Ordinanza di Cassazione Civile Sez. L Num. 24647 Anno 2025
Civile Ord. Sez. L Num. 24647 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME NOME
Data pubblicazione: 05/09/2025
ORDINANZA
sul ricorso 1128-2021 proposto da
RAGIONE_RAGIONE_SOCIALE, in persona del legale rappresentante pro tempore , ora RAGIONE_RAGIONE_SOCIALE, rappresentata e difesa, in forza di procura rilasciata in calce al ricorso per cassazione, dall’avvocato NOME COGNOME, con domicilio eletto presso lo studio RAGIONE_SOCIALE‘avvocato NOME COGNOME, in ROMA, INDIRIZZO
-ricorrente –
contro
RAGIONE_RAGIONE_SOCIALE, in persona del legale rappresentante pro tempore , rappresentato e difeso, in virtù di procura conferita in calce al controricorso, dagli avvocati NOME COGNOME, NOME COGNOME, NOME COGNOME, NOME, NOME COGNOME ed elettivamente domiciliato presso l’RAGIONE_RAGIONE_SOCIALE, in ROMA, INDIRIZZO
-controricorrente –
R.G.N. 1128/2021
COGNOME.
Rep.
C.C. 11/7/2025
giurisdizione Aliquota aggiuntiva per il finanziamento del Fondo di solidarietà residuale. Legge 92 del 2012.
per la cassazione RAGIONE_SOCIALEa sentenza n. 402 del 2020 RAGIONE_SOCIALEa CORTE D’APPELLO DI MILANO , depositata il 6 luglio 2020 (R.G.N. 1281/2019). Udita la relazione RAGIONE_SOCIALEa causa, svolta nella camera di consiglio del l’11 luglio 2025 dal AVV_NOTAIO NOME COGNOME.
FATTI DI CAUSA
1. -Con sentenza n. 402 del 2020, depositata il 6 luglio 2020, la Corte d’appello di Milano ha respinto il gravame di RAGIONE_RAGIONE_SOCIALE contro la pronuncia del Tribunale RAGIONE_SOCIALEa medesima sede, che aveva rigettato l’impugnazione contro due note di rettifica RAGIONE_SOCIALE del 14 maggio 2018 (Euro 6.576,09) e del 20 gennaio 2019 (Euro 7.035,56) e aveva accertato la fondatezza RAGIONE_SOCIALEa pretesa contributiva RAGIONE_SOCIALE‘RAGIONE_SOCIALE con riferimento al finanziamento del Fondo di solidarietà residuale (art. 3 RAGIONE_SOCIALEa legge 28 giugno 2012, n. 92).
A sostegno RAGIONE_SOCIALEa decisione, la Corte territoriale argomenta che è stato dimostrato il vincolo di subordinazione che legava i soci alla cooperativa appellante.
Tale vincolo emerge da molteplici elementi: i soci si limitavano a porre le proprie energie lavorative a disposizione RAGIONE_SOCIALEa società e a svolgere in via continuativa prestazioni di pulizia, facchinaggio e movimentazione merci nel contesto degli appalti acquisiti dalla cooperativa, a fronte di una retribuzione oraria prestabilita.
A tali circostanze si associa la natura elementare e ripetitiva RAGIONE_SOCIALEe prestazioni, predeterminate nelle modalità di esecuzione.
Non sono stati allegati elementi rivelatori RAGIONE_SOCIALE‘autonomia, come l’assunzione di rischio d’impresa e l’apporto di materiali e attrezzi propri.
Né risulta dirimente la facoltà dei soci di rifiutare le proposte di lavoro e di lavorare anche in proprio o a favore di terzi.
-Per la cassazione RAGIONE_SOCIALEa sentenza RAGIONE_SOCIALEa Corte d’appello di Milano ricorre RAGIONE_SOCIALE, formulando nove motivi di censura.
-L’RAGIONE_RAGIONE_SOCIALE replica con controricorso .
-Il ricorso è stato fissato per la trattazione in camera di consiglio.
-Il Pubblico Ministero non ha depositato conclusioni scritte.
-All’esito RAGIONE_SOCIALEa camera di consiglio, il Collegio si è riservato il deposito RAGIONE_SOCIALE‘ordinanza nei successivi sessanta giorni.
RAGIONI RAGIONE_RAGIONE_SOCIALE DECISIONE
1. -Con il primo motivo (art. 360, primo comma, n. 3, cod. proc. civ.), la ricorrente denuncia la violazione o la falsa applicazione RAGIONE_SOCIALE‘art. 2094 cod. civ. e RAGIONE_SOCIALE‘art. 1 RAGIONE_SOCIALEa legge 3 aprile 2001, n. 142, e addebita alla sentenza d’appello di non avere approfondito l’elemento imprescindibile RAGIONE_SOCIALE‘assoggettamento al potere direttivo, organizzativo e disciplinare del datore di lavoro e di non aver attribuito il doveroso rilievo alla peculiarità del lavoro svolto dai soci RAGIONE_SOCIALEe cooperative.
2. -Con la seconda censura (art. 360, primo comma, n. 3, cod. proc. civ.), la ricorrente deduce la violazione RAGIONE_SOCIALE‘art. 2696 cod. civ. ( rectius , art. 2697 cod. civ.) e critica la pronuncia impugnata per aver alterato le regole di distribuzione RAGIONE_SOCIALE‘onere RAGIONE_SOCIALEa prova, dispensando l’RAGIONE_SOCIALE dalla dimostrazione dei fatti costitutivi RAGIONE_SOCIALEa pretesa .
3. -Con la terza censura (art. 360, primo comma, n. 3, cod. proc. civ.), la ricorrente prospetta la violazione degli artt. 2094 e 2697 cod. civ. , sul presupposto che la Corte di merito abbia tralasciato l’analisi RAGIONE_SOCIALEe singole posizioni lavorative, RAGIONE_SOCIALEe mansioni, dei compensi di ciascun lavoratore, configurando i debiti contributivi, contra legem , come ‘debiti di massa’. Nessun ‘accertamento individualizzato’ RAGIONE_SOCIALEa subordinazione sarebbe stato compiuto.
4. -Con il quarto mezzo (art. 360, primo comma, n. 3, cod. proc. civ.), la ricorrente lamenta la violazione o la falsa applicazione degli artt. 2729 e 2697 cod. civ. e rileva, a supporto RAGIONE_SOCIALEe censure, che la sentenza d’appello ha errato nel condurre un ragionamento presuntivo su fatti ignoti, contravvenendo al divieto RAGIONE_SOCIALEa praesumptio praesumptionis .
5. -Con il quinto motivo (art. 360, primo comma, n. 4, cod. proc. civ.), la ricorrente censura la falsa applicazione RAGIONE_SOCIALE‘art. 115 cod. proc. civ. , imputando alla sentenza d’appello di aver considerato carente di prova la prospettazione RAGIONE_SOCIALEa società, senza dare ingresso alle istanze istruttorie ritualmente articolate allo scopo di smentire il vincolo di subordinazione. Erroneamente, peraltro, la Corte di merito avrebbe considerato pacifiche le circostanze rilevanti e non avrebbe tenuto conto RAGIONE_SOCIALEa vastità e RAGIONE_SOCIALEa complessità RAGIONE_SOCIALEe attività svolte dai soci, secondo le risultanze di una visura camerale non specificamente contestata dall’RAGIONE_SOCIALE.
6. -Con il sesto mezzo (art. 360, primo comma, n. 5, cod. proc. civ.), la ricorrente critica la mancata ammissione RAGIONE_SOCIALEe prove orali su fatti decisivi, concernenti la facoltà dei soci di lavorare anche in proprio o a favore di terzi, rifiutando le occasioni di lavoro offerte dalla cooperativa.
7. -Con la settima doglianza (art. 360, primo comma, n. 3, cod. proc. civ.), la ricorrente allega la violazione RAGIONE_SOCIALE‘art. 1, comma 2, RAGIONE_SOCIALEa legge n. 142 del 2001 , che risiederebbe nell’omessa valutazione RAGIONE_SOCIALEa peculiarità del ruolo dei soci lavoratori, chiamati a concorrere alla gestione RAGIONE_SOCIALE‘impresa e a partecipare a quel rischio d’impresa che la sentenza d’appello avrebbe arbitrariamente escluso.
8. -Con l ‘ottava censura (art. 360, primo comma, n. 3, cod. proc. civ.), la ricorrente si duole RAGIONE_SOCIALEa violazione RAGIONE_SOCIALE‘art. 1, comma 2, RAGIONE_SOCIALEa legge n. 142 del 2001 , che rimetterebbe la qualificazione di un’attività come autonoma o come subordinata alla volontà RAGIONE_SOCIALEe parti, del tutto negletta nella disamina RAGIONE_SOCIALEa Corte di merito.
9. -Con la nona critica (art. 360, primo comma, n. 3, cod. proc. civ.), la ricorrente deduce, infine, la violazione o la falsa applicazione RAGIONE_SOCIALE‘art. 2094 cod. civ. e rimprovera alla sentenza d’appello di aver sovvertito i princìpi che presiedono all’accertamento RAGIONE_SOCIALEa subordinazione, valorizzando elementi irrilevanti (la gestione
amministrativa e previdenziale del rapporto), combinati con elementi marginali ed estrinseci.
10. -In linea preliminare, occorre dar conto RAGIONE_SOCIALEa sentenza del Tribunale di Lodi, che, il 18 febbraio 2025, ha dichiarato l’apertura RAGIONE_SOCIALEa liquidazione giudiziale RAGIONE_SOCIALE‘odierna ricorrente ai sensi RAGIONE_SOCIALE‘art. 121 del decreto legislativo 12 gennaio 2019, n. 14.
Tale pronuncia non dispiega alcuna influenza sul presente giudizio. All’apertura RAGIONE_SOCIALEa liquidazione giudiziale, che pure tendenzialmente «determina l’interruzione del processo» (art. 143, comma 3, del d.lgs. n. 14 del 2019), si attagliano le conclusioni cui questa Corte è giunta in tema di dichiarazione di fallimento, affermando l’inidoneità di tale pronuncia a determinare l’interruzione d el peculiare giudizio di legittimità, dominato dall’impulso officioso (Cass., sez. I, 13 marzo 2024, n. 6642, e Cass., sez. II, 6 novembre 2023, n. 30785).
-Le censure devono essere disattese, per le ragioni già illustrate da questa Corte nei giudizi promossi dalla medesima cooperativa (Cass., sez. lav., 21 luglio 2022, n. 22845, e 11 luglio 2022, n. 21830), ragioni confermate anche di recente (Cass., sez. lav., 1° marzo 2025, n. 5403).
-L’obbligo contributivo dedotto in causa, che attiene al finanziamento del Fondo RAGIONE_RAGIONE_SOCIALE solidarietà residuale di cui all’art. 3 RAGIONE_SOCIALEa legge n. 92 del 2012, presuppone l’accertamento del vincolo di subordinazione e con tale accertamento la Corte di merito si è confrontata, senza incorrere nelle violazioni denunciate nel ricorso.
-Hanno priorità logica gli argomenti, che si prefiggono di negare in radice, sulla scorta RAGIONE_SOCIALEa normativa vigente, la riconducibilità del rapporto di lavoro al paradigma RAGIONE_SOCIALEa subordinazione.
Quanto alla vincolatività RAGIONE_SOCIALEa qualificazione del rapporto di lavoro prescelta dalle parti, profilo su cui la ricorrente si attarda nel l’ottavo motivo, questa Corte ha già rilevato che l’indagine del giudice non può arrestarsi al nomen iuris individuato dai contraenti, in quanto «Anche
al legislatore è precluso il potere di qualificare un rapporto di lavoro in termini dissonanti rispetto alla sua effettiva natura e di sottrarlo così allo statuto protettivo che alla subordinazione s ‘ accompagna (Corte Costituzionale, sentenze n. 76 del 2015, n. 115 del 1994 e n. 121 del 1993). Ne deriva, quale conseguenza ineludibile, ‘ l ‘ indisponibilità del tipo negoziale sia da parte del legislatore, sia da parte dei contraenti individuali ‘ (sentenza n. 76 del 2015, cit., punto 8 del Considerato in diritto ). In tale àmbito, difatti, è canone primario d ‘ interpretazione il ‘ comportamento complessivo ‘ RAGIONE_SOCIALEe parti, ‘ anche posteriore alla conclusione del contratto ‘ (art. 1362, secondo comma, cod. civ.), che illumina il significato RAGIONE_SOCIALEe pattuizioni consacrate nel testo negoziale e consente di saggiarne la coerenza con la successiva attuazione del rapporto» (Cass., sez. lav., 13 ottobre 2022, n. 29973, punto 3 dei Motivi RAGIONE_SOCIALEa decisione ; nello stesso senso, Cass., sez. lav., 26 ottobre 2022, n. 31683, punto 6 dei Motivi RAGIONE_SOCIALEa decisione , e Cass., sez. lav., 14 ottobre 2022, n. 30236, punto 3 dei Motivi RAGIONE_SOCIALEa decisione ).
Neppure la posizione ricoperta dal socio lavoratore e la specialità del lavoro nelle cooperative, enfatizzate nel primo e nel settimo motivo, militano di per sé contro la qualificazione in termini di subordinazione del rapporto di lavoro che s’instaura a latere rispetto al rapporto associativo e che «deve rispondere allo schema qualificatorio stabilito in modo inderogabile dalla legge, sia sul piano lavoristico sia su quello previdenziale» (ordinanza n. 5403 del 2025, cit., punto 25 del Considerato in diritto ).
14. -All’esame RAGIONE_SOCIALEe restanti censure giova premettere che la valutazione RAGIONE_SOCIALEa sussistenza degl ‘indici rivelatori di un rapporto di lavoro subordinato costituisce un accertamento di fatto. Rispetto a tale accertamento, il sindacato di legittimità è equiparabile al più generale sindacato sul ricorso al ragionamento presuntivo da parte del giudice di merito.
Ne deriva che il giudizio relativo alla qualificazione di uno specifico rapporto come subordinato o come autonomo è censurabile ex art. 360, primo comma, n. 3, cod. proc. civ. solo per ciò che riguarda l ‘ individuazione dei caratteri identificativi del lavoro subordinato, come tipizzati dall ‘ art. 2094 cod. civ.
Per contro, il giudizio è sindacabile nei limiti ammessi dall ‘ art. 360, primo comma, n. 5, cod. proc. civ., allorché si proponga di criticare il ragionamento (necessariamente presuntivo) concernente la scelta e la ponderazione degli elementi di fatto, altrimenti denominati indici o criteri sussidiari di subordinazione, che hanno indotto il giudice del merito ad includere il rapporto controverso nell ‘ uno o nell ‘ altro schema contrattuale (Cass., sez. lav., 21 luglio 2022, n. 22846).
15. -Non può essere condiviso l’assunto, propugnato con il terzo e con il nono mezzo, che nel caso di specie difetti l’accertamento in concreto del vincolo di subordinazione.
L’accertamento è stato compiuto, anche se gli esiti sono difformi rispetto alle aspettative RAGIONE_SOCIALEa ricorrente.
16. -Alla Corte d’appello non si può nemmeno imputare di aver violato i criteri legali enucleati dall’art. 2094 cod. civ., nei termini esposti con il primo e con il nono motivo.
In linea con i princìpi enunciati da questa Corte (Cass., sez. lav., 19 aprile 2010, n. 9251), i giudici del gravame hanno conferito rilevanza agl’indici sussidiari, alla luce RAGIONE_SOCIALEa più sfumata valenza RAGIONE_SOCIALE‘assoggettamento all’altrui potere direttivo, organizzativo, disciplinare.
In tale di samina, la Corte d’appello ha analizzato una pluralità di elementi, nel loro vicendevole interagire, elementi dai quali si può legittimamente evincere l’eterodirezione (ordinanza n. 22845 del 2022, cit., punto 8 dei Motivi RAGIONE_SOCIALEa decisione ): l’inserimento stabile nell’organizzazione RAGIONE_SOCIALE‘impresa , il fatto che i soci si limitassero a mettere le loro energie lavorative a disposizione RAGIONE_SOCIALEa società; la natura
ripetitiva ed elementare RAGIONE_SOCIALEe mansioni di pulizia, di facchinaggio e di movimentazione merci, mansioni predeterminate nelle modalità esecutive; l’assenza di un genuino rischio d’impresa; il mancato apporto di attrezzatu re e materiali; l’erogazione di una retribuzione oraria, peraltro parametrata al contratto collettivo nazionale di lavoro dei dipendenti RAGIONE_SOCIALEe RAGIONE_RAGIONE_SOCIALE e medie imprese del settore (in termini analoghi, ordinanza n. 29973 del 2022, cit., punto 5.2. dei Motivi RAGIONE_SOCIALEa decisione ; nei medesimi termini, ordinanza n. 31683 del 2022, cit., punto 8.2. dei Motivi RAGIONE_SOCIALEa decisione , e ordinanza n. 30236 del 2022, cit., punto 5.2. dei Motivi RAGIONE_SOCIALEa decisione ).
Anche di recente, in una controversia in larga parte sovrapponibile, questa Corte ha rimarcato che si tratta di «un ‘ opzione interpretativa del materiale probatorio congruamente argomentata, espressione di una potestà propria del giudice del merito e che non può essere sindacata nel suo esercizio» (Cass., sez. lav., 26 luglio 2024, n. 20951, punto 20 RAGIONE_SOCIALEe Ragioni RAGIONE_SOCIALEa decisione ).
17. -Vanamente, inoltre, il secondo motivo prospetta la violazione RAGIONE_SOCIALEe regole che disciplinano la distribuzione degli oneri probatori.
Quel che assume rilievo decisivo è che la Corte di merito abbia riscontrato in positivo i tratti distintivi RAGIONE_SOCIALEa subordinazione e, su questo presupposto, abbia accolto le domande proposte, identificando correttamente il tema del decidere e il connesso tema RAGIONE_SOCIALEa prova nella sussistenza degli elementi enucleati dall’art. 2094 cod. civ.
18. -Gli argomenti addotti dalla parte ricorrente non avvalorano gli errores in iudicando denunciati e tendono, nel loro nucleo essenziale, a ottenere la revisione RAGIONE_SOCIALE ‘apprezzamento RAGIONE_SOCIALEe risultanze istruttorie e a contrapporre un diverso, più appagante, inquadramento RAGIONE_SOCIALEe circostanze di fatto.
Verso una rivalutazione del compendio probatorio convergono le critiche illustrate nel quarto motivo e incentrate sulla violaz ione RAGIONE_SOCIALE‘art. 2729 cod. civ.
Tali doglianze ambiscono a ridiscutere la scelta dei giudici di merito, espressa in modo lineare e coerente, di considerare provate le circostanze rilevanti e di attribuire maggiore forza persuasiva ad alcuni elementi probatori a preferenza di altri (ordinanze n. 30236 del 2022 e n. 29973 del 2022, cit., punto 6.1. dei Motivi RAGIONE_SOCIALEa decisione ) e così travalicano i confini del giudizio di legittimità (ordinanza n. 21830 del 2022, cit., punto 12 dei Motivi RAGIONE_SOCIALEa decisione ).
La medesima finalità sottende anche le critiche formulate con il quinto mezzo: dietro lo schermo RAGIONE_SOCIALEa violazione RAGIONE_SOCIALE‘art. 115 cod. proc. civ., esse mirano a criticare l’apprezzamento RAGIONE_SOCIALEe risultanze probatorie e a scardinare le valutazioni di merito cristallizzate in una ‘doppia conforme’.
19. -È l’effettivo atteggiarsi dei rapporti tra le parti a rivestire rilievo dirimente e su tale aspetto ha posto l’accento la disamina RAGIONE_SOCIALEa Corte d’appello di Milano, offrendo pertinenti ed esaustivi ragguagli anche sull’irrilevanza RAGIONE_SOCIALEe istanze istruttorie ribadite con il quinto e con il sesto mezzo.
A tale riguardo, questa Corte ha puntualizzato che «le circostanze dedotte nei capitoli di prova, oltre che in buona parte generiche e valutative, non presentano né singolarmente né complessivamente valutate le caratteristiche del fatto storico ‘ decisivo ‘ nel senso comunemente inteso dalla Corte» (ordinanza n. 21830 del 2022, cit., punto 15 dei Motivi RAGIONE_SOCIALEa decisione , e ordinanza n. 22845 del 2022, cit., punto 16 dei Motivi RAGIONE_SOCIALEa decisione ).
Anche nel l’odierna vicenda si deve ribadire, dunque, che la Corte di merito ha definito il giudizio «in esatta applicazione del principio di accertamento in concreto del rapporto lavoro (Cass. 19199/13; Cass. 14434/15) che prescinde dalla volontà RAGIONE_SOCIALEe parti trattandosi di una qualificazione di natura inderogabile da effettuare in base alle reali modalità di esecuzione del rapporto; risolvendosi in tal modo le censure sollevate in una diversa interpretazione e valutazione RAGIONE_SOCIALEe risultanze
processuali e ricostruzione RAGIONE_SOCIALEa fattispecie operata dalla Corte territoriale, ad essa esclusivamente spettante quale giudice del merito, insindacabile in sede di legittimità» (ordinanza n. 20951 del 2024, cit., punto 22 RAGIONE_SOCIALEe Ragioni RAGIONE_SOCIALEa decisione ; da ultimo, ordinanza n. 5403 del 2025, cit., punto 26 del Considerato in diritto ).
20. -Quanto alla violazione del ‘principio di non contestazione’ (pagine 28 e 29 del ricorso per cassazione), dedotta con il quinto motivo, le critiche risultano irritualmente articolate, in quanto l’onere di contestazione riguarda le allegazioni RAGIONE_SOCIALEe parti e non i documenti prodotti (Cass., sez. III, 21 giugno 2016, n. 12748; di recente, Cass., sez. III, 26 giugno 2025, n. 17261), menzionati, nel caso di specie, a supporto RAGIONE_SOCIALEa censura.
Questa Corte è costante nell’affermare che il ‘principio di non contestazione’ non opera in difetto di specifica allegazione dei fatti che dovrebbero essere contestati, né tale specificità può essere desunta dall’esame dei documenti prodotti dalla parte: l’onere di contestazione dev’essere correlato alle affermazioni presenti negli atti destinati a contenere le allegazioni RAGIONE_SOCIALEe parti, così da consentire alle stesse e al giudice di verificare immediatamente, sulla base RAGIONE_SOCIALEe contrapposte allegazioni e deduzioni, quali siano i fatti non contestati e quelli ancora controversi (Cass., sez. III, 22 settembre 2017, n. 22055).
Non è sufficiente, dunque, il mero richiamo alla visura camerale prodotta, in mancanza di qualsivoglia riferimento a una specifica allegazione dei fatti documentati e alle difese svolte dall’RAGIONE_SOCIALE, dalle quali si dovrebbe inferire l’asserita ‘non contestazione’.
21. -Quanto, poi, alla doglianza di omesso esame di un fatto decisivo, veicolata con il sesto motivo, non può trovare ingresso in carenza di adeguate allegazioni in ordine all’ effettiva diversità RAGIONE_SOCIALEe ragioni di fatto che sorreggono le due pronunce di merito di analogo tenore (Cass., sez. I, 22 dicembre 2016, n. 26774).
-Le critiche neppure scalfiscono il più complesso percorso argomentativo che sorregge la decisione impugnata e che non s’incardina soltanto sull’opzione previdenziale per il regime del lavoro subordinato, secondo la lettura riduttiva tratteggiata , tra l’altro, nel primo e nel nono motivo.
I giudici d’appello hanno ponderato tale elemento, nella sua portata significativa, unitamente agli altri dati acquisiti al giudizio. Né si può reputare tamquam non esset il comportamento che il datore di lavoro abbia tenuto nei confronti RAGIONE_SOCIALE‘ente previdenziale (ordinanz e n. 30236 del 2022 e n. 29973 del 2022, cit., punto 4 dei Motivi RAGIONE_SOCIALEa decisione ; ordinanza n. 31683 del 2022, punto 7 dei Motivi RAGIONE_SOCIALEa decisione ), come questa Corte ha confermato anche da ultimo nel respingere le doglianze RAGIONE_SOCIALE‘odierna ricorrente (Cass., sez. lav., 5 agosto 2024, n. 22025, punto 7 del Considerato ), annettendo a tale circostanza un significato pregnante (ordinanza n. 21830 del 2022, cit., punto 7 dei Motivi RAGIONE_SOCIALEa decisione ).
-Alla stregua di tali rilievi, il ricorso dev’essere, nel suo complesso, respinto.
-Le spese del presente giudizio seguono la soccombenza e si liquidano in dispositivo, tenendo conto del valore RAGIONE_SOCIALEa controversia e RAGIONE_SOCIALE‘attività processuale svolta.
-In virtù del rigetto del ricorso, occorre dare atto dei presupposti RAGIONE_SOCIALE‘obbligo RAGIONE_SOCIALEa ricorrente di versare un ulteriore importo a titolo di contributo unificato, pari a quello previsto per la stessa impugnazione, ove sia dovuto (Cass., S.U., 20 febbraio 2020, n. 4315).
P.Q.M.
La Corte rigetta il ricorso; condanna la parte ricorrente a rifondere alla parte controricorrente le spese del presente giudizio, che liquida in Euro 3.200,00 per compensi, in Euro 200,00 per esborsi, oltre al rimborso RAGIONE_SOCIALEe spese forfettarie nella misura del 15% e agli accessori di legge.
Dichiara la sussistenza dei presupposti per il versamento, da parte RAGIONE_SOCIALEa ricorrente, RAGIONE_SOCIALE‘ulteriore importo a titolo di contributo unificato pari a quello previsto per la stessa impugnazione, a norma del comma 1bis RAGIONE_SOCIALE‘art. 13 del d.P.R. n. 115 del 2002, ove dovuto.
Così deciso in Roma, nella camera di consiglio RAGIONE_SOCIALEa Quarta Sezione