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Litisconsorzio necessario: Cassazione alle Sezioni Unite

In una causa nata da un’azione per negare una servitù di passaggio su una rampa, la Corte di Cassazione ha sospeso la decisione. Ha ritenuto di massima importanza la questione procedurale del litisconsorzio necessario, ovvero se in una domanda di costituzione di servitù coattiva debbano essere citati in giudizio tutti i proprietari dei fondi potenzialmente interessati. Di conseguenza, ha rinviato il caso alle Sezioni Unite per un pronunciamento definitivo, posticipando la decisione sul ricorso principale.

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Pubblicato il 21 novembre 2025 in Diritto Immobiliare, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Litisconsorzio Necessario e Servitù: la Cassazione Chiama in Causa le Sezioni Unite

L’ordinanza interlocutoria n. 15206 del 30 maggio 2024 della Corte di Cassazione affronta una questione cruciale che interseca il diritto immobiliare e la procedura civile: la corretta instaurazione del giudizio in materia di servitù di passaggio. La Corte ha scelto di non decidere il caso specifico, ma di rimettere alle Sezioni Unite una questione di massima importanza sul litisconsorzio necessario, le cui implicazioni potrebbero ridefinire le prassi processuali in materia.

I Fatti del Caso

La vicenda ha origine da un’azione legale, una actio negatoria servitutis, promossa dal proprietario di una rampa di accesso per far dichiarare l’inesistenza di un diritto di passaggio da parte di un vicino. Quest’ultimo si difendeva sostenendo di essere comproprietario della rampa e, in subordine, di averne comunque diritto.

Il Tribunale di primo grado aveva dato ragione al vicino, riconoscendo la comproprietà della rampa. Tuttavia, la Corte di Appello ha ribaltato la decisione, accogliendo la domanda del proprietario originario e negando qualsiasi diritto al vicino sulla rampa in questione. Contro questa sentenza, il vicino ha proposto ricorso in Cassazione, sollevando sette motivi di contestazione.

Il Rinvio alle Sezioni Unite e il Litisconsorzio Necessario

La Corte di Cassazione, nell’esaminare i motivi del ricorso, ha individuato una questione pregiudiziale di fondamentale importanza, sollevata con il secondo motivo. La questione riguarda gli effetti della mancata citazione in giudizio di tutti i proprietari dei fondi che potrebbero essere assoggettati a una servitù coattiva di passaggio.

In altre parole, quando si chiede al giudice di costituire una servitù di passaggio perché il proprio fondo è intercluso, è necessario citare in giudizio solo il proprietario del terreno su cui si preferirebbe passare, oppure tutti i proprietari dei terreni confinanti che potrebbero potenzialmente diventare fondi serventi? Questa problematica configura l’ipotesi del litisconsorzio necessario.

La Corte ha rilevato che tale questione era già stata oggetto di un’altra ordinanza interlocutoria (n. 32528/2023), che ne aveva disposto la remissione alle Sezioni Unite. L’obiettivo è stabilire se la giurisprudenza precedente (in particolare la sentenza delle Sezioni Unite n. 9685/2013) debba essere confermata o se, al contrario, in questi casi non si configuri un’ipotesi di litisconsorzio necessario.

Le motivazioni

La motivazione principale dietro la decisione della Corte di non decidere immediatamente il ricorso risiede nella “massima e particolare importanza” della questione procedurale. Una decisione su questo punto da parte delle Sezioni Unite avrà un impatto significativo su un gran numero di cause future. Una pronuncia chiara e definitiva è essenziale per garantire la certezza del diritto e l’uniformità delle decisioni giudiziarie su tutto il territorio nazionale. La Corte ha ritenuto opportuno attendere il pronunciamento del suo organo più autorevole prima di procedere con l’esame degli altri motivi di ricorso, che a quel punto potrebbero essere assorbiti o dover essere valutati sotto una nuova luce. La scelta del rinvio a nuovo ruolo è quindi una misura prudenziale volta a evitare decisioni potenzialmente contrastanti con il futuro orientamento delle Sezioni Unite.

Le conclusioni

In attesa della pronuncia delle Sezioni Unite, il Collegio ha disposto il rinvio della causa a nuovo ruolo. Questo significa che il giudizio è sospeso. La decisione finale sul ricorso dipenderà dall’orientamento che le Sezioni Unite assumeranno sulla questione del litisconsorzio necessario nelle azioni per la costituzione di servitù coattiva. Questa ordinanza interlocutoria, pur non risolvendo il caso specifico, rappresenta un momento di riflessione fondamentale per il diritto processuale civile, con potenziali ripercussioni pratiche per tutti coloro che si trovano ad affrontare contenziosi legati ai diritti di passaggio su fondi interclusi.

Perché la Corte di Cassazione non ha deciso il caso specifico?
La Corte non ha deciso perché ha identificato una questione procedurale di ‘massima e particolare importanza’ riguardante il litisconsorzio necessario in materia di servitù coattiva. Ha quindi ritenuto opportuno attendere la decisione delle Sezioni Unite, già investite della medesima questione, per garantire un’interpretazione uniforme della legge.

Qual è la questione principale rimessa alle Sezioni Unite?
La questione è se, in una causa per la costituzione di una servitù coattiva di passaggio, sia necessario citare in giudizio tutti i proprietari dei fondi intercludenti (che potrebbero diventare serventi) o solo quello attraverso cui si chiede il passaggio. Si tratta di stabilire se si configuri un’ipotesi di litisconsorzio necessario.

Cosa significa ‘rinviare il ricorso a nuovo ruolo’?
Significa che il processo viene temporaneamente sospeso e messo in attesa. La Corte riprenderà l’esame del ricorso solo dopo che le Sezioni Unite avranno emesso la loro pronuncia sulla questione di massima importanza che ha motivato il rinvio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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