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Marchio forte: Tutela e inibitoria per imitazione

Un’ordinanza del Tribunale di Napoli affronta un caso di imitazione di un marchio storico nel settore della pasticceria. La decisione si concentra sul concetto di marchio forte, riconoscendo la piena tutela al titolare originale e inibendo l’uso del segno simile da parte del concorrente. Il giudice ha ritenuto che la riproduzione del patronimico, cuore del marchio anteriore, costituisse una violazione, ordinando la cessazione immediata dell’attività illecita e la rimozione di insegne e materiali promozionali.

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Marchio Forte vs. Imitazione: Il Tribunale Tutela la Tradizione

Il confine tra ispirazione e imitazione nel mondo del commercio è spesso sottile, ma la legge sui marchi traccia una linea netta, soprattutto quando si parla di marchio forte. Una recente ordinanza del Tribunale di Napoli, Sezione Specializzata in Materia d’Impresa, offre un chiaro esempio di come la giustizia intervenga per proteggere la reputazione e l’identità di un’azienda storica. Il caso mette in luce la robusta tutela accordata a un marchio forte, anche di fronte a tentativi di contraffazione che aggiungono elementi differenziali minimi.

I Fatti di Causa

La vicenda vede contrapposte due attività di pasticceria. Da un lato, una società storica, titolare fin dal 1994 di un marchio registrato (ma in uso da molto prima) per la produzione e vendita di dolci tipici. Il suo marchio è complesso: contiene un patronimico, un’immagine stilizzata del golfo di Napoli, note musicali e uno slogan celebre. Dall’altro lato, due imprenditori che avviano una nuova pasticceria a poche centinaia di metri di distanza, utilizzando un marchio e un’insegna quasi identici. Il nuovo marchio riproduce il medesimo patronimico e adotta una grafica simile, generando un evidente rischio di confusione per la clientela. La società storica, vedendo minacciata la propria notorietà e il proprio avviamento commerciale, ha agito in via d’urgenza per ottenere un’inibitoria.

La Decisione del Tribunale

Il Giudice, a scioglimento della riserva, ha accolto pienamente la domanda cautelare della ricorrente. Ha ordinato ai resistenti di cessare immediatamente l’uso del marchio e dei segni contestati, disponendo la rimozione dell’insegna dal locale commerciale e di ogni riferimento al marchio della ricorrente da internet e dai social network. Inoltre, ha fissato una penale di 100 euro per ogni violazione successiva e di 500 euro per ogni giorno di ritardo nell’esecuzione dell’ordine, a dimostrazione della serietà della violazione riscontrata.

Le Motivazioni della Decisione: Il Concetto di Marchio Forte

Il fulcro della decisione risiede nella qualificazione del marchio della ricorrente come marchio forte. Il Tribunale ha spiegato che la forza di un marchio deriva dalla sua originalità e fantasia. Nel caso specifico, il patronimico utilizzato non ha alcuna relazione concettuale con i prodotti venduti (pasticceria), risultando quindi un elemento puramente distintivo e non descrittivo. Questo conferisce al marchio un’elevata capacità individualizzante e, di conseguenza, una tutela giuridica più estesa.

Il giudice ha ritenuto che il marchio dei resistenti fosse una palese violazione, in quanto ne riproduceva il “cuore”, ovvero il patronimico, aggiungendo elementi differenziali talmente trascurabili da non essere in grado di eliminare il rischio di confusione. Secondo il Tribunale, in presenza di un marchio forte, le variazioni necessarie per evitare la contraffazione devono essere significative e rilevanti, cosa che non è avvenuta in questo caso.

La condotta dei resistenti è stata inoltre qualificata come concorrenza sleale, volta a sfruttare indebitamente la notorietà e la reputazione storica della pasticceria ricorrente, con l’intento di sviare la clientela.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del diritto industriale: la protezione di un marchio forte è ampia e rigorosa. L’originalità paga, non solo in termini di marketing, ma anche di tutela legale. Le aziende che investono nella creazione di un marchio distintivo e fantasioso possono contare su una solida difesa contro i tentativi di imitazione.

Per le nuove imprese, la lezione è altrettanto chiara: la ricerca dell’originalità è un obbligo, non un’opzione. Appoggiarsi alla notorietà altrui attraverso l’imitazione di segni distintivi è una strategia rischiosa che può portare a conseguenze legali ed economiche severe, come l’inibitoria immediata dell’attività e il pagamento di penali. La diligenza nella scelta del proprio marchio è il primo passo per costruire un’attività commerciale solida e duratura.

Quando un marchio è considerato ‘forte’?
Un marchio è considerato forte quando gli elementi che lo compongono, come un nome o un’immagine, non hanno alcuna relazione concettuale diretta con il prodotto o servizio che identificano. Questa assenza di descrittività gli conferisce un elevato carattere distintivo e, di conseguenza, una protezione giuridica più ampia.

È sufficiente aggiungere piccoli elementi a un marchio famoso per renderlo legale?
No. Secondo la decisione analizzata, l’aggiunta di elementi differenziali trascurabili non è sufficiente a evitare la contraffazione, specialmente quando viene riprodotto il ‘cuore’ (l’elemento centrale e più distintivo) di un marchio forte. Le modifiche devono essere rilevanti per escludere il rischio di confusione nel consumatore.

Cosa può ottenere il titolare di un marchio forte in caso di palese imitazione?
Il titolare può richiedere e ottenere un provvedimento cautelare d’urgenza dal tribunale. Tale provvedimento può ordinare all’imitatore di cessare immediatamente l’uso del marchio, di rimuovere le insegne e qualsiasi materiale promozionale (anche online) e può fissare sanzioni economiche per ogni violazione o ritardo nell’adempimento dell’ordine.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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