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Liquidazione controllata: ok con il gratuito patrocinio

Il Tribunale di Venezia ha approvato una richiesta di liquidazione controllata per un privato cittadino in stato di sovraindebitamento. A fronte di debiti per oltre 167.000 euro e un reddito mensile di 2.000 euro, il debitore possedeva unicamente un’auto di scarso valore. La decisione è di grande importanza perché, applicando la recente sentenza della Corte Costituzionale n. 121/2024, ha ammesso il debitore alla procedura con il beneficio della prenotazione a debito delle spese, di fatto estendendo il gratuito patrocinio a questa tipologia di procedura.

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Liquidazione Controllata e Gratuito Patrocinio: La Svolta del Tribunale di Venezia

Una recente sentenza del Tribunale di Venezia segna un punto di svolta fondamentale per i cittadini in stato di sovraindebitamento, applicando un principio rivoluzionario: l’accesso alla liquidazione controllata tramite il gratuito patrocinio. Questa decisione, fondata su una storica pronuncia della Corte Costituzionale, apre le porte della ‘seconda chance’ anche a chi non ha le risorse per avviare la procedura, rafforzando il diritto a una ripartenza economica pulita.

I Fatti del Caso: Un Debitore tra Debiti e Speranza

Il caso esaminato dal Tribunale di Venezia riguarda un cittadino che ha presentato ricorso per l’apertura della procedura di liquidazione controllata. La sua situazione finanziaria era critica: un reddito mensile di circa 2.000 euro a fronte di un monte debiti che ammontava a oltre 167.000 euro. L’unico bene di proprietà era un’automobile immatricolata nel 2005, con un valore di mercato stimato in appena 2.500 euro. Di fronte a questa sproporzione, era evidente lo stato di sovraindebitamento, ovvero l’impossibilità di onorare i propri debiti con il patrimonio e il reddito disponibili.

La Decisione del Tribunale e l’Apertura della Liquidazione Controllata

Il Tribunale, in composizione collegiale, ha accolto il ricorso, dichiarando aperta la procedura di liquidazione controllata. I giudici hanno verificato la sussistenza di tutti i presupposti di legge, tra cui lo stato di sovraindebitamento e l’assenza di altre procedure concorsuali maggiori a carico del ricorrente.

Con la sentenza, il Tribunale ha:

1. Nominato un Giudice Delegato per supervisionare la procedura.
2. Nominato un Liquidatore (nella persona del professionista che già assisteva il debitore come OCC) con il compito di gestire il patrimonio del debitore.
3. Ordinato al debitore di depositare la documentazione contabile e l’elenco dei creditori.
4. Fissato un termine di 90 giorni per i creditori per presentare le loro domande di ammissione al passivo.
5. Disposto il blocco di qualsiasi azione esecutiva o cautelare individuale sui beni del debitore.

La parte più innovativa della decisione, tuttavia, risiede nelle motivazioni che hanno permesso di superare l’ostacolo delle spese procedurali.

Le Motivazioni: L’Impatto della Sentenza della Corte Costituzionale n. 121/2024

Il cuore della sentenza è il richiamo alla pronuncia della Corte Costituzionale n. 121 del 4 luglio 2024. Questa storica decisione ha dichiarato l’illegittimità costituzionale delle norme (artt. 144 e 146 del T.U. Spese di Giustizia) che escludevano la procedura di liquidazione controllata dall’ambito di applicazione del patrocinio a spese dello Stato.

Prima di tale sentenza, chi voleva accedere a questa procedura doveva anticiparne i costi, creando un paradosso: chi era troppo povero per pagare i debiti, spesso lo era anche per avviare la procedura che avrebbe potuto liberarlo. La Corte Costituzionale ha rimosso questa barriera, affermando che negare il gratuito patrocinio in questo contesto violava il diritto di difesa e il principio di uguaglianza.

Il Tribunale di Venezia ha fatto diretta applicazione di questo principio, disponendo la ‘prenotazione a debito’ delle spese. In pratica, ha stabilito che i costi della procedura non devono essere pagati subito dal debitore, ma saranno recuperati in futuro, se possibile, dai proventi della liquidazione stessa. Questa è una vittoria fondamentale per la giustizia sociale e per l’effettività della legge sul sovraindebitamento.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche per i Cittadini Sovraindebitati

La sentenza del Tribunale di Venezia non è solo la risoluzione di un caso singolo, ma rappresenta una guida preziosa per tutti i cittadini che si trovano in una situazione finanziaria insostenibile. Le implicazioni pratiche sono enormi:

* Accesso alla Giustizia: Anche le persone prive di mezzi economici possono ora avviare una procedura di liquidazione controllata, senza che l’ostacolo dei costi iniziali neghi loro questa possibilità.
* Efficacia della Legge: La legge sul sovraindebitamento, pensata per offrire una ‘fresh start’, diventa finalmente uno strumento concreto e accessibile a tutti, non solo a chi possiede ancora un minimo di liquidità.
* Dignità della Persona: Viene riaffermato il principio secondo cui la liberazione dai debiti è un diritto che mira a reinserire pienamente l’individuo nel tessuto economico e sociale, e come tale deve essere garantito a prescindere dal censo.

In conclusione, questa decisione consolida un percorso di civiltà giuridica, assicurando che nessuno venga lasciato indietro a causa della propria condizione economica e che la promessa di una seconda possibilità sia reale e tangibile.

È possibile accedere alla procedura di liquidazione controllata anche se si possiedono beni di scarso valore?
Sì, la sentenza dimostra che la procedura è stata aperta per un soggetto il cui unico bene di rilievo era un’autovettura di vecchia immatricolazione e dal valore di mercato di soli 2.500 euro, a fronte di debiti per oltre 167.000 euro.

Si devono anticipare le spese legali e di procedura per avviare una liquidazione controllata?
No. Sulla base della sentenza della Corte Costituzionale n. 121/2024, il Tribunale ha confermato che è possibile essere ammessi alla procedura beneficiando del patrocinio a spese dello Stato. Nel caso specifico, le spese sono state ‘prenotate a debito’, ovvero non sono state richieste in anticipo al debitore.

Cosa succede al mio stipendio durante la liquidazione controllata?
La sentenza chiarisce che la parte dello stipendio o del reddito del debitore che dovrà essere destinata alla procedura non è decisa immediatamente. Sarà il Giudice Delegato a stabilirla in un secondo momento, su richiesta del Liquidatore, il quale dovrà presentare un’istanza dettagliata indicando le entrate del debitore e le spese necessarie per il mantenimento suo e della sua famiglia.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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