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Legittimazione passiva INPS: esclusiva per ticket

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 20415/2024, ha respinto il ricorso dell’Istituto previdenziale, confermando la sua esclusiva legittimazione passiva nei procedimenti di accertamento sanitario per l’esenzione dal ticket. La Corte ha ribadito che, per legge, l’Istituto è l’unico interlocutore giudiziario del cittadino per tutte le questioni relative all’invalidità civile, anche quando la prestazione finale non è erogata direttamente dall’ente stesso.

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Pubblicato il 6 dicembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Legittimazione Passiva INPS: Esclusiva anche per l’Esenzione Ticket Sanitario

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha consolidato un principio fondamentale in materia di contenzioso previdenziale, chiarendo il perimetro della legittimazione passiva INPS. La Suprema Corte ha stabilito che l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale è l’unico soggetto contro cui il cittadino deve agire in giudizio per l’accertamento delle condizioni sanitarie che danno diritto a benefici, inclusa l’esenzione dal ticket sanitario, anche se la prestazione non è erogata direttamente dall’ente. Analizziamo questa importante decisione.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine dalla richiesta di un cittadino volta a ottenere, tramite un procedimento di Accertamento Tecnico Preventivo (ATP) ai sensi dell’art. 445-bis c.p.c., il riconoscimento di un’infermità tale da giustificare l’esenzione dal pagamento del ticket sanitario. Il Tribunale di primo grado accoglieva la richiesta, omologando l’accertamento tecnico e condannando l’Istituto previdenziale al pagamento delle spese legali in favore del cittadino vittorioso.

Il Ricorso e la Questione sulla Legittimazione Passiva INPS

L’Istituto previdenziale proponeva ricorso per cassazione, contestando la propria esclusiva legittimazione passiva INPS. Secondo la tesi dell’ente, trattandosi di un accertamento finalizzato a un beneficio gestito dal Servizio Sanitario Nazionale (l’esenzione ticket), anche altri soggetti, come l’Azienda Sanitaria Locale, avrebbero dovuto essere considerati parti necessarie del giudizio. L’Istituto sosteneva che non fosse corretto addossare unicamente su di esso la responsabilità processuale, e le relative spese, per un contenzioso non strumentale a una prestazione di sua diretta competenza.

Le Motivazioni della Corte

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, ritenendolo infondato. Gli Ermellini hanno riaffermato un orientamento giurisprudenziale ormai consolidato, secondo cui l’Istituto previdenziale è l’unico legittimato passivo nei procedimenti giurisdizionali in materia di accertamento sanitario e amministrativo delle condizioni di invalidità civile. Questa esclusività deriva da un processo normativo che ha accentrato presso l’Istituto tutte le funzioni relative all’invalidità civile, rendendolo l’unico interlocutore del cittadino in sede giudiziaria.

La Corte ha specificato che questo principio vale anche quando l’accertamento sanitario è un presupposto per ottenere benefici erogati da altri enti. La ratio di questa centralizzazione è quella di semplificare l’azione per il cittadino, che può così rivolgersi a un unico soggetto istituzionale senza doversi confrontare con una pluralità di enti. La Suprema Corte ha richiamato numerose pronunce conformi, alcune delle quali relative a fattispecie del tutto analoghe a quella in esame, relative proprio all’esonero dal costo del ticket sanitario. Pertanto, l’esclusiva legittimazione passiva dell’Istituto è un principio di carattere generale che non ammette deroghe in base alla natura della prestazione richiesta.

Le Conclusioni

La decisione della Cassazione conferma in modo definitivo che la legittimazione passiva INPS è esclusiva in tutti i contenziosi relativi all’invalidità civile. Per il cittadino, ciò significa avere un unico e chiaro referente processuale, semplificando notevolmente l’accesso alla giustizia. Per l’Istituto previdenziale, questa pronuncia comporta l’onere di gestire l’intero contenzioso, comprese le spese di lite in caso di soccombenza, anche per accertamenti che sono il presupposto per prestazioni erogate da altre amministrazioni. La Corte, nel rigettare il ricorso, ha disposto la compensazione delle spese tra l’Istituto e l’Azienda Sanitaria Locale, data la recente consolidazione di questo orientamento, e ha confermato la sussistenza dei presupposti per il versamento del doppio contributo unificato a carico dell’ente ricorrente.

Chi è il soggetto responsabile da citare in giudizio per l’accertamento dell’invalidità ai fini dell’esenzione ticket?
L’unico soggetto da citare in giudizio è l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS). La Corte di Cassazione ha confermato che l’Istituto detiene la legittimazione passiva esclusiva in tutti i procedimenti di accertamento delle condizioni sanitarie di invalidità civile.

Perché l’Istituto previdenziale è l’unico convenuto anche se l’esenzione ticket è un beneficio del sistema sanitario?
La normativa ha accentrato nell’Istituto previdenziale tutte le funzioni relative all’accertamento dell’invalidità civile. Di conseguenza, è stato identificato come l’unico interlocutore giudiziario per il cittadino, al fine di semplificare le procedure, anche se il beneficio finale (come l’esenzione ticket) è gestito da un’altra amministrazione, come l’Azienda Sanitaria Locale.

Questo principio di legittimazione passiva esclusiva si applica solo all’esenzione ticket?
No, il principio ha una portata generale. La Corte ha stabilito che l’Istituto è l’unico legittimato passivo in tutti i procedimenti giurisdizionali che riguardano l’accertamento sanitario e amministrativo delle condizioni sanitarie dell’invalidità civile, a prescindere da quale sia la specifica prestazione o il beneficio che il cittadino intende ottenere.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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