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Licenza NCC: illegittima la ZTL discriminatoria

Una società di Noleggio Con Conducente (NCC) veniva sanzionata per aver operato con un motoscafo nella Zona a Traffico Limitato (ZTL) del Comune di Venezia, pur essendo titolare di una licenza rilasciata da un altro Comune. La Corte di Cassazione ha annullato la sanzione, ritenendo l’ordinanza comunale che imponeva tali restrizioni illegittima per eccesso di potere. La Corte ha stabilito che il regolamento creava una discriminazione ingiustificata tra gli operatori locali e quelli esterni, violando i principi di libera concorrenza. Di conseguenza, l’ordinanza è stata disapplicata e l’illecito è venuto meno.

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Pubblicato il 14 novembre 2025 in Diritto Civile, Diritto Commerciale, Giurisprudenza Civile

Licenza NCC: la Cassazione boccia le ZTL discriminatorie dei Comuni

Con l’ordinanza n. 13031 del 2024, la Corte di Cassazione ha affermato un principio fondamentale per tutti gli operatori del settore Noleggio Con Conducente: un Comune non può limitare l’accesso alle proprie Zone a Traffico Limitato (ZTL) creando una disparità di trattamento basata sulla provenienza della licenza NCC. La pronuncia ha annullato una sanzione emessa dal Comune di Venezia, giudicando l’ordinanza locale viziata da eccesso di potere e contraria ai principi di concorrenza.

I Fatti di Causa

Una società di trasporto persone con motoscafo, titolare di una licenza NCC rilasciata da un Comune della gronda lagunare, si vedeva recapitare una sanzione per essere transitata all’interno della ZTL acquea del centro storico di Venezia. Secondo il Comune, l’operatore avrebbe violato un’ordinanza dirigenziale che imponeva una comunicazione preventiva e il pagamento di un importo per l’accesso, creando di fatto una barriera per gli operatori non autorizzati direttamente da Venezia.

Il caso è passato per due gradi di giudizio con esiti opposti. In primo grado, il Giudice di Pace accoglieva l’opposizione della società, ritenendo illegittimo il regolamento comunale perché introduceva un’autorizzazione mascherata da comunicazione, limitando la libertà di transito. Successivamente, il Tribunale ribaltava la decisione, accogliendo l’appello del Comune e giustificando le restrizioni con la necessità di regolamentare la circolazione in un contesto unico come quello di Venezia.

La Decisione della Cassazione e i Limiti alla Potestà Comunale

La Corte di Cassazione ha cassato la sentenza del Tribunale e, decidendo nel merito, ha annullato l’ordinanza-ingiunzione. Il fulcro della decisione risiede nell’illegittimità dell’ordinanza comunale n. 310/2006. Secondo la Suprema Corte, tale atto introduceva una disciplina differenziata e discriminatoria.

Gli Ermellini hanno chiarito che, sebbene i Comuni abbiano competenza nel regolamentare la circolazione, questa potestà deve esercitarsi nel rispetto delle normative statali (Legge quadro n. 21/1992) e regionali. Tali norme non consentono di creare distinzioni basate sul Comune che ha rilasciato l’autorizzazione.

Le Motivazioni: Eccesso di Potere e Discriminazione

La Corte ha individuato un chiaro vizio di eccesso di potere. Il Comune di Venezia, pur perseguendo finalità condivisibili come la salvaguardia del patrimonio culturale e la riduzione del moto ondoso, ha utilizzato uno strumento sproporzionato e illegittimo. Ha imposto restrizioni all’ingresso nella ZTL solo ai titolari di licenza NCC rilasciata da altri Comuni, creando una palese distorsione della concorrenza.

Questa limitazione non è giustificata né dalla legge nazionale né da quella regionale. Anzi, la Corte ha sottolineato come tali norme mirino a una gestione corretta del traffico, ma non al fine di distinguere il transito dei soggetti già autorizzati in base alla loro provenienza geografica.

Il giudice di merito, pertanto, avrebbe dovuto disapplicare l’ordinanza comunale nella parte in cui creava questa discriminazione. La disapplicazione di un atto amministrativo illegittimo fa venire meno il presupposto dell’illecito contestato, portando di conseguenza all’annullamento della sanzione.

La Corte ha inoltre ritenuto persuasivo l’intervento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), che aveva già segnalato come l’ordinanza inducesse “distorsioni concorrenziali” a danno degli operatori esterni.

Conclusioni: Implicazioni per gli Operatori NCC

Questa ordinanza rappresenta una vittoria importante per il principio di libera circolazione dei servizi e per la tutela della concorrenza. Le implicazioni pratiche sono notevoli:
1. Stop alle Barriere Locali: I Comuni non possono utilizzare le ZTL per creare regimi protezionistici a favore degli operatori locali.
2. Validità Territoriale della Licenza: Viene riaffermato che la licenza NCC abilita all’esercizio dell’attività su tutto il territorio nazionale, senza che i singoli Comuni possano imporre limitazioni discriminatorie.
3. Potere del Giudice: Il giudice ordinario ha il potere e il dovere di disapplicare i regolamenti amministrativi illegittimi che costituiscono il fondamento di una sanzione, garantendo così una tutela effettiva al cittadino e all’impresa.

Un Comune può limitare l’accesso alla propria ZTL solo per i titolari di licenza NCC provenienti da altri Comuni?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che una regolamentazione di questo tipo è illegittima perché crea una discriminazione ingiustificata tra operatori e viola i principi di libera concorrenza.

Quale vizio è stato riscontrato nell’ordinanza comunale che imponeva le restrizioni?
L’ordinanza è stata giudicata viziata da eccesso di potere. Il Comune, pur avendo il compito di regolare il traffico, ha superato i limiti della sua competenza introducendo una limitazione non prevista dalla legge, finalizzata a distinguere gli operatori in base alla provenienza della loro autorizzazione.

Cosa significa che il giudice ha ‘disapplicato’ l’ordinanza comunale?
Significa che il giudice, pur non potendo annullare l’atto amministrativo in via generale, lo ha ritenuto illegittimo e, di conseguenza, non lo ha applicato al caso specifico. Venendo meno la norma che stabiliva la violazione, anche la sanzione è stata annullata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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