LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Magistrati onorari: la Cassazione attende l’Europa

Una magistrata onoraria ha citato in giudizio il Ministero per il riconoscimento del suo status di lavoratrice e per il risarcimento del danno derivante dall’abuso di contratti a termine. La Corte di Cassazione, investita della questione, ha deciso di sospendere il giudizio. La decisione è motivata dalla pendenza di una questione pregiudiziale davanti alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea su un caso analogo. L’ordinanza interlocutoria rinvia la causa a una pubblica udienza, in attesa che la giustizia europea si pronunci sulla compatibilità delle norme italiane in materia di magistrati onorari con il diritto dell’Unione.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Magistrati onorari: la Cassazione attende l’Europa per decidere

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza interlocutoria, ha sospeso il giudizio sul caso di una magistrata onoraria, rinviando ogni decisione in attesa di una pronuncia della Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Al centro del dibattito vi è la qualifica dei magistrati onorari come ‘lavoratori’ ai sensi del diritto europeo e le tutele contro l’abuso dei contratti a termine. Una decisione che tiene con il fiato sospeso migliaia di professionisti.

I Fatti del Caso: La Battaglia di una Magistrata Onoraria

Una magistrata onoraria si è rivolta al tribunale per ottenere il riconoscimento del suo rapporto di lavoro come subordinato e il conseguente risarcimento del danno per la reiterazione abusiva di contratti a tempo determinato da parte dello Stato. La sua richiesta si fonda sull’interpretazione delle direttive europee che tutelano i lavoratori a termine, sostenendo che le sue funzioni, per modalità e continuità, fossero assimilabili a quelle di un magistrato di carriera.

La Corte d’Appello aveva respinto la sua domanda, ritenendo che la mancata adesione della ricorrente alla procedura di conferma prevista dal D.Lgs. n. 116/2017 fosse sufficiente a interrompere il nesso causale tra l’abuso lamentato e il danno. Questa procedura, secondo i giudici di merito, costituiva una misura adeguata a sanzionare la violazione del diritto dell’Unione. Contro questa decisione, la magistrata ha proposto ricorso in Cassazione.

La Decisione della Cassazione: Uno Sguardo all’Europa sui diritti dei magistrati onorari

La Suprema Corte, anziché pronunciarsi nel merito degli otto motivi di ricorso presentati dalla magistrata e del ricorso incidentale del Ministero, ha rilevato un elemento cruciale: la pendenza di una questione pregiudiziale presso la Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE) su un caso quasi identico. Per questo motivo, ha deciso di sospendere il procedimento e rinviare la causa a una nuova udienza pubblica.

La Questione Pendente alla Corte di Giustizia UE

La Corte d’Appello di L’Aquila ha sollevato dubbi sulla compatibilità dell’art. 29 del D.Lgs. n. 116/2017 con il diritto dell’UE. Le questioni vertono principalmente su due punti:
1. Se la procedura di ‘conferma’ fino a 70 anni, che non è un concorso, possa essere considerata una sanzione efficace contro l’abuso dei contratti a termine.
2. Se l’indennità pecuniaria prevista per chi non viene confermato, con contestuale rinuncia a ogni diritto pregresso, sia una misura sufficientemente dissuasiva e proporzionata.

Le Motivazioni della Sospensione

La Corte di Cassazione ha ritenuto opportuno attendere la pronuncia della CGUE per diverse ragioni. In primo luogo, la decisione dei giudici europei avrà un impatto diretto e vincolante sull’interpretazione della normativa nazionale in discussione. Decidere prima avrebbe significato correre il rischio di emettere una sentenza in contrasto con i principi del diritto dell’Unione.

In secondo luogo, la complessità delle questioni e il loro rilievo di diritto impongono una riflessione approfondita, che potrà beneficiare del chiarimento fornito dalla CGUE. La Corte ha quindi optato per un approccio prudente, privilegiando la coerenza dell’ordinamento giuridico nazionale con quello europeo. L’esame delle questioni avverrà in una udienza pubblica per garantire un’ampia interlocuzione tra le parti e il Pubblico Ministero.

Le Conclusioni: Quale Futuro per i Magistrati Onorari?

L’ordinanza della Cassazione segna una tappa importante nella lunga vicenda dei magistrati onorari. La decisione di attendere il verdetto della Corte di Giustizia UE sottolinea la centralità del diritto europeo nella tutela dei diritti dei lavoratori, anche in settori tradizionalmente regolati solo dal diritto nazionale. Il futuro di questa categoria di professionisti dipenderà in larga misura dall’interpretazione che i giudici di Lussemburgo daranno delle norme italiane, con possibili ripercussioni significative su condizioni di lavoro, tutele e risarcimenti.

Perché la Corte di Cassazione ha deciso di non pronunciarsi subito sul caso?
La Corte ha sospeso il giudizio perché è pendente una richiesta di rinvio pregiudiziale davanti alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea su questioni identiche. Ha ritenuto opportuno attendere la decisione europea per garantire una corretta e uniforme applicazione del diritto dell’Unione.

Qual è la principale rivendicazione della magistrata onoraria?
La ricorrente chiede di essere qualificata come ‘lavoratrice’ ai sensi delle direttive europee, denunciando l’utilizzo abusivo di contratti a termine da parte dello Stato e chiedendo il risarcimento del danno subito per la violazione di tali normative.

Quale norma nazionale è al centro del dibattito sulla sua compatibilità con il diritto europeo?
La norma chiave è l’articolo 29 del Decreto Legislativo n. 116 del 2017, che istituisce una procedura di conferma per i magistrati onorari in servizio. La Corte di Giustizia UE dovrà valutare se questa procedura e l’indennità alternativa costituiscano una sanzione adeguata, proporzionata ed efficace contro l’abuso dei contratti a tempo determinato, come richiesto dal diritto dell’Unione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati