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Mancata audizione: non annulla la multa del Prefetto

Un’automobilista si era visto annullare una multa per eccesso di velocità perché il Prefetto non lo aveva ascoltato prima di emettere l’ordinanza di pagamento. La Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione, stabilendo che la mancata audizione non è un vizio che causa la nullità del provvedimento. Secondo la Corte, il cittadino può esporre tutte le sue difese nel successivo giudizio di opposizione in tribunale. Pertanto, la sola omissione dell’audizione amministrativa non è sufficiente per annullare la sanzione.

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Pubblicato il 13 agosto 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Mancata audizione: la multa del Prefetto resta valida

Hai ricevuto una multa, hai presentato un ricorso al Prefetto chiedendo di essere ascoltato ma non sei mai stato convocato. Il Prefetto emette comunque l’ordinanza di pagamento. Pensi che questo vizio procedurale, ovvero la mancata audizione, sia sufficiente per far annullare la sanzione? Un’importante ordinanza della Corte di Cassazione, la n. 21146/2019, chiarisce definitivamente questo punto, stabilendo un principio fondamentale per tutti gli automobilisti e i cittadini.

I Fatti di Causa

Un automobilista riceve un’ordinanza-ingiunzione dalla Prefettura per il pagamento di una sanzione di 436,00 euro per violazione dell’art. 142, comma 8, del Codice della Strada (eccesso di velocità). Il cittadino si oppone davanti al Giudice di Pace, il quale accoglie il ricorso e annulla la sanzione.

La Prefettura non si arrende e appella la decisione al Tribunale. Anche in secondo grado, il Tribunale dà ragione al cittadino, confermando l’annullamento dell’ordinanza. La motivazione dei giudici di merito è chiara: la Prefettura aveva illegittimamente emesso l’ordinanza-ingiunzione senza aver prima ascoltato l’interessato, che ne aveva fatto esplicita richiesta. Questo vizio, secondo il Tribunale, rendeva nullo l’intero procedimento.

Il Ricorso per Cassazione e la questione sulla mancata audizione

La Prefettura, ritenendo errata la decisione del Tribunale, presenta ricorso alla Corte di Cassazione. Il motivo del contendere è unico e cruciale: la mancata audizione dell’interessato nel corso del procedimento amministrativo può davvero comportare la nullità della successiva ordinanza-ingiunzione?

La difesa della Prefettura si basa sull’idea che il procedimento di opposizione davanti al giudice non è una semplice verifica formale dell’atto amministrativo, ma un giudizio completo sul merito della violazione. Di conseguenza, l’eventuale omissione dell’audizione non precluderebbe al cittadino il suo diritto di difesa, che può essere pienamente esercitato in sede giudiziaria.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha ritenuto il ricorso della Prefettura ‘manifestamente fondato’, accogliendolo e ribaltando l’esito dei precedenti gradi di giudizio. I giudici supremi hanno richiamato un orientamento ormai consolidato, inaugurato dalla storica sentenza a Sezioni Unite n. 1786/2010.

Il principio di diritto è il seguente: la mancata audizione dell’interessato che ne abbia fatto richiesta in sede amministrativa non comporta la nullità del provvedimento sanzionatorio. Questo perché il giudizio di opposizione, che si svolge davanti al giudice, riguarda ‘il rapporto e non l’atto’. In parole semplici, quando si impugna una multa, il giudice non si limita a controllare se la procedura amministrativa sia stata impeccabile, ma valuta se la violazione è stata effettivamente commessa.

Pertanto, tutti gli argomenti che l’interessato avrebbe potuto esporre durante l’audizione davanti al Prefetto possono essere ‘ben possono essere prospettati in sede giurisdizionale’. L’omissione dell’audizione, quindi, non lede il diritto di difesa del cittadino, che trova piena tutela davanti al giudice.

Conclusioni

La decisione della Cassazione ha un’implicazione pratica molto importante: non ci si può più appellare alla sola mancata audizione per ottenere l’annullamento automatico di una sanzione amministrativa. Questo vizio procedurale viene ‘sanato’ dalla possibilità di difendersi pienamente nel merito durante il successivo processo di opposizione. Il focus della difesa, quindi, deve spostarsi dalla forma alla sostanza. Per vincere un ricorso contro una multa, non basta lamentare di non essere stati ascoltati dal Prefetto; è necessario dimostrare al giudice l’infondatezza dell’accertamento stesso (ad esempio, provando che l’autovelox non era omologato, che la segnaletica era assente o che non si era alla guida del veicolo). Questa pronuncia consolida un approccio pragmatico, volto a garantire che il processo si concentri sulla verità dei fatti piuttosto che su cavilli procedurali.

Se chiedo di essere ascoltato dal Prefetto e non vengo convocato, la multa è automaticamente nulla?
No. Secondo la Corte di Cassazione, la mancata audizione non determina la nullità della conseguente ordinanza-ingiunzione, perché il diritto di difesa può essere pienamente esercitato nel successivo giudizio di opposizione davanti al giudice.

Perché la mancata audizione non è considerata un vizio invalidante?
Perché il giudizio di opposizione a una sanzione amministrativa riguarda il ‘rapporto’ (cioè se la violazione è stata commessa o meno) e non solo l’ ‘atto’ (cioè la correttezza formale del provvedimento). Di conseguenza, tutti gli argomenti difensivi possono essere presentati e valutati dal giudice, sanando di fatto l’omissione avvenuta in fase amministrativa.

Cosa ha deciso la Corte di Cassazione in questo caso specifico?
La Corte ha accolto il ricorso della Prefettura, ha cassato (annullato) la sentenza del Tribunale che aveva dato ragione al cittadino e ha rinviato la causa allo stesso Tribunale, che dovrà decidere nuovamente la questione attenendosi al principio secondo cui la mancata audizione non comporta la nullità della sanzione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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