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Multa semaforo rosso: onere della prova e video

Un automobilista riceve una multa per semaforo rosso basata su rilievi fotografici. Il Giudice di Pace annulla la sanzione, ritenendo che il veicolo sia passato con il giallo. Il Tribunale, in appello, conferma la decisione, sottolineando che l’onere della prova per la multa per semaforo rosso spetta all’Amministrazione e che il video prodotto non dimostra in modo inequivocabile la violazione, rendendo la sanzione illegittima.

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Pubblicato il 9 agosto 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Multa Semaforo Rosso: Quando la Prova Video Non Basta

Ricevere una multa per semaforo rosso è una delle esperienze più comuni per gli automobilisti. Tuttavia, non sempre la sanzione è legittima. Una recente sentenza del Tribunale di Firenze ci offre un’importante lezione sull’onere della prova e sulla valutazione del materiale video, confermando che spetta all’amministrazione dimostrare senza ombra di dubbio la commissione dell’infrazione. Analizziamo insieme questo caso emblematico.

I Fatti di Causa

Tutto ha inizio quando un Comune notifica a un’automobilista una sanzione per violazione dell’art. 146, comma 3, del Codice della Strada. L’accusa è di aver attraversato un incrocio con il semaforo proiettante luce rossa. L’infrazione sarebbe stata rilevata da un’apparecchiatura omologata, corredata da documentazione fotografica e video.

L’automobilista, convinta della propria innocenza, decide di impugnare il verbale davanti al Giudice di Pace. Quest’ultimo, dopo aver visionato le prove, accoglie il ricorso: dal video emerge che il veicolo ha superato la linea di arresto quando la luce del semaforo era ancora gialla. Di conseguenza, il Giudice di Pace annulla la multa e condanna il Comune al pagamento delle spese.

L’Appello del Comune e la Difesa dell’Automobilista

Non soddisfatto della decisione, il Comune presenta appello al Tribunale, sostenendo che il Giudice di Pace abbia travisato le prove. Secondo l’Amministrazione, il video mostrerebbe chiaramente il veicolo attraversare l’incrocio con il semaforo rosso. L’automobilista si costituisce in giudizio, ribadendo che né il video né le foto dimostrano il passaggio con il rosso e sottolineando che l’onere di fornire una prova certa e inconfutabile spetta all’ente che ha irrogato la sanzione.

L’Onere della Prova nella Multa per Semaforo Rosso

Il Tribunale di Firenze, chiamato a decidere in secondo grado, rigetta l’appello del Comune, confermando in toto la decisione del Giudice di Pace. La sentenza si basa su un principio cardine del nostro ordinamento: l’onere della prova. In materia di sanzioni amministrative, spetta all’ente accertatore (in questo caso, il Comune) dimostrare in modo inequivocabile tutti gli elementi costitutivi dell’illecito contestato.

Le Motivazioni

Il giudice del Tribunale ha analizzato nuovamente il video prodotto in giudizio, giungendo alla stessa conclusione del suo predecessore. Dal filmato emerge che il veicolo dell’appellata attraversa l’incrocio con luce semaforica gialla, non rossa. Il Tribunale chiarisce un punto cruciale: sebbene nel video si veda successivamente una luce rossa proiettata sull’asfalto, questa proviene da un semaforo diverso, posto più avanti. In quel preciso istante, la posizione dell’auto sanzionata non è visibile, rendendo impossibile stabilire con certezza che sia passata con il rosso.

In sostanza, le prove fornite dal Comune sono state ritenute insufficienti e ambigue. Non essendo stato possibile provare oltre ogni ragionevole dubbio il passaggio con il rosso, il Tribunale ha ritenuto l’appello infondato. La mancanza di una prova chiara e certa ha portato alla conferma dell’annullamento della sanzione.

Conclusioni

Questa sentenza ribadisce un principio fondamentale a tutela del cittadino: l’Amministrazione non può limitarsi a contestare un’infrazione, ma deve provarla con elementi certi e inconfutabili. Un video o una foto che lasciano spazio a dubbi interpretativi non sono sufficienti a fondare una multa per semaforo rosso. Il caso dimostra l’importanza di analizzare attentamente le prove fornite a corredo di un verbale e, se necessario, di far valere i propri diritti in sede giudiziaria. L’automobilista che si ritiene ingiustamente sanzionato ha il diritto di chiedere che le prove a suo carico siano chiare, precise e univoche. In assenza di tale certezza, come stabilito dal Tribunale, la sanzione deve essere annullata.

A chi spetta l’onere di provare un’infrazione per passaggio con semaforo rosso?
Secondo la sentenza, l’onere della prova spetta all’Amministrazione (in questo caso, il Comune) che ha emesso la sanzione. È l’ente che deve dimostrare in modo inequivocabile che l’infrazione è avvenuta.

Una prova video è sempre sufficiente per validare una multa per semaforo rosso?
No. Come dimostra questo caso, se il video non prova in modo chiaro e inconfutabile il passaggio del veicolo con la luce rossa, la prova è considerata insufficiente e la multa può essere annullata.

Cosa succede se dal video emerge che l’auto è passata con il semaforo giallo?
Se la prova video mostra che il veicolo ha attraversato l’incrocio con la luce gialla, l’infrazione di passaggio con il rosso (art. 146, comma 3, C.d.S.) non è configurabile. Di conseguenza, la relativa sanzione è illegittima e deve essere annullata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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