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Mutuo usurario: la Cassazione chiarisce i limiti

Due mutuatari hanno presentato ricorso alla Suprema Corte dopo che i tribunali di merito avevano rigettato le loro accuse di mutuo usurario e anatocismo contro un istituto di credito. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando che il suo ruolo non è quello di riesaminare le valutazioni di fatto, come il calcolo dei tassi di interesse. Ha inoltre ribadito che la decisione di ammettere o meno una consulenza tecnica d’ufficio rientra nel potere discrezionale del giudice di merito. I ricorrenti sono stati condannati al pagamento delle spese legali.

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Pubblicato il 2 dicembre 2025 in Diritto Bancario, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Mutuo Usurario: la Cassazione ribadisce i limiti del proprio giudizio

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione è tornata a pronunciarsi su un caso di presunto mutuo usurario, delineando con chiarezza i confini del proprio sindacato e i doveri delle parti nel processo. La decisione sottolinea come il ricorso in sede di legittimità non possa trasformarsi in un terzo grado di merito per ridiscutere fatti già accertati dai giudici precedenti, specialmente in materie tecniche come il calcolo dei tassi di interesse.

I Fatti del Caso

Due cittadini avevano stipulato un contratto di mutuo fondiario con un istituto di credito. Successivamente, ritenevano che il contratto fosse nullo per via dell’applicazione di tassi usurari e per la violazione del divieto di anatocismo. Pertanto, avevano citato in giudizio la banca, chiedendo l’accertamento della nullità e la restituzione delle somme indebitamente pagate.

Sia il Tribunale di primo grado che la Corte d’Appello avevano respinto le loro richieste. I giudici di merito avevano concluso che, anche considerando tutte le voci di costo e gli interessi di mora, il tasso di interesse complessivo non superava il cosiddetto “tasso soglia” previsto dalla legge antiusura. Avverso la sentenza d’appello, i mutuatari hanno quindi proposto ricorso per Cassazione, basandolo su cinque distinti motivi.

La Decisione sul presunto mutuo usurario

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile in ogni sua parte. I giudici supremi hanno rigettato tutte le censure mosse dai ricorrenti, confermando la correttezza delle decisioni dei gradi precedenti. La Corte ha ribadito principi fondamentali del processo civile, in particolare per quanto riguarda i limiti del giudizio di legittimità e l’onere di specificità che grava sulla parte che ricorre.

Le Motivazioni

La Corte ha smontato uno per uno i motivi di ricorso, evidenziando le ragioni della loro inammissibilità.

1. Carenza di motivazione e omessa pronuncia: I ricorrenti lamentavano che la Corte d’Appello non avesse motivato a sufficienza il rigetto delle loro istanze e non avesse ammesso una Consulenza Tecnica d’Ufficio (CTU). La Cassazione ha chiarito che il giudice di merito non è tenuto a confutare ogni singola argomentazione della parte, né a dare conto di perizie stragiudiziali, quando la sua decisione si fonda su considerazioni logicamente incompatibili con esse. Inoltre, la decisione di disporre una CTU rientra nel potere discrezionale del giudice, e il suo diniego può essere anche implicito, se la decisione si basa su elementi probatori ritenuti già sufficienti ed esaustivi.

2. Omesso esame di un fatto decisivo: Il secondo motivo è stato giudicato inammissibile a causa della cosiddetta “doppia conforme”. Poiché sia il Tribunale che la Corte d’Appello erano giunti alla medesima conclusione, i ricorrenti avrebbero dovuto dimostrare che le ragioni di fatto alla base delle due decisioni erano diverse. Non avendolo fatto, la preclusione processuale ha impedito l’esame della censura.

3. Violazione di legge e tutela del consumatore: I ricorrenti hanno criticato la sentenza per non aver considerato la loro qualità di consumatori e per aver errato nell’applicazione delle norme sull’usura. La Cassazione ha rilevato che la doglianza era generica e non si confrontava con la ratio decidendi della Corte d’Appello, la quale aveva già accertato in fatto che i tassi pattuiti erano inferiori alla soglia usuraria. Riguardo alla tutela del consumatore, i ricorrenti non avevano specificato in quale atto del processo avessero sollevato tale qualità, rendendo la censura non scrutinabile per difetto di specificità.

4. e 5. Genericità delle contestazioni e spese legali: Gli ultimi motivi, relativi alla natura usuraria degli interessi e alla liquidazione delle spese legali, sono stati anch’essi ritenuti inammissibili. La critica sull’usura si risolveva in una generica contestazione dell’accertamento di fatto, non consentita in Cassazione. Sulle spese, la Corte ha ricordato che la dichiarazione di valore della causa fatta dalla parte non è vincolante per il giudice e che i ricorrenti non avevano fornito gli elementi necessari per dimostrare l’erroneità della liquidazione.

Le Conclusioni

Questa ordinanza è un importante monito per chi intende affrontare un contenzioso in materia di mutuo usurario. La Corte di Cassazione ribadisce che il suo ruolo non è quello di un terzo giudice di merito. Le valutazioni fattuali, come il complesso calcolo per determinare il superamento del tasso soglia, una volta compiute correttamente dai giudici di primo e secondo grado, non sono sindacabili in sede di legittimità. Il ricorso deve essere fondato su precise violazioni di legge o vizi procedurali, descritti con autosufficienza e specificità. In assenza di tali presupposti, come nel caso di specie, il rigetto del ricorso è inevitabile, con la conseguente condanna al pagamento delle ulteriori spese processuali.

Il giudice è obbligato a disporre una Consulenza Tecnica d’Ufficio (CTU) se una parte la richiede?
No. La decisione di disporre una CTU rientra nel potere discrezionale del giudice di merito. Il suo eventuale diniego non necessita di una motivazione esplicita, potendo desumersi implicitamente dal fatto che il giudice abbia ritenuto sufficienti gli altri elementi probatori a sua disposizione per decidere la causa.

È possibile contestare davanti alla Corte di Cassazione il calcolo degli interessi di un mutuo ritenuto non usurario nei gradi precedenti?
No. La valutazione degli elementi probatori e l’accertamento dei fatti, come il calcolo degli interessi per verificare il superamento del tasso soglia, sono riservati al giudice di merito. La Corte di Cassazione non può riesaminare tali accertamenti, a meno che non vengano denunciati specifici vizi di violazione di legge o di motivazione nei limiti previsti dal codice di procedura civile.

Cosa significa “doppia conforme” e che effetto ha sul ricorso per Cassazione?
Si ha “doppia conforme” quando la sentenza di appello conferma la decisione del tribunale di primo grado basandosi sulle stesse ragioni di fatto. In questo caso, l’articolo 348-ter del codice di procedura civile preclude alla parte soccombente di impugnare la sentenza per Cassazione lamentando l’omesso esame di un fatto decisivo (motivo previsto dall’art. 360, n. 5, c.p.c.), a meno che non si dimostri che le ragioni fattuali delle due sentenze erano diverse.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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