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Liquidazione gratuito patrocinio: non c’è decadenza

Un avvocato si vede rigettare l’istanza di liquidazione del compenso per il gratuito patrocinio perché presentata dopo la conclusione del giudizio. La Corte di Cassazione accoglie il suo ricorso, stabilendo che la norma non prevede alcuna decadenza per il deposito tardivo dell’istanza. Presentare la richiesta dopo la fine della causa non equivale a una rinuncia al compenso.

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Pubblicato il 30 agosto 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Liquidazione Gratuito Patrocinio: Nessuna Scadenza per la Richiesta

L’istanza per la liquidazione gratuito patrocinio può essere presentata anche dopo la conclusione del giudizio. Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale a tutela dei difensori, chiarendo che il deposito tardivo della richiesta di compenso non comporta né la perdita del diritto né una sua implicita rinuncia. Questa decisione consolida un orientamento giurisprudenziale ormai pacifico.

I Fatti di Causa

Un avvocato, dopo aver assistito un cliente ammesso al patrocinio a spese dello Stato, presentava al Tribunale competente l’istanza per la liquidazione del proprio compenso. Il Tribunale, tuttavia, respingeva la richiesta con un decreto. L’avvocato proponeva opposizione, ma lo stesso Tribunale la rigettava nuovamente.

La motivazione del rigetto si basava sull’idea che la richiesta di pagamento avrebbe dovuto essere presentata contestualmente alla decisione finale della causa. Secondo il giudice, depositare l’istanza a procedimento già concluso equivaleva a un comportamento che sottintendeva una “implicita rinunzia al compenso”.

Contro questa decisione, l’avvocato ha proposto ricorso per cassazione, lamentando la violazione e la falsa applicazione della normativa in materia.

La Questione Giuridica: Esiste un Termine di Decadenza?

Il cuore della controversia ruotava attorno all’interpretazione dell’articolo 83, comma 3-bis, del D.P.R. n. 115 del 2002. Il Tribunale aveva interpretato questa norma in senso restrittivo, considerandola come un vincolo temporale invalicabile per il difensore.

Secondo questa lettura, il mancato deposito dell’istanza di liquidazione prima o contestualmente alla chiusura del procedimento comportava la perdita del diritto al compenso. L’avvocato ricorrente, al contrario, sosteneva che la norma avesse una finalità meramente acceleratoria e non prevedesse alcuna decadenza.

Le Motivazioni della Cassazione sulla liquidazione gratuito patrocinio

La Corte di Cassazione ha accolto pienamente le ragioni del ricorrente, ritenendo la censura fondata. Gli Ermellini hanno chiarito che l’ordinanza impugnata si è discostata da un principio ormai consolidato nella giurisprudenza di legittimità.

La Corte ha specificato che l’art. 83, comma 3-bis, del D.P.R. n. 115/2002 non prevede alcuna decadenza a carico del difensore che depositi l’istanza di liquidazione dopo la pronuncia del provvedimento che definisce la fase processuale.

La norma, infatti, ha una finalità acceleratoria: essa raccomanda che la pronuncia sul compenso avvenga contestualmente alla chiusura del giudizio per ragioni di efficienza e celerità. Tuttavia, questa raccomandazione non si traduce in un impedimento per il giudice a pronunciarsi su un’istanza presentata successivamente, né tantomeno in una sanzione di decadenza per l’avvocato. Di conseguenza, non è possibile desumere una “rinuncia implicita” al compenso dal semplice ritardo nella presentazione della domanda.

Le Conclusioni

In conclusione, la Corte Suprema ha cassato la sentenza impugnata e ha rinviato la causa al Tribunale di Foggia, in diversa composizione, affinché provveda a decidere sull’istanza di liquidazione, attenendosi ai principi di diritto enunciati. Il provvedimento rafforza la tutela del diritto alla retribuzione per gli avvocati che prestano la loro opera in regime di gratuito patrocinio, stabilendo che il diritto al compenso non viene meno a causa di un ritardo nella presentazione della relativa richiesta.

C’è un termine di decadenza per richiedere la liquidazione del compenso per il gratuito patrocinio?
No, la Corte di Cassazione ha chiarito che la legge non stabilisce alcun termine di decadenza. La richiesta può essere presentata anche dopo la conclusione del giudizio.

Cosa succede se l’istanza di liquidazione viene depositata dopo la fine della causa?
Il giudice è comunque tenuto a pronunciarsi sull’istanza. Non può rigettarla per il solo motivo che è stata presentata dopo la definizione del procedimento.

Presentare in ritardo la richiesta di compenso equivale a una rinuncia?
No. Secondo la Corte di Cassazione, l’idea che un deposito tardivo dell’istanza costituisca una “rinuncia implicita al compenso” è un’interpretazione errata della normativa.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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