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Limite di finanziabilità: la Cassazione esclude nullità

Una società veicolo, cessionaria di un credito derivante da un mutuo fondiario, ha impugnato la decisione di un tribunale che aveva dichiarato nullo il contratto per superamento del limite di finanziabilità. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, stabilendo che la violazione di tale limite non comporta la nullità del contratto. Secondo la Corte, la norma ha una funzione di vigilanza prudenziale a tutela della stabilità patrimoniale della banca, non è una norma imperativa la cui violazione rende invalido l’intero accordo. La causa è stata rinviata al tribunale per un nuovo esame.

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Pubblicato il 15 settembre 2025 in Diritto Bancario, Diritto Fallimentare, Giurisprudenza Civile

Limite di Finanziabilità del Mutuo Fondiario: la Cassazione Conferma, il Contratto non è Nullo

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, è tornata a pronunciarsi su una questione cruciale nel diritto bancario: le conseguenze del superamento del limite di finanziabilità nei contratti di mutuo fondiario. Allineandosi a un orientamento ormai consolidato delle Sezioni Unite, la Corte ha ribadito che la violazione della soglia dell’80% del valore dell’immobile non determina la nullità del contratto, salvaguardando così l’operazione di finanziamento.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine dalla richiesta di ammissione al passivo fallimentare di un credito di oltre 350.000 euro da parte di un istituto di credito, basato su un contratto di mutuo fondiario stipulato con due soggetti poi dichiarati falliti. Il giudice delegato, in prima istanza, aveva respinto la domanda, ritenendo il contratto nullo per violazione dell’articolo 38 del Testo Unico Bancario (T.U.B.), che fissa il limite di finanziabilità all’80% del valore del bene ipotecato.

Successivamente, la società cessionaria del credito ha proposto opposizione. Il Tribunale, pur accogliendo parzialmente l’istanza e ammettendo un credito ridotto al passivo come chirografario, ha confermato la nullità del contratto di mutuo fondiario. Secondo il Tribunale, il limite previsto dalla legge è una norma imperativa di ordine pubblico economico, la cui violazione comporta una “nullità virtuale” del contratto ai sensi dell’art. 1418 c.c. Una consulenza tecnica aveva infatti accertato che il finanziamento concesso superava ampiamente la soglia legale, corrispondendo all’83% del valore di mercato dell’immobile.

Contro questa decisione, la società creditrice ha proposto ricorso in Cassazione.

La Questione del Limite di Finanziabilità e la Decisione della Corte

Il fulcro del ricorso verteva sulla corretta interpretazione della natura e degli effetti della norma sul limite di finanziabilità. La società ricorrente ha sostenuto che il superamento di tale soglia non dovrebbe comportare la radicale nullità del contratto di mutuo.

La Corte di Cassazione ha accolto questa tesi, cassando il decreto del Tribunale e rinviando la causa per un nuovo esame. La decisione si fonda sul principio, già espresso dalle Sezioni Unite con la sentenza n. 33719 del 2022, che ha risolto il contrasto giurisprudenziale in materia.

Le motivazioni

La Corte ha spiegato che la norma contenuta nell’art. 38, comma 2, del T.U.B. non costituisce un elemento essenziale del contratto, né è posta a presidio della sua validità. Piuttosto, essa rientra nell’ambito della cosiddetta “vigilanza prudenziale”, un insieme di regole che l’Autorità di vigilanza impone al sistema bancario per assicurarne la stabilità patrimoniale e contenere i rischi nell’erogazione del credito.

Di conseguenza, la violazione di questa regola non è sanzionata con la nullità del negozio, ma può comportare sanzioni di natura amministrativa a carico della banca inadempiente. La norma non è imperativa nel senso richiesto dall’art. 1418 c.c. per determinare la nullità “virtuale” del contratto, in quanto il suo scopo primario è proteggere l’interesse della banca stessa e la stabilità del sistema finanziario, non l’interesse generale alla validità degli atti negoziali.

Pertanto, il contratto di mutuo fondiario che eccede il limite di finanziabilità non è nullo, ma rimane valido ed efficace.

Le conclusioni

Con questa ordinanza, la Corte di Cassazione consolida un principio di fondamentale importanza per la stabilità dei rapporti giuridici e la certezza del diritto nel settore bancario. Stabilire che il superamento del limite di finanziamento non invalida il contratto significa evitare conseguenze sproporzionate e pregiudizievoli, che finirebbero per danneggiare proprio l’interesse alla stabilità che la norma intende proteggere. La decisione chiarisce che le regole di vigilanza prudenziale operano su un piano diverso da quello della validità del contratto tra banca e cliente. Il contratto resta valido, mentre eventuali violazioni da parte della banca saranno gestite sul piano amministrativo e sanzionatorio dalle autorità competenti.

Il superamento del limite di finanziabilità dell’80% rende nullo un contratto di mutuo fondiario?
No, secondo la Corte di Cassazione, il superamento del limite di finanziabilità previsto dall’art. 38 del Testo Unico Bancario non comporta la nullità del contratto di mutuo. Il contratto resta valido ed efficace.

Perché la violazione di questo limite non causa la nullità del contratto?
La norma sul limite di finanziabilità è considerata una regola di “vigilanza prudenziale”, finalizzata a proteggere la stabilità patrimoniale della banca e a contenere i rischi. Non è una norma imperativa posta a presidio della validità del negozio, la cui violazione determina una nullità ai sensi dell’art. 1418 c.c.

Quali sono le conseguenze per la banca che concede un mutuo oltre il limite consentito?
Anche se il contratto rimane valido, la banca che viola la norma sul limite di finanziabilità può essere soggetta a sanzioni amministrative da parte delle Autorità di vigilanza, ma la violazione non si ripercuote sulla validità del rapporto con il cliente.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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