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Liquidazione controllata: ok del Tribunale a Brescia

Il Tribunale di Brescia ha aperto la procedura di liquidazione controllata per un consumatore in stato di sovraindebitamento. La decisione si basa sulla relazione dell’O.C.C., che ha confermato lo stato di crisi del debitore e la completezza della documentazione. La sentenza nomina il giudice delegato e il liquidatore, fissando i termini per le prossime fasi della procedura.

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Pubblicato il 15 novembre 2025 in Diritto Fallimentare, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Liquidazione Controllata: Via Libera dal Tribunale di Brescia

Il Tribunale di Brescia, con una recente sentenza, ha aperto la procedura di liquidazione controllata a favore di un consumatore, offrendo un’importante opportunità di ripartenza a chi si trova in una situazione di grave difficoltà economica. Questa decisione riafferma i principi del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (C.C.I.I.), delineando il percorso per l’accesso a questo strumento di gestione del sovraindebitamento. Analizziamo i dettagli della pronuncia.

I Fatti del Caso: La Richiesta del Consumatore

Un debitore, qualificabile come ‘consumatore’ ai sensi della normativa, ha presentato istanza al Tribunale di Brescia per l’apertura della liquidazione controllata dei propri beni. A corredo della domanda, è stata depositata una dettagliata relazione redatta dall’Organismo di Composizione della Crisi (O.C.C.). Tale relazione attestava la completezza e l’attendibilità della documentazione fornita, illustrando in modo chiaro la situazione economica, patrimoniale e finanziaria del richiedente, caratterizzata da uno stato di crisi e insolvenza.

Il Tribunale ha inoltre verificato l’assenza di altre domande pendenti di accesso a procedure concorsuali, un presupposto fondamentale per procedere.

La Decisione del Tribunale sulla Liquidazione Controllata

Il collegio, esaminati gli atti e la relazione del giudice delegato, ha accolto la richiesta del debitore. Con la sentenza in esame, il Tribunale ha dichiarato aperta la liquidazione controllata, nominando un giudice delegato per la supervisione della procedura e un liquidatore (nella persona del professionista già nominato dall’O.C.C.).

La decisione stabilisce una serie di adempimenti e scadenze precise:

1. Dichiarazione di apertura: La procedura è formalmente avviata per una durata minima di tre anni.
2. Nomine: Vengono nominati il giudice delegato e il liquidatore.
3. Obblighi del debitore: Il debitore deve depositare entro sette giorni i bilanci, le scritture contabili e l’elenco dei creditori.
4. Termini per i creditori: Viene assegnato un termine di 60 giorni ai creditori e ai terzi che vantano diritti sui beni per presentare le domande di ammissione al passivo o di rivendicazione.
5. Consegna dei beni: Si ordina la consegna di tutti i beni del patrimonio del debitore al liquidatore.

Le Motivazioni della Sentenza

Il Tribunale ha fondato la propria decisione sulla sussistenza di tutti i presupposti di legge previsti dal Codice della Crisi. In primo luogo, ha confermato la propria competenza territoriale, identificando il centro degli interessi principali del ricorrente a Brescia.

Successivamente, ha verificato la condizione di sovraindebitamento sotto un duplice profilo:

* Soggettivo: Il debitore è un consumatore, figura che non può essere assoggettata a procedure liquidatorie maggiori come la liquidazione giudiziale.
* Oggettivo: Lo stato di crisi o insolvenza è stato motivatamente accertato e documentato dalla relazione dell’O.C.C., che ha fornito al Tribunale un quadro completo e attendibile della situazione debitoria.

Sulla base di questi elementi, il collegio ha ritenuto che ricorressero i presupposti degli articoli 268 e 269 del C.C.I.I. per emettere una sentenza di apertura della liquidazione controllata.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa sentenza del Tribunale di Brescia è un esempio chiaro dell’applicazione pratica della normativa sul sovraindebitamento. Dimostra come la procedura di liquidazione controllata rappresenti uno strumento efficace per consentire al consumatore onesto, ma sfortunato, di liberarsi dal peso dei debiti che non è più in grado di onorare. La decisione sottolinea il ruolo cruciale dell’O.C.C. come organo tecnico che supporta il Tribunale nella valutazione della situazione del debitore. Per il debitore, l’apertura della procedura segna l’inizio di un percorso che, pur comportando la perdita del proprio patrimonio, offre la prospettiva concreta di una ‘seconda possibilità’ e della c.d. esdebitazione, ovvero la cancellazione dei debiti non soddisfatti al termine del percorso.

Quando si può accedere alla liquidazione controllata?
Un consumatore può accedere alla liquidazione controllata quando si trova in uno stato di sovraindebitamento, ovvero in una situazione di crisi o insolvenza che non gli permette di far fronte regolarmente ai propri debiti. È necessario, inoltre, che non sia soggetto ad altre procedure concorsuali.

Qual è il ruolo dell’O.C.C. nella procedura?
L’Organismo di Composizione della Crisi (O.C.C.) ha il compito di assistere il debitore, verificare la documentazione presentata e redigere una relazione dettagliata sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria. Questa relazione è fondamentale per il Tribunale per valutare la sussistenza dei presupposti per l’apertura della procedura.

Cosa succede dopo l’apertura della liquidazione controllata?
Dopo l’apertura, viene nominato un liquidatore che gestirà il patrimonio del debitore. I beni vengono venduti per pagare i creditori secondo un ordine di priorità. Al debitore viene garantito il necessario per il sostentamento suo e della sua famiglia. Al termine della procedura, che dura almeno tre anni, il debitore può ottenere l’esdebitazione, cioè la cancellazione dei debiti residui.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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