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Licenza comunitaria: multa con la sola fotocopia

La Corte di Cassazione ha stabilito che un’impresa di autotrasporto è sanzionabile se il conducente, durante un controllo su strada, esibisce una semplice fotocopia della licenza comunitaria invece dell’originale o di una copia certificata conforme. Questa mancanza non è una semplice dimenticanza, ma una violazione delle condizioni di impiego della licenza stessa, come previsto dalla normativa europea e sanzionato dalla legge italiana. La Corte ha chiarito che il possesso del documento corretto a bordo del veicolo è un requisito formale imprescindibile per il trasporto internazionale di merci.

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Pubblicato il 11 dicembre 2025 in Diritto Civile, Diritto Commerciale, Giurisprudenza Civile

Licenza Comunitaria: perché la fotocopia non salva dalla multa

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale per le aziende di autotrasporto: durante la circolazione, a bordo del veicolo deve essere presente l’originale della licenza comunitaria o una sua copia certificata conforme. Una semplice fotocopia, anche se leggibile, non è sufficiente e comporta l’applicazione di pesanti sanzioni. Questa decisione chiarisce un punto cruciale, distinguendo tra l’assenza totale di autorizzazione e la violazione delle sue condizioni di utilizzo.

I Fatti del Caso

Il caso ha origine da un controllo stradale effettuato su un autoarticolato impegnato in un trasporto internazionale dall’Austria all’Italia. L’autista, dipendente di una società di trasporti, alla richiesta degli agenti di esibire la documentazione necessaria, era in grado di mostrare solo una fotocopia semplice della licenza comunitaria. Sebbene la società fosse regolarmente autorizzata al trasporto internazionale, il documento in forma corretta (originale o copia conforme) non si trovava a bordo del mezzo. Di conseguenza, gli agenti contestavano la violazione dell’articolo 46 della Legge n. 298/1974, procedendo anche al fermo amministrativo del veicolo.

La questione della licenza comunitaria e le decisioni dei giudici

Nei gradi di giudizio precedenti, la decisione era stata controversa. Il tribunale, in un primo momento, aveva annullato la sanzione, basandosi su un’interpretazione che distingueva tra la mancanza assoluta della licenza e la semplice omissione di portarla a bordo. Tuttavia, la Procura ha impugnato la decisione, portando la questione dinanzi alla Corte di Cassazione.

La decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha accolto il ricorso, affermando un principio di diritto rigoroso ma chiaro: il trasporto di merci in ambito internazionale senza avere a bordo del veicolo l’originale o la copia certificata conforme della licenza comunitaria costituisce un illecito sanzionabile.

Le motivazioni

La Corte ha basato la sua decisione su un’attenta analisi combinata della normativa nazionale e di quella europea, in particolare il Regolamento (CE) n. 1072/2009. I giudici hanno spiegato che l’obbligo di portare a bordo il titolo autorizzativo in forma certificata non è un mero formalismo, ma una precisa “condizione di impiego” stabilita dal regolamento stesso. L’articolo 46 della legge italiana sanziona non solo chi esegue un trasporto “senza licenza”, ma anche chi lo fa “violando le condizioni o i limiti stabiliti nella licenza”. La mancata presenza del documento corretto rientra proprio in questa seconda fattispecie. Di conseguenza, anche se l’azienda possiede una valida autorizzazione, il fatto che questa non sia materialmente a bordo nella forma prescritta integra la violazione. L’esibizione di una mera fotocopia non è sufficiente a soddisfare il requisito di legge, poiché non offre le stesse garanzie di autenticità di un originale o di una copia conforme.

Le conclusioni

Questa sentenza ha importanti implicazioni pratiche per tutte le imprese di autotrasporto che operano a livello internazionale. È essenziale assicurarsi che ogni veicolo in circolazione sia dotato della documentazione corretta e legalmente valida. La decisione consolida un orientamento giurisprudenziale rigoroso, sottolineando che il rispetto delle condizioni formali, come il possesso della licenza comunitaria certificata, è tanto importante quanto il possesso dell’autorizzazione stessa. Le aziende devono quindi adottare procedure interne meticolose per garantire che i conducenti abbiano sempre con sé i documenti necessari, evitando così sanzioni amministrative significative e il fermo dei veicoli.

È sufficiente una semplice fotocopia della licenza comunitaria durante un controllo stradale?
No, la Corte di Cassazione ha stabilito che una semplice fotocopia non è sufficiente. È necessario avere a bordo del veicolo l’originale della licenza o una copia certificata conforme.

Cosa sanziona l’articolo 46 della Legge n. 298/1974 in questo contesto?
L’articolo 46 non sanziona solo l’esecuzione di un trasporto in totale assenza di licenza, ma anche il trasporto effettuato violando le “condizioni di impiego” stabilite dall’autorizzazione. La mancanza del documento originale o di una copia conforme a bordo è considerata una violazione di tali condizioni.

Perché avere la copia conforme a bordo è considerata una “condizione di impiego” e non una semplice dimenticanza?
È considerata una “condizione di impiego” perché il Regolamento europeo n. 1072/2009 prescrive espressamente che una copia certificata conforme della licenza deve trovarsi a bordo del veicolo. Questo requisito è funzionale a garantire la certezza e l’autenticità del titolo autorizzativo durante i controlli, e la sua inosservanza integra un illecito formale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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