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Licenza scommesse: Cassazione e competenza sezionale

Un’ordinanza interlocutoria della Corte di Cassazione affronta un caso relativo a una sanzione amministrativa per esercizio di attività di scommesse senza la necessaria licenza. Un esercente, multato dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, aveva ottenuto l’annullamento della sanzione in appello. L’Agenzia ha proposto ricorso in Cassazione. La Suprema Corte, prima di decidere nel merito, ha rilevato una questione di competenza interna, rinviando il ricorso alla Seconda Sezione Civile, specializzata in materia di sanzioni amministrative, per la decisione finale sulla legittimità della sanzione legata alla licenza scommesse.

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Pubblicato il 20 settembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Licenza Scommesse: la Cassazione si Pronuncia sulla Competenza Interna

Una recente ordinanza interlocutoria della Corte di Cassazione, la n. 8023 del 2025, mette in luce un importante aspetto procedurale nel contenzioso relativo alle sanzioni amministrative per l’esercizio di attività di gioco senza la prescritta licenza scommesse. La decisione, pur non entrando nel merito della controversia, stabilisce un principio fondamentale sulla competenza delle sezioni interne alla Suprema Corte, rinviando il caso per una futura trattazione.

I Fatti di Causa

La vicenda ha origine da un’ordinanza-ingiunzione emessa dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli nei confronti di una società e del suo legale rappresentante. L’impresa, autorizzata all’installazione di apparecchi da intrattenimento (ex art. 110, comma 6, lett. a, TULPS), operava anche come centro di trasmissione dati per un operatore di scommesse estere. L’Agenzia contestava all’esercente di aver consentito l’uso di cinque di questi apparecchi per la raccolta di scommesse su eventi sportivi in assenza della specifica licenza scommesse di Polizia, prevista dall’art. 88 del TULPS. Per tale violazione, era stata comminata una sanzione pecuniaria di 9.000,00 Euro.

Il Percorso Giudiziario

L’esercente si opponeva alla sanzione, ma il ricorso veniva inizialmente rigettato dal Giudice di Pace. Successivamente, il Tribunale, in sede di appello, ribaltava la decisione di primo grado, accogliendo le ragioni dell’appellante e annullando la sanzione amministrativa. La motivazione del Tribunale si fondava sul principio, derivato dalla giurisprudenza comunitaria, secondo cui il mancato ottenimento della licenza non poteva essere addebitato all’operatore qualora il sistema concessorio nazionale presentasse profili di contrasto con il diritto dell’Unione Europea.

I Motivi del Ricorso e la questione sulla Licenza Scommesse

Contro la sentenza del Tribunale, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli proponeva ricorso per cassazione, basandolo su due motivi principali.

Primo Motivo: Violazione delle norme processuali

L’Agenzia lamentava che il Tribunale avesse erroneamente fondato la propria decisione su considerazioni relative all’onere della prova, ritenute estranee alla materia del contendere.

Secondo Motivo: Violazione della normativa di settore

Il secondo e più sostanziale motivo riguardava la presunta violazione degli articoli 9 e 110 del TULPS, in relazione all’art. 88. L’Agenzia criticava la sentenza d’appello per aver giustificato l’assenza della licenza scommesse con un generico e non motivato richiamo a una presunta violazione del diritto comunitario, senza considerare che, secondo l’Agenzia, il sistema italiano del “doppio binario” (concessione ministeriale più autorizzazione di polizia) ha superato il vaglio della giurisprudenza sia nazionale che europea.

Le Motivazioni

La Terza Sezione Civile della Corte di Cassazione, investita del ricorso, non ha esaminato nel merito i motivi proposti dall’Agenzia. In via preliminare, il Collegio ha compiuto una valutazione di carattere puramente procedurale. Ha osservato che la materia del contendere, relativa alle sanzioni amministrative (identificata dal codice interno di materia 101), rientra nella competenza tabellare della Seconda Sezione Civile della stessa Corte Suprema. La decisione, pertanto, si è concentrata esclusivamente sulla corretta allocazione interna del fascicolo, ritenendo la Terza Sezione non competente per quella specifica tipologia di controversie.

Le Conclusioni

In conclusione, la Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 8023/2025, ha disposto il rinvio del ricorso a nuovo ruolo. Questo significa che la causa non è stata decisa, ma verrà nuovamente calendarizzata per essere trattata dalla Seconda Sezione Civile, l’organo ritenuto funzionalmente competente. La questione sulla legittimità della sanzione e sull’obbligo di possedere la licenza scommesse ex art. 88 TULPS in contesti simili rimane aperta e sarà oggetto di una futura pronuncia. Questa ordinanza interlocutoria, pur essendo di natura procedurale, sottolinea l’importanza della specializzazione delle sezioni della Cassazione e assicura che il giudizio di legittimità venga espresso dal collegio più qualificato in materia.

Per quale motivo la società è stata multata dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli?
La società è stata multata per aver consentito l’uso di apparecchi elettronici per la raccolta di scommesse su eventi sportivi in assenza della prescritta licenza di Polizia di cui all’art. 88 del TULPS.

Qual è stata la decisione della Corte di Cassazione in questa ordinanza?
La Corte di Cassazione non ha deciso il merito della controversia, ma ha emesso un’ordinanza interlocutoria con cui ha rinviato il ricorso alla Seconda Sezione Civile, ritenendola competente per materia (sanzioni amministrative) a decidere sul caso.

La sentenza del Tribunale che ha annullato la sanzione è quindi definitiva?
No, la sentenza del Tribunale non è definitiva. L’Agenzia delle Dogane ha proposto ricorso e la questione sarà ora esaminata nel merito dalla Sezione competente della Corte di Cassazione, che potrà confermare, modificare o annullare la decisione del Tribunale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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