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Iscrizione Cassa Geometri: obbligatoria per soci?

Un geometra, amministratore di una società edile, ha contestato l’obbligo di iscrizione alla Cassa Geometri sostenendo la mancanza di abitualità nell’esercizio della professione. La Corte di Cassazione ha respinto il suo ricorso, confermando che l’iscrizione all’albo professionale crea una legittima presunzione di attività lavorativa. Di conseguenza, sussiste l’obbligo di iscrizione Cassa Geometri e del relativo versamento dei contributi, anche per chi opera come amministratore di una società il cui oggetto sociale è connesso alla professione.

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Pubblicato il 18 settembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Iscrizione Cassa Geometri: Obbligatoria per l’Amministratore di Società Edile? La Cassazione Fa Chiarezza

L’obbligo di iscrizione alla Cassa Geometri rappresenta un tema cruciale per i professionisti del settore, specialmente per coloro che, pur essendo iscritti all’albo, svolgono la propria attività in forme diverse dalla libera professione tradizionale. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha affrontato il caso di un geometra, socio e amministratore di una società edile, che contestava la richiesta di contributi previdenziali sostenendo di non esercitare l’attività in modo abituale. La decisione delinea in modo netto i confini dell’obbligo contributivo, consolidando un orientamento giurisprudenziale di grande rilevanza pratica.

Il Caso: L’Amministratore di Società e i Contributi Previdenziali

Un geometra, iscritto regolarmente al proprio albo professionale, si è visto recapitare una cartella esattoriale dalla Cassa di Previdenza di categoria per il pagamento dei contributi relativi agli anni 2013-2014. Il professionista ha impugnato la richiesta, argomentando che la sua attività principale consisteva nel ruolo di socio e amministratore di una società operante nel campo dell’edilizia e delle ristrutturazioni, e non nell’esercizio abituale della professione di geometra.

La Corte d’Appello, riformando la decisione di primo grado, aveva dato ragione all’ente previdenziale. Secondo i giudici di secondo grado, l’autonomia gestionale e normativa riconosciuta alla Cassa le permette di stabilire una presunzione di esercizio dell’attività professionale per tutti gli iscritti all’albo, rendendo così obbligatoria l’iscrizione e il versamento dei contributi. Il professionista, non condividendo tale interpretazione, ha portato la questione dinanzi alla Corte di Cassazione.

La Presunzione di Attività e l’obbligo di iscrizione Cassa Geometri

Il cuore della controversia risiede nel potere dell’ente previdenziale di introdurre, tramite il proprio statuto e le proprie delibere, una presunzione di attività professionale. Il ricorrente sosteneva che tale potere violasse le norme di legge primarie, che storicamente legavano l’obbligo contributivo all’esercizio ‘abituale’ della professione.

La Corte di Cassazione, tuttavia, ha rigettato questa tesi, allineandosi al suo più recente e consolidato orientamento. I giudici hanno chiarito che gli enti previdenziali privatizzati, come la Cassa dei Geometri, godono di un’ampia autonomia organizzativa e regolamentare. Questa autonomia consente loro di fissare i presupposti per l’iscrizione, affermando l’obbligo di contribuzione minima anche in caso di attività saltuaria o occasionale.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La decisione della Corte si fonda su argomentazioni precise che chiariscono la portata dell’obbligo contributivo per i professionisti iscritti a un albo.

La Legittimità del Potere Regolamentare della Cassa

La Corte ha ribadito che è legittimo l’esercizio del potere regolamentare da parte della Cassa, la quale può stabilire che l’iscrizione all’albo professionale comporti una presunzione di esercizio dell’attività. Tale presunzione, fissata dallo Statuto dell’ente, obbliga tutti gli iscritti all’albo a iscriversi anche alla Cassa e a versare la contribuzione minima, a prescindere dalla produzione di reddito.

La Natura Relativa della Presunzione

I giudici hanno specificato che la presunzione introdotta dalla Cassa non è assoluta, ma ‘relativa’. Ciò significa che il professionista può fornire la prova contraria per dimostrare di non svolgere alcuna attività riconducibile alla professione. Nel caso di specie, tuttavia, la Corte ha ritenuto che il geometra non avesse superato tale presunzione. L’attività di amministratore di una società il cui oggetto sociale (edilizia e ristrutturazioni) ha un nesso oggettivo e funzionale con la professione di geometra è stata considerata una forma di esercizio professionale, anche se in senso ampio. Questa attività, infatti, postula il bagaglio di conoscenze tecniche proprie del geometra.

L’Irrilevanza dell’Errore Materiale e delle Prove Testimoniali

Il ricorrente aveva lamentato che la Corte d’Appello avesse erroneamente qualificato la sua società come ‘immobiliare’ anziché ‘edile’. La Cassazione ha bollato questo errore come una semplice ‘svista’ irrilevante, poiché il ragionamento di fondo non cambiava. Inoltre, la richiesta di ammettere prove testimoniali per dimostrare il mancato svolgimento di attività di geometra è stata implicitamente rigettata, in quanto la Corte ha ritenuto il ruolo di amministratore di una società edile già di per sé sufficiente a integrare l’esercizio dell’attività professionale.

Conclusioni

L’ordinanza della Cassazione consolida un principio fondamentale: l’iscrizione all’albo professionale crea un legame che, ai fini previdenziali, implica una presunzione di esercizio dell’attività lavorativa. Per superare questa presunzione, non è sufficiente affermare di non svolgere l’attività in modo ‘tipico’ o ‘abituale’. Se il professionista ricopre ruoli, come quello di amministratore di una società operante in un settore connesso alla sua professione, l’obbligo di iscrizione alla Cassa Geometri e di versamento dei contributi rimane valido. Questa decisione rappresenta un importante monito per tutti i professionisti a valutare attentamente la propria posizione previdenziale, anche quando l’attività non è svolta nella forma classica della libera professione.

Un geometra iscritto all’albo che opera come amministratore di una società edile è obbligato all’iscrizione alla Cassa di previdenza di categoria?
Sì. Secondo la Corte di Cassazione, l’attività di amministratore di una società con un oggetto sociale che presenta un nesso oggettivo con la professione (come l’edilizia) è considerata una forma di esercizio dell’attività professionale. Questo fa scattare l’obbligo di iscrizione e contribuzione alla Cassa di categoria.

La Cassa di previdenza dei geometri può stabilire autonomamente una presunzione di esercizio della professione per tutti gli iscritti all’albo?
Sì. La Corte ha confermato che, nell’ambito della propria autonomia regolamentare, la Cassa può legittimamente introdurre una presunzione secondo cui tutti gli iscritti all’albo professionale esercitano l’attività, con conseguente obbligo di iscrizione all’ente previdenziale e di versamento della contribuzione minima.

La presunzione di esercizio professionale è assoluta o può essere contestata?
La presunzione è relativa, non assoluta. Ciò significa che il professionista ha la facoltà di fornire la prova contraria, dimostrando di non svolgere in alcun modo attività, neanche in forma occasionale o indiretta, riconducibile alla professione. Tuttavia, nel caso esaminato, il ruolo di amministratore di società edile è stato ritenuto insufficiente a vincere tale presunzione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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