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Interessi moratori usurari: la Cassazione conferma

Un debitore ha impugnato un contratto di finanziamento sostenendo la natura usuraria degli interessi di mora. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando che il giudice di merito aveva correttamente applicato i principi stabiliti dalle Sezioni Unite per il calcolo della soglia di usura. L’ordinanza ribadisce la validità dell’orientamento giurisprudenziale consolidato in materia di interessi moratori usurari, sottolineando che non vi sono ragioni per discostarsene.

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Pubblicato il 30 settembre 2025 in Diritto Bancario, Diritto Civile, Giurisprudenza Civile

Interessi Moratori Usurari: La Cassazione Ribadisce i Principi delle Sezioni Unite

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione è tornata a pronunciarsi su un tema di grande attualità nel diritto bancario: la questione degli interessi moratori usurari. La decisione conferma l’orientamento ormai consolidato delle Sezioni Unite, stabilendo chiari paletti per la valutazione dell’usurarietà e dichiarando inammissibili i ricorsi che contestano principi di diritto ormai stabili senza offrire nuovi e validi argomenti.

I Fatti del Caso: Un Debitore Contro il Contratto di Finanziamento

La vicenda trae origine dall’opposizione di un debitore a un decreto ingiuntivo ottenuto da una società finanziaria. Il debitore sosteneva che il contratto di finanziamento fosse nullo a causa della pattuizione di interessi di mora superiori alla soglia di usura. Sia il Tribunale di primo grado che la Corte d’Appello avevano respinto le sue richieste, ritenendo il contratto legittimo. Il debitore, non soddisfatto, ha quindi deciso di ricorrere alla Corte di Cassazione, criticando l’interpretazione giurisprudenziale consolidata in materia.

La Questione Giuridica: Come si Calcolano gli Interessi Moratori Usurari?

Il punto centrale del ricorso era la modalità di calcolo per determinare se gli interessi di mora superassero il tasso soglia. Il ricorrente contestava l’approccio seguito dai giudici di merito, che si erano attenuti scrupolosamente ai principi enunciati dalla celebre sentenza delle Sezioni Unite n. 19597 del 2020. Questa sentenza ha fornito un metodo preciso per la verifica dell’usurarietà degli interessi moratori, colmando un vuoto normativo e giurisprudenziale.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione non entra nel merito della vicenda, ma si ferma a un livello procedurale, applicando l’art. 360-bis, n. 1, del codice di procedura civile. Questa norma prevede che il ricorso sia inammissibile quando il provvedimento impugnato ha deciso le questioni di diritto in modo conforme alla giurisprudenza della Corte e l’esame dei motivi non offre elementi per confermare o mutare l’orientamento della stessa.

Le Motivazioni della Decisione: Il Principio di Diritto Consolidato

La Corte ha ritenuto che la sentenza della Corte d’Appello avesse applicato correttamente e fedelmente i principi di diritto stabiliti dalle Sezioni Unite. Secondo tale orientamento, la disciplina antiusura si applica a qualsiasi somma promessa in relazione al contratto, inclusi quindi gli interessi moratori. Il calcolo per verificare il superamento della soglia, tuttavia, segue un percorso specifico:

1. Verifica nei Decreti Ministeriali: La soglia si calcola partendo dal TEGM (Tasso Effettivo Globale Medio), a cui si aggiunge la maggiorazione media degli interessi moratori rilevata dai decreti ministeriali, per poi applicare gli ulteriori aumenti previsti dalla legge.
2. In Assenza di Rilevazione Specifica: Qualora i decreti ministeriali non indichino la maggiorazione media per la mora, la comparazione va fatta tra il TEG (Tasso Effettivo Globale) del singolo rapporto, comprensivo degli interessi moratori, e il TEGM rilevato per quella categoria di operazioni.

Poiché il ricorrente si è limitato a criticare questo orientamento consolidato senza fornire argomenti nuovi e persuasivi per un suo superamento, la Corte ha concluso che non vi fossero ragioni per discostarsi dal principio di diritto ormai fermo. L’inammissibilità del ricorso è stata la naturale conseguenza.

Conclusioni: Stabilità Giurisprudenziale e Conseguenze Pratiche

L’ordinanza in commento rafforza la certezza del diritto in un settore delicato come quello dei contratti di finanziamento e della disciplina antiusura. Per i debitori, essa chiarisce che una contestazione sugli interessi moratori usurari deve essere fondata su un’analisi tecnica precisa, in linea con i criteri dettati dalle Sezioni Unite. Impugnare una decisione basandosi unicamente su una critica a principi giurisprudenziali stabili, senza portare elementi innovativi, si rivela una strategia processuale destinata al fallimento. Per gli operatori finanziari, la decisione conferma la validità dei metodi di calcolo approvati dalla giurisprudenza di legittimità, offrendo un quadro di riferimento stabile per la redazione dei contratti.

La disciplina antiusura si applica anche agli interessi di mora?
Sì, la Corte di Cassazione conferma che la disciplina antiusura si applica a qualsiasi somma promessa a titolo di interessi, inclusi quelli moratori, poiché la legge intende sanzionare ogni promessa di una somma usuraria legata al contratto.

Come si calcola la soglia di usura per gli interessi moratori?
La soglia si ottiene partendo dal TEGM, incrementato della maggiorazione media degli interessi moratori (se rilevata dai decreti ministeriali), a cui si aggiungono le ulteriori maggiorazioni previste dalla legge. Se i decreti non rilevano la maggiorazione per la mora, il confronto si fa tra il TEG del singolo contratto (inclusivo della mora) e il TEGM.

Cosa succede se un ricorso in Cassazione critica un principio di diritto già consolidato?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile ai sensi dell’art. 360-bis, n. 1, c.p.c. se la decisione impugnata è conforme alla giurisprudenza della Corte di Cassazione e il ricorso non offre elementi validi per mutare tale orientamento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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