LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Interpretazione accordo: la volontà delle parti vince

Una controversia tra sorelle su una servitù di passaggio. La Corte di Cassazione ha stabilito che l’interpretazione dell’accordo deve seguire il testo letterale, annullando la decisione di merito che aveva convalidato la costruzione di una strada interamente sul fondo di una sola parte, contrariamente a quanto previsto dall’accordo che la voleva estesa su entrambi i fondi.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 11 ottobre 2025 in Diritto Civile, Diritto Immobiliare, Giurisprudenza Civile

Interpretazione Accordo: la Cassazione Ribadisce la Centralità del Testo Contrattuale

Quando le parti stipulano un contratto, le parole usate hanno un peso. Ma cosa succede se, a distanza di anni, la realtà dei fatti sembra divergere da quanto scritto nero su bianco? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione fa luce sull’importanza della corretta interpretazione dell’accordo, specialmente in materia di diritti reali come le servitù di passaggio. Il caso, che vedeva contrapposte due sorelle, offre spunti fondamentali sul rispetto della volontà contrattuale e sui limiti del potere interpretativo del giudice.

I Fatti di Causa: Una Strada Contesa tra Sorelle

La vicenda ha origine dalla richiesta di una proprietaria di accertare l’esistenza di una servitù di passaggio, sia pedonale che carrabile, sul fondo della sorella. La richiesta si basava su un atto di donazione e una scrittura privata coeva, risalenti al 1984. Con questi atti, le parti e altri due fratelli avevano concordato di realizzare una strada di tre metri di larghezza per garantire l’accesso ai rispettivi fondi.

Il Tribunale di primo grado aveva dato ragione alla richiedente, riconoscendo la costituzione della servitù per contratto. La Corte di Appello aveva confermato questa decisione, ritenendo che la volontà delle parti fosse quella di creare una servitù reciproca. Secondo i giudici di merito, era irrilevante che la strada fosse stata di fatto costruita interamente sul terreno di una sola delle sorelle, poiché l’accordo si concentrava sulla reciprocità d’uso e sulla partecipazione comune alle spese, senza imporre un vincolo preciso sul tracciato.

Il Ricorso in Cassazione e l’Errata Interpretazione dell’Accordo

La sorella soccombente ha presentato ricorso in Cassazione, lamentando un’errata interpretazione dell’accordo da parte della Corte di Appello. I motivi del ricorso si basavano su un punto cruciale, trascurato dai giudici di merito: la scrittura privata del 1984 specificava espressamente che la strada doveva essere realizzata “attraverso le sezioni del fondo attribuite ai predetti germani”.

Questa frase, secondo la ricorrente, implicava chiaramente che il tracciato dovesse interessare le porzioni di terreno di tutti i fratelli firmatari, e non gravare interamente su un unico fondo. L’interpretazione dei giudici di merito, che si erano focalizzati solo sulla larghezza della strada e sulla ripartizione delle spese, era quindi “contro-letterale”, ovvero in palese contrasto con il significato letterale del testo.

Le Motivazioni della Suprema Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha accolto i motivi del ricorso, ritenendoli fondati. Gli Ermellini hanno censurato l’operazione ermeneutica condotta dalla Corte di Appello, evidenziando la violazione dell’art. 1362 del Codice Civile. Tale articolo, pur invitando a indagare la comune intenzione delle parti al di là del senso letterale delle parole, non svaluta affatto l’elemento testuale.

La Suprema Corte ha ribadito un principio consolidato: quando la lettera della convenzione, per le espressioni usate, rivela con chiarezza e univocità la volontà dei contraenti, un’interpretazione diversa non è ammissibile. Nel caso di specie, la clausola che prevedeva la realizzazione della strada “attraverso le sezioni del fondo” di tutti i fratelli era un elemento decisivo e inequivocabile. Ignorarlo ha portato i giudici di merito a una conclusione errata.

L’accordo non disciplinava solo l’ampiezza della strada e l’obbligo di contribuire alle spese, ma anche il suo tracciato, che doveva interessare tutti i fondi. Di conseguenza, la collocazione del percorso interamente sul fondo della ricorrente non poteva essere ritenuta coerente con l’obbligazione assunta contrattualmente.

Le Conclusioni

In conclusione, la Corte di Cassazione ha cassato la sentenza impugnata e ha rinviato la causa alla Corte di Appello di Salerno, in diversa composizione, per un nuovo esame della fattispecie. Il nuovo giudizio dovrà conformarsi ai principi di diritto enunciati, primo fra tutti quello secondo cui un’interpretazione che si discosta dal dato letterale, quando questo è chiaro e preciso, non è legittima. Questa decisione riafferma la sacralità della volontà contrattuale e il principio “in claris non fit interpretatio”: dove il testo è chiaro, non c’è spazio per interpretazioni creative che ne stravolgano il significato.

Come deve essere interpretato un accordo che costituisce una servitù di passaggio?
L’interpretazione deve innanzitutto indagare la comune intenzione delle parti. Tuttavia, come chiarito dalla Corte, se il testo dell’accordo è chiaro, univoco e rivela senza ambiguità la volontà dei contraenti, non è ammissibile un’interpretazione diversa che si discosti dal significato letterale delle parole usate.

Un giudice può ignorare il testo di una scrittura privata se la situazione di fatto è diversa?
No. La Corte ha stabilito che il giudice non può trascurare un elemento testuale decisivo. Nel caso specifico, la previsione che la strada dovesse interessare i fondi di tutte le parti coinvolte era un elemento espresso e chiaro, che non poteva essere ignorato a favore di una ricostruzione basata solo su altri aspetti dell’accordo, come la larghezza della via o la divisione delle spese.

Cosa succede se una strada viene costruita su un percorso diverso da quello pattuito nell’accordo?
La sua costruzione non è conforme all’obbligazione assunta contrattualmente. La sentenza che la ritiene legittima è errata e, come in questo caso, può essere annullata dalla Corte di Cassazione. La causa dovrà essere riesaminata per verificare i diritti e gli obblighi delle parti alla luce della corretta interpretazione dell’accordo originale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati