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Interessi usurari extra-fido: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione ha stabilito che la pattuizione di interessi usurari extra-fido in un contratto di conto corrente non comporta la nullità degli interessi, pattuiti a un tasso legittimo, per gli importi utilizzati entro il limite del fido. Il caso riguardava un fideiussore che contestava un debito bancario. La Corte ha chiarito che la nullità colpisce solo la singola disposizione usuraria, senza estendersi alle altre pattuizioni sugli interessi, preservando così la validità del resto dell’accordo.

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Pubblicato il 3 novembre 2025 in Diritto Bancario, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Interessi Usurari Extra-Fido: La Nullità di una Clausola non Travolge l’Intero Contratto

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione affronta un tema cruciale nel diritto bancario: le conseguenze della pattuizione di interessi usurari extra-fido. La decisione chiarisce che la nullità di una clausola relativa agli interessi applicati oltre il limite del fido non si estende automaticamente a quella, legittima, prevista per l’utilizzo del credito entro il fido. Analizziamo questa importante pronuncia.

I Fatti del Caso: Una Fideiussione e Interessi Contestati

La vicenda trae origine dall’opposizione di un fideiussore a un decreto ingiuntivo emesso da un istituto di credito. Il fideiussore aveva garantito le obbligazioni di una società, derivanti da un contratto di conto corrente e conti accessori. La sua difesa si basava sull’asserita natura usuraria degli interessi applicati dalla banca.

Mentre il Tribunale di primo grado aveva respinto l’opposizione, la Corte d’Appello aveva parzialmente riformato la decisione. Applicando i principi delle Sezioni Unite, aveva nominato un consulente tecnico per ricalcolare il saldo del conto, tenendo conto della commissione di massimo scoperto ai fini della verifica dell’usura. Il consulente aveva rilevato che il tasso di interesse previsto per l’indebitamento oltre il fido concesso era usurario sin dall’origine. Di conseguenza, la Corte d’Appello aveva eliminato in toto gli interessi dal calcolo del dovuto, riducendo significativamente l’importo che il fideiussore doveva alla banca.

L’Analisi della Cassazione sugli interessi usurari extra-fido

L’istituto di credito ha presentato ricorso in Cassazione, sostenendo che la Corte d’Appello avesse errato nell’interpretare il contratto. Secondo la banca, la nullità della clausola sugli interessi per l’indebitamento extra-fido non doveva invalidare anche la clausola, autonoma e legittima, che regolava gli interessi per gli importi utilizzati entro i limiti del fido.

La Suprema Corte ha accolto il ricorso, affermando un principio di diritto di notevole importanza. I giudici hanno richiamato un precedente specifico (Cass. n. 21470/2017), secondo cui la nullità prevista dall’articolo 1815, secondo comma, del codice civile, colpisce “la clausola” usuraria, non l’intero accordo sugli interessi.

La Distinzione tra Pattuizioni Intra-Fido ed Extra-Fido

Il cuore della decisione risiede nella distinzione tra le due diverse pattuizioni sugli interessi. Il contratto prevedeva un tasso debitore del 6,25% per gli utilizzi fino a quasi un milione di euro (intra-fido) e un tasso maggiorato del 5% per le somme eccedenti tale soglia (extra-fido). Solo quest’ultima previsione era stata giudicata usuraria.

La Cassazione ha chiarito che, sebbene contenute nella medesima clausola contrattuale, le due previsioni sono funzionalmente distinte e devono essere valutate separatamente. La nullità della pattuizione sugli interessi usurari extra-fido non si comunica a quella, del tutto lecita, relativa agli interessi intra-fido.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha motivato la sua decisione basandosi sul principio di conservazione del contratto e sull’interpretazione dell’articolo 1815 del codice civile. La norma sanziona con la nullità la singola clausola che pattuisce interessi usurari, non l’intero complesso di accordi sugli interessi. Pertanto, l’effetto della nullità è circoscritto esclusivamente alla disposizione illecita.

Di conseguenza, la Corte d’Appello aveva sbagliato a eliminare tutti gli interessi dal calcolo del debito. Avrebbe dovuto, invece, limitarsi a escludere solo quelli maturati sugli importi che eccedevano il limite del fido, mantenendo validi e dovuti gli interessi calcolati al tasso convenzionale (non usurario) sulle somme utilizzate entro il fido.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche per Banche e Clienti

Questa ordinanza consolida un orientamento giurisprudenziale fondamentale per la gestione dei contenziosi bancari. Le conclusioni che possiamo trarre sono le seguenti:

1. Principio di Separabilità: La nullità per usura di una specifica previsione di tasso (ad esempio, per lo scoperto di conto) non invalida automaticamente le altre previsioni sugli interessi contenute nello stesso contratto.
2. Tutela Bilanciata: La sanzione della nullità è mirata a colpire solo la pattuizione illecita, senza travolgere le parti del contratto che rispettano la legge. Questo bilancia la tutela del cliente contro l’usura con la necessità di preservare la validità degli accordi leciti.
3. Onere di Analisi Specifica: Nelle cause di usura bancaria, è necessario analizzare in modo distinto ogni clausola relativa agli interessi (intra-fido, extra-fido, mora), poiché la nullità di una non implica necessariamente la nullità delle altre.

La causa è stata quindi rinviata alla Corte d’Appello, che dovrà ricalcolare il debito applicando correttamente questo principio, determinando l’incidenza dell’usurarietà sulla sola disposizione concernente l’indebitamento extra-fido.

Se in un contratto di conto corrente il tasso di interesse per lo scoperto (extra-fido) è usurario, anche gli interessi dovuti entro il limite del fido diventano nulli?
No. Secondo la Corte di Cassazione, la nullità della clausola che prevede interessi usurari per l’indebitamento extra-fido non si estende alla pattuizione, autonoma e lecita, relativa agli interessi dovuti per le somme utilizzate entro i limiti del fido.

Cosa stabilisce l’articolo 1815, secondo comma, del codice civile riguardo agli interessi usurari?
L’articolo 1815, secondo comma, c.c. stabilisce che se sono convenuti interessi usurari, la clausola è nulla e non sono dovuti interessi di alcun tipo. La Cassazione ha chiarito che questa nullità colpisce la singola “clausola” usuraria e non necessariamente l’intero complesso di accordi sugli interessi.

La nullità di una singola pattuizione sugli interessi in un contratto bancario si estende alle altre?
No. La nullità di una singola pattuizione (ad esempio, quella sugli interessi extra-fido) non si comunica automaticamente alle altre, come quella sugli interessi intra-fido, se queste ultime sono state pattuite a un tasso legittimo. Le diverse disposizioni devono essere valutate singolarmente.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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