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Notifica decreto di espulsione: quando è nulla?

La Corte di Cassazione ha annullato un’ordinanza di un Giudice di Pace che convalidava un’espulsione. Il motivo è la mancata verifica sulla validità della notifica del decreto di espulsione. Se consegnato in semplice fotocopia, senza attestazione di conformità all’originale, l’atto è nullo. La Corte ha rinviato il caso al giudice di merito per un nuovo esame.

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Pubblicato il 25 novembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Notifica Decreto di Espulsione: La Cassazione Sancisce la Nullità della Fotocopia Semplice

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio fondamentale in materia di immigrazione: la notifica del decreto di espulsione deve seguire regole precise per essere valida. Se l’atto viene consegnato in semplice fotocopia, senza un’attestazione di conformità all’originale, è da considerarsi nullo. Questa decisione sottolinea l’importanza del rispetto delle formalità a garanzia dei diritti del destinatario.

I Fatti del Caso

Una cittadina straniera si era opposta al provvedimento di espulsione emesso dal Prefetto di Salerno a causa della mancanza di un permesso di soggiorno. Il suo ricorso iniziale era stato respinto dal Giudice di Pace.

La ricorrente ha quindi presentato ricorso in Cassazione, sollevando diverse questioni. Il motivo principale, e quello che si è rivelato decisivo, riguardava un vizio di procedura: il decreto di espulsione le era stato notificato in semplice copia fotostatica, priva di qualsiasi attestazione che ne certificasse la conformità all’atto originale. Secondo la difesa, questa modalità di comunicazione rendeva l’atto nullo per carenza di una formalità essenziale.

La Questione della Notifica del Decreto di Espulsione

Il cuore della controversia verteva sulla validità della comunicazione dell’atto amministrativo. La relata di notifica allegata al decreto utilizzava una formula standard e ambigua, attestando che l’atto era stato consegnato «in originale o eventualmente in copia conforme all’unico originale», senza specificare quale delle due opzioni fosse stata effettivamente adottata.

Di fronte a questa incertezza, il Giudice di Pace aveva omesso di indagare e pronunciarsi sulla specifica eccezione sollevata dalla ricorrente, limitandosi a considerare l’atto legittimo sulla base della firma del Questore. Questo comportamento è stato censurato dalla Corte di Cassazione come un’omissione di pronuncia.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha accolto il primo motivo di ricorso, ritenendolo fondato e assorbente rispetto a tutti gli altri. Gli Ermellini hanno ribadito un principio consolidato nella loro giurisprudenza: un decreto di espulsione, per essere valido, deve essere comunicato formalmente. La notifica tramite mera copia libera o informale, priva dell’attestazione di conformità all’originale apposta da un pubblico ufficiale, rende l’atto nullo.

La Corte ha chiarito che l’ambiguità della formula utilizzata nella relata di notifica non può essere ignorata. Il giudice di merito ha il dovere di superare tale ambiguità verificando concretamente se al destinatario sia stato consegnato l’atto originale (o un doppio originale) oppure una copia debitamente autenticata. La semplice presenza di una firma sul documento non è sufficiente a sanare il difetto di notifica.

Poiché il Giudice di Pace non ha effettuato questo accertamento, la sua decisione è stata viziata da un errore procedurale. La nullità che deriva da questo vizio di comunicazione non è sanabile, in quanto non si applica il principio del raggiungimento dello scopo valido per i soli atti processuali.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

In conclusione, la Corte di Cassazione ha cassato l’ordinanza impugnata e ha rinviato il caso al Giudice di Pace di Salerno, in persona di un diverso magistrato. Il nuovo giudice dovrà riesaminare la questione, accertando specificamente le modalità con cui è avvenuta la notifica del decreto di espulsione. Dovrà verificare se l’atto è stato notificato in originale, in doppio originale o se la copia consegnata era stata regolarmente attestata come conforme.

In mancanza di tale prova, il decreto dovrà essere dichiarato nullo. Questa ordinanza rafforza le garanzie procedurali a tutela dei cittadini stranieri destinatari di provvedimenti restrittivi, imponendo alle autorità amministrative e giudiziarie un rigoroso rispetto delle forme previste dalla legge per la comunicazione degli atti.

Quando è nulla la notifica di un decreto di espulsione?
La notifica è nulla se il decreto viene comunicato all’interessato in mera copia fotostatica, libera o informale, senza l’attestazione di conformità all’originale apposta da un pubblico ufficiale a ciò autorizzato.

Cosa deve fare il giudice se la formula sulla relata di notifica è ambigua?
Il giudice ha il dovere di superare l’ambiguità (ad esempio, una formula che indica la consegna ‘in originale o in copia conforme’) verificando se sia stato notificato l’originale, un doppio originale o una copia la cui conformità sia stata regolarmente attestata.

La firma del Questore sull’atto sana un difetto di notifica?
No, la sola firma del Questore e la presenza di mediatori, pur attestando la conformità a legge dell’atto in sé, non sono sufficienti a sanare il vizio specifico relativo alle modalità di comunicazione e notificazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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