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Nomina organo di controllo: Coesistenza con revisore

Una società S.r.l., dopo aver superato i limiti di legge, non ha provveduto alla nomina dell’organo di controllo. Il Tribunale è intervenuto nominando d’ufficio un collegio sindacale. La società ha successivamente nominato un proprio revisore e ha presentato reclamo per chiedere la revoca del collegio sindacale. La Corte d’Appello ha respinto il reclamo, chiarendo che le due figure possono coesistere, in quanto il collegio sindacale svolge una vigilanza sulla gestione (art. 2403 c.c.), mentre il revisore si occupa del controllo contabile. L’inerzia iniziale della società ha giustificato l’intervento del Tribunale, e la nomina successiva non ha annullato tale intervento.

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Nomina Organo di Controllo: quando il Tribunale interviene e cosa succede

La nomina organo di controllo o di un revisore legale è un obbligo inderogabile per le società a responsabilità limitata (S.r.l.) che superano determinati parametri dimensionali per due esercizi consecutivi. Ma cosa accade se la società è inadempiente e il Tribunale interviene nominando d’ufficio un collegio sindacale? E se, subito dopo, la società nomina un proprio revisore? Una recente decisione della Corte d’Appello di Bari fa luce sulla possibile coesistenza di questi due organi, delineando i confini delle rispettive funzioni.

I Fatti del Caso

Una società a responsabilità limitata, avendo superato i limiti patrimoniali e di ricavi previsti dall’art. 2477 c.c. per gli esercizi 2022 e 2023, non adempiva all’obbligo di nominare un organo di controllo o un revisore. A seguito della segnalazione del Conservatore del Registro delle Imprese, il Tribunale di Bari, constatata l’inerzia della società, procedeva con la nomina d’ufficio di un collegio sindacale.

Successivamente alla nomina giudiziale, la società provvedeva autonomamente a nominare un revisore legale dei conti e presentava reclamo alla Corte d’Appello, chiedendo la revoca del decreto del Tribunale e sostenendo di aver ormai adempiuto al proprio obbligo, seppur tardivamente.

La Nomina Organo di Controllo: la Decisione della Corte

La Corte d’Appello ha rigettato il reclamo della società, confermando la legittimità della nomina del collegio sindacale effettuata dal Tribunale. La Corte ha stabilito che l’organo nominato d’ufficio e il revisore nominato dalla società possono coesistere, in quanto svolgono funzioni diverse e non sovrapponibili. L’intervento del Tribunale, reso necessario dall’inadempienza della società, non viene meno per effetto della successiva e tardiva nomina assembleare.

Le Motivazioni della Decisione

Il punto centrale della decisione risiede nella distinzione funzionale tra il collegio sindacale e il revisore legale dei conti. La Corte ha chiarito che:

1. Il Collegio Sindacale nominato dal Tribunale: A questo organo era stato specificamente affidato il compito di vigilanza sull’amministrazione ai sensi dell’art. 2403 c.c. Questo implica un controllo sulla gestione, sull’osservanza della legge e dell’atto costitutivo, e sulla corretta amministrazione della società. Il decreto del Tribunale escludeva esplicitamente che tale organo dovesse svolgere anche la revisione legale dei conti.

2. Il Revisore Legale nominato dalla Società: A questo professionista, invece, è stato conferito l’incarico del controllo contabile. Il suo compito, ai sensi del D.Lgs. 39/2010, è quello di verificare la regolare tenuta della contabilità e la corrispondenza del bilancio alle scritture contabili.

Secondo la Corte, non vi è alcuna sovrapposizione tra i due incarichi. Il primo riguarda il controllo gestionale e di legalità; il secondo, il controllo prettamente contabile. L’inerzia iniziale della società ha legittimato il Tribunale a intervenire per colmare una lacuna nell’assetto di controllo societario. La nomina successiva di un revisore da parte dell’assemblea ha adempiuto a un obbligo (quello contabile), ma non ha eliminato la necessità del controllo sulla gestione, per il quale il Tribunale era già intervenuto.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

La decisione sottolinea un principio fondamentale: l’obbligo di dotarsi di un organo di controllo è perentorio e la tempestività è essenziale. L’inerzia non solo espone la società all’intervento del Tribunale, ma può portare a una duplicazione degli organi di controllo, con funzioni distinte e complementari.

Per le imprese, la lezione è chiara: monitorare attentamente i parametri dell’art. 2477 c.c. e procedere alla nomina dell’organo di controllo o del revisore nei tempi previsti dalla legge è l’unico modo per evitare l’intervento d’ufficio del Tribunale. Una nomina tardiva non sana l’inadempimento pregresso e non revoca automaticamente le decisioni prese dall’autorità giudiziaria per tutelare l’interesse alla corretta gestione e trasparenza societaria.

Se una S.r.l. nomina un revisore in ritardo, può chiedere la revoca del collegio sindacale nominato d’ufficio dal Tribunale?
No, secondo la decisione in esame, la nomina tardiva del revisore non è motivo sufficiente per la revoca del collegio sindacale nominato d’ufficio, poiché i due organi possono coesistere con funzioni diverse.

Il revisore legale dei conti e il collegio sindacale hanno le stesse funzioni?
No, non necessariamente. Il revisore legale si occupa del controllo contabile, mentre il collegio sindacale ha una funzione più ampia di vigilanza sull’amministrazione e sul rispetto della legge e dello statuto, come previsto dall’art. 2403 c.c.

Qual è la differenza tra il controllo del collegio sindacale e quello del revisore legale nel caso specifico?
Nel caso analizzato, il Tribunale ha affidato al collegio sindacale il compito di vigilanza sulla gestione (controllo di legalità e di corretta amministrazione), escludendo la revisione legale dei conti. La società, invece, ha nominato un revisore con il compito specifico del controllo contabile. Pertanto, i due organi operano su piani diversi e complementari.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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