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Manleva ente pubblico: giurisdizione del giudice ordinario

Un consumatore ha citato in giudizio una società idrica per la fornitura di acqua non potabile. La società, a sua volta, ha chiamato in causa un ente regionale, chiedendo una manleva. La Corte di Cassazione ha stabilito che la giurisdizione spetta al giudice ordinario sia per la controversia principale (consumatore vs. società) sia per la domanda di manleva ente pubblico (società vs. ente regionale), poiché quest’ultima è strettamente connessa all’inadempimento contrattuale oggetto della causa principale.

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Pubblicato il 17 novembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Manleva Ente Pubblico: La Giurisdizione Segue la Causa Principale

Quando un’azienda fornitrice di servizi viene citata in giudizio da un utente per un disservizio e ritiene che la responsabilità sia di un ente terzo, può chiamarlo in causa per essere tenuta indenne. Ma quale giudice è competente a decidere su questa richiesta di manleva ente pubblico? La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 14340 del 22 maggio 2024, ha fornito un chiarimento fondamentale: la giurisdizione sulla domanda di garanzia segue quella della causa principale, radicandosi davanti al giudice ordinario se la controversia originaria ha natura contrattuale.

I Fatti: La Controversia sull’Acqua non Potabile

Un utente citava in giudizio una società di servizi idrici, lamentando che per un periodo di quasi due anni gli era stata fornita acqua classificata come “non potabile”. L’utente chiedeva la riduzione del 50% del canone pagato, il rimborso per l’acquisto di un depuratore e il risarcimento dei danni.

La società fornitrice si difendeva sostenendo che la questione, riguardando la tariffa, rientrasse nella giurisdizione del giudice amministrativo. In subordine, chiamava in causa l’Ente Regionale competente, chiedendo di essere manlevata da ogni eventuale condanna, attribuendo all’ente la responsabilità della mancata potabilizzazione dell’acqua.

Il Tribunale di secondo grado, pur riconoscendo la responsabilità della società verso l’utente, dichiarava il proprio difetto di giurisdizione sulla domanda di manleva contro l’Ente Regionale, ritenendola di competenza del giudice amministrativo. Contro questa decisione, la società idrica ricorreva in Cassazione.

La Questione sulla Giurisdizione e la Manleva Ente Pubblico

Il nodo centrale della questione era stabilire quale giudice avesse il potere di decidere sulla domanda di manleva proposta dalla società privata contro l’ente pubblico. Secondo la società, il rapporto con l’Ente Regionale, causa del disservizio, aveva profili prettamente civilistici e contrattuali, legati a un fatto del terzo che aveva causato il proprio inadempimento.

La Corte di Cassazione è stata chiamata a decidere se la domanda di garanzia dovesse essere trattata separatamente e davanti a un giudice diverso (quello amministrativo) o se dovesse seguire la sorte della causa principale, già incardinata davanti al giudice ordinario.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha accolto il ricorso della società, cassando la sentenza del Tribunale e affermando un principio di diritto cruciale in materia di giurisdizione.

La Giurisdizione sulla Domanda Principale

In primo luogo, la Corte ha ribadito che la controversia tra l’utente e la società fornitrice appartiene alla giurisdizione del giudice ordinario. La richiesta dell’utente non mirava a contestare l’atto amministrativo di determinazione della tariffa, ma a ottenere un rimedio (riduzione del prezzo e risarcimento) per un inadempimento contrattuale: la fornitura di un bene (l’acqua) privo delle qualità pattuite (la potabilità). Si tratta di una tipica controversia civilistica su diritti e obblighi nascenti da un contratto di somministrazione.

La Giurisdizione sulla Domanda di Manleva

Il punto più significativo della decisione riguarda la domanda di manleva ente pubblico. La Corte, richiamando precedenti delle Sezioni Unite, ha stabilito che la domanda di manleva, qualificabile come “garanzia impropria”, è legata da un nesso di dipendenza alla domanda principale. Essa rappresenta il riflesso della pretesa risarcitoria dell’attore originario. Di conseguenza, condivide il radicamento nella giurisdizione del giudice ordinario. Affermare il contrario comporterebbe una scissione del giudizio, con il rischio di decisioni contrastanti e una violazione del principio di economia processuale. La cognizione sulla domanda di garanzia spetta quindi allo stesso giudice competente per la causa principale.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa ordinanza consolida un principio fondamentale per le imprese che operano in settori regolamentati e si trovano a dover gestire inadempimenti causati da terzi, inclusi gli enti pubblici. La decisione chiarisce che, quando un’azienda è chiamata a rispondere per un inadempimento contrattuale, può esercitare l’azione di regresso o di manleva contro l’ente pubblico ritenuto responsabile nello stesso giudizio ordinario. Ciò garantisce una trattazione unitaria della vicenda, evitando la frammentazione delle tutele e assicurando che tutte le responsabilità, sia quelle contrattuali verso l’utente sia quelle extracontrattuali dell’ente, siano accertate in un unico contesto processuale.

A chi spetta la giurisdizione se un utente contesta la qualità del servizio idrico e chiede una riduzione del canone?
La giurisdizione spetta al giudice ordinario. La richiesta non è una contestazione dell’atto amministrativo che fissa la tariffa, ma una domanda di natura contrattuale basata sull’inadempimento del fornitore (es. fornitura di acqua non potabile).

Quale giudice decide sulla domanda di manleva che una società privata rivolge a un ente pubblico per un disservizio?
Secondo la Corte di Cassazione, la domanda di manleva segue la giurisdizione della causa principale. Se la controversia tra utente e società è di competenza del giudice ordinario, anche la domanda di garanzia verso l’ente pubblico sarà decisa dallo stesso giudice ordinario.

Perché la domanda di manleva contro un ente pubblico non viene decisa dal giudice amministrativo?
Perché la domanda di manleva è considerata una ‘garanzia impropria’, strettamente dipendente dalla domanda risarcitoria principale. Per ragioni di economia processuale e per evitare giudicati contrastanti, la legge prevede che entrambe le cause siano trattate unitariamente davanti al giudice competente per la domanda originaria.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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