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Iscrizione albo mediatori: eccezione o d’ufficio?

Un’ordinanza interlocutoria della Corte di Cassazione affronta un contrasto giurisprudenziale sulla mancata iscrizione albo mediatori. Il caso nasce da una richiesta di provvigione da parte di una società di mediazione. La parte convenuta non ha contestato tempestivamente la regolare iscrizione, e la Corte d’Appello ha ritenuto tardiva l’eccezione. La Cassazione, rilevando sentenze contrastanti sulla rilevabilità d’ufficio di tale requisito, ha rinviato la causa a pubblica udienza per risolvere la questione di massima importanza.

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Pubblicato il 8 settembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Iscrizione Albo Mediatori: La Cassazione Fa Chiarezza sul Contrasto Giurisprudenziale

Una recente ordinanza interlocutoria della Corte di Cassazione ha riacceso i riflettori su una questione cruciale per tutti gli operatori del settore della mediazione: la corretta procedura per contestare la mancata iscrizione albo mediatori. La Corte ha infatti deciso di rinviare la causa a una pubblica udienza per risolvere un profondo contrasto giurisprudenziale, la cui soluzione avrà importanti ripercussioni pratiche.

I Fatti di Causa

La vicenda ha origine da una causa civile avviata da una società di mediazione per ottenere il pagamento di una provvigione di 10.000 euro per la compravendita di un’imbarcazione. Il Tribunale di primo grado, dopo aver dichiarato cessata la materia del contendere per una delle parti, aveva condannato l’altra al pagamento di 5.000 euro a titolo di provvigione e di ulteriori 5.000 euro per lite temeraria.

La Decisione della Corte d’Appello

La parte soccombente ha proposto appello, sollevando, tra le altre questioni, la mancanza di prova dell’iscrizione della società mediatrice nell’apposito albo professionale. La Corte d’Appello di Roma ha rigettato il gravame, ritenendo che tale eccezione fosse tardiva. Secondo i giudici di secondo grado, la questione doveva essere sollevata tempestivamente nella comparsa di costituzione e risposta del primo grado di giudizio. Poiché la società di mediazione aveva affermato sin dall’atto di citazione la propria qualifica, la mancata contestazione specifica da parte del convenuto aveva reso il fatto pacifico, in applicazione del principio di non contestazione.

Il Dilemma sulla Mancata Iscrizione Albo Mediatori

Il professionista ha quindi presentato ricorso in Cassazione, lamentando la violazione dell’art. 6 della legge n. 39/1989. Il cuore del problema giuridico risiede in un profondo contrasto interpretativo all’interno della stessa Corte di Cassazione.

Esistono due orientamenti principali:
1. Orientamento A: Sostiene che l’iscrizione all’albo sia un fatto costitutivo del diritto alla provvigione. Se non contestato tempestivamente, si applica il principio di non contestazione e il fatto si considera provato.
2. Orientamento B: Ritiene che l’iscrizione sia una condizione di validità dell’attività di mediazione e un requisito di ordine pubblico. La sua mancanza renderebbe nullo il rapporto e, pertanto, sarebbe rilevabile dal giudice d’ufficio in qualsiasi stato e grado del processo, indipendentemente da una tardiva contestazione delle parti.

Le Motivazioni dell’Ordinanza Interlocutoria

La Seconda Sezione Civile della Corte di Cassazione, preso atto di questo palese e persistente contrasto giurisprudenziale, ha emesso un’ordinanza interlocutoria. La Corte ha riconosciuto che la questione ha una notevole “rilevanza nomofilattica”, ovvero è di fondamentale importanza per garantire un’interpretazione uniforme della legge su tutto il territorio nazionale. Anziché decidere il caso, ha ritenuto necessario investire della questione la pubblica udienza, un contesto più solenne dove il dibattito giuridico può essere approfondito per giungere a una soluzione definitiva e vincolante.

Conclusioni

La decisione finale che scaturirà dalla pubblica udienza sarà di fondamentale importanza. Stabilirà in modo chiaro se il requisito dell’iscrizione albo mediatori sia una mera circostanza di fatto, soggetta alle preclusioni processuali e al principio di non contestazione, oppure una condizione di ordine pubblico la cui assenza può essere rilevata dal giudice in ogni momento. Questa pronuncia influenzerà non solo il contenzioso futuro in materia di mediazione, ma definirà anche con maggiore precisione i doveri di diligenza delle parti e dei loro difensori nel processo civile.

Qual è il problema giuridico principale affrontato dall’ordinanza?
Il problema è il contrasto giurisprudenziale sull’applicabilità del principio di non contestazione al requisito dell’iscrizione del mediatore nell’albo professionale. Si discute se la mancanza di iscrizione sia un’eccezione che la parte deve sollevare tempestivamente o una questione di ordine pubblico che il giudice può rilevare d’ufficio in qualsiasi momento.

Perché la Corte di Cassazione non ha deciso subito il caso?
La Corte non ha deciso perché ha riscontrato l’esistenza di sentenze difformi sulla stessa questione. Data l’importanza di assicurare un’interpretazione uniforme della legge (funzione nomofilattica), ha ritenuto necessario rinviare la causa a una pubblica udienza per una trattazione più approfondita e per risolvere definitivamente il contrasto.

Cosa si intende per ‘eccezione tardiva’ in questo contesto?
Significa che l’argomento difensivo relativo alla mancata prova dell’iscrizione all’albo è stato sollevato per la prima volta in appello, mentre, secondo la Corte d’Appello, avrebbe dovuto essere presentato nel primo atto difensivo del giudizio di primo grado. La tardività ha precluso l’esame della questione nel merito.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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