
Sì. Secondo la Corte, il mancato aggiornamento della residenza presso i pubblici registri (PRA, anagrafe comunale) è una condotta che va a discapito del proprietario del veicolo. L’ente impositore è legittimato a notificare gli atti all’ultimo indirizzo registrato.

Posso contestare una multa perché la notifica è stata fatta da un operatore postale privato prima della liberalizzazione del 2017?
Sì, è un motivo di nullità valido, come confermato dalla giurisprudenza. Tuttavia, questa specifica contestazione deve essere sollevata tempestivamente nei primi gradi di giudizio (Giudice di Pace, Tribunale) e per ogni singolo verbale che si intende impugnare per tale vizio. Non è possibile sollevare la questione per la prima volta in Cassazione o estenderla a verbali per cui non era stata precedentemente eccepita.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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