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Liquidazione compensi avvocato: l’ATP non è fase a sé

Un avvocato, in regime di patrocinio a spese dello Stato, ha richiesto la liquidazione separata dei compensi per la fase di Accertamento Tecnico Preventivo (ATP) e per il successivo giudizio di merito. La Corte di Cassazione ha respinto la richiesta, stabilendo che l’ATP non costituisce una fase autonoma ai fini della liquidazione compensi avvocato, ma la relativa attività deve essere considerata nella determinazione del compenso complessivo. Ha tuttavia accolto il motivo relativo all’errata compensazione delle spese nel giudizio di opposizione.

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Pubblicato il 25 ottobre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Liquidazione Compensi Avvocato: l’ATP non è una Fase Autonoma

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 1929/2024, ha fornito un importante chiarimento in materia di liquidazione compensi avvocato per i professionisti che assistono clienti ammessi al patrocinio a spese dello Stato. La questione centrale riguarda la possibilità di liquidare separatamente l’attività svolta nella fase di Accertamento Tecnico Preventivo (ATP) ex art. 445-bis c.p.c. rispetto al successivo giudizio di merito. La Suprema Corte ha stabilito che l’ATP non è una fase autonoma, ma la sua attività deve essere considerata nel calcolo del compenso complessivo.

I Fatti di Causa

Un avvocato aveva assistito un cliente, ammesso al patrocinio a spese dello Stato, prima in un procedimento per Accertamento Tecnico Preventivo obbligatorio e, successivamente, nel giudizio ordinario. Al termine delle attività, il legale presentava un’istanza per la liquidazione dei propri compensi per tutte le fasi processuali.

Il Tribunale di Taranto liquidava inizialmente una somma forfettaria, ritenendola comprensiva di tutta l’attività svolta. L’avvocato proponeva opposizione e il Tribunale, in parziale accoglimento, aumentava l’importo liquidato ma compensava le spese del giudizio di opposizione.

Ritenendo la decisione ancora insoddisfacente, il legale ricorreva in Cassazione, lamentando due violazioni principali:
1. La mancata liquidazione autonoma dei compensi per la fase di ATP, in violazione delle norme sul patrocinio a spese dello Stato che prevedono la liquidazione per “ogni fase”.
2. L’errata compensazione delle spese legali nel giudizio di opposizione, motivata dal giudice di merito con ragioni ritenute non valide.

La Liquidazione Compensi Avvocato e l’Autonomia dell’ATP

La Corte di Cassazione ha rigettato il primo motivo di ricorso. Secondo gli Ermellini, il procedimento di ATP ex art. 445-bis c.p.c., sebbene strumentale, non costituisce un procedimento autonomo rispetto al successivo giudizio di merito. Esso rappresenta piuttosto un’anticipazione di una specifica fase istruttoria del giudizio a cui è preordinato.

Di conseguenza, non può esserci una liquidazione compensi avvocato separata per tale attività. Tuttavia, questo non significa che il lavoro svolto non debba essere remunerato. La Corte chiarisce che l’attività espletata dall’avvocato durante l’ATP deve essere considerata come un “elemento per graduare il compenso” complessivo del giudizio. Il Tribunale, infatti, aveva correttamente tenuto conto di tale attività nell’aumentare il compenso finale, assicurando che l’importo totale non scendesse al di sotto dei minimi tariffari.

La Compensazione delle Spese: un Errore da Correggere

Il secondo motivo di ricorso è stato invece accolto. La Cassazione ha ritenuto illegittima la decisione del Tribunale di compensare le spese del giudizio di opposizione. Le due ragioni addotte dal giudice di merito sono state censurate:

1. Mancata opposizione del Ministero della Giustizia: È principio consolidato che la mancata costituzione o la mancata attività difensiva della parte soccombente (in questo caso il Ministero) non costituisce un giusto motivo per derogare al principio della soccombenza.
2. Infondatezza della tesi giuridica del ricorrente: Anche il rigetto della tesi dell’autonoma liquidabilità dell’ATP non giustifica la compensazione delle spese, specialmente a fronte della “sostanziale soccombenza” del Ministero, che era stato comunque condannato a pagare un importo superiore a quello inizialmente liquidato.

Le Motivazioni

La decisione della Corte si fonda su una chiara distinzione concettuale tra procedimenti autonomi e fasi interne a un unico procedimento. L’Accertamento Tecnico Preventivo ex art. 445-bis c.p.c. è concepito come una fase preliminare e funzionalmente collegata al giudizio di merito, priva di una propria autonomia decisionale e, di conseguenza, di una propria autonomia ai fini della liquidazione delle spese. L’attività professionale svolta in tale contesto, seppur rilevante, confluisce nella valutazione complessiva del compenso per l’intero giudizio. Per quanto riguarda le spese legali, la Corte riafferma il rigore del principio di soccombenza (art. 91 c.p.c.), secondo cui la parte che perde paga. Le eccezioni che consentono la compensazione devono essere fondate su ragioni gravi ed eccezionali, tra cui non rientrano né la passività processuale della controparte né il rigetto di una delle argomentazioni giuridiche della parte vittoriosa.

Le Conclusioni

L’ordinanza ha importanti implicazioni pratiche. Gli avvocati che operano in regime di patrocinio a spese dello Stato devono essere consapevoli che l’attività svolta in sede di ATP non darà luogo a una liquidazione separata, ma dovrà essere adeguatamente documentata e valorizzata nell’istanza di liquidazione finale come parte integrante del compenso per l’intero giudizio. Inoltre, viene rafforzato il diritto dell’avvocato a ottenere il rimborso delle spese legali in caso di vittoria in un giudizio di opposizione avverso il decreto di liquidazione, anche in assenza di una difesa attiva da parte del Ministero della Giustizia.

L’attività svolta in un Accertamento Tecnico Preventivo (ATP) può essere liquidata separatamente dal giudizio di merito in un caso di patrocinio a spese dello Stato?
No. Secondo la Corte di Cassazione, l’ATP ex art. 445-bis c.p.c. non è un procedimento autonomo ma una fase del giudizio di merito. Pertanto, non è prevista una liquidazione separata dei compensi.

Come viene remunerata l’attività dell’avvocato durante la fase di ATP?
L’attività svolta durante l’ATP deve essere considerata dal giudice come un elemento per graduare e determinare l’ammontare del compenso complessivo per l’intero giudizio. Confluisce, quindi, nella liquidazione finale unica.

La mancata difesa del Ministero della Giustizia in un giudizio di opposizione giustifica la compensazione delle spese legali?
No. La Corte ha ribadito che la mancata attività difensiva del Ministero non costituisce un valido motivo per compensare le spese. Se l’avvocato vince l’opposizione, ha diritto al rimborso delle spese secondo il principio di soccombenza.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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