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Infiltrazioni condominio: chi paga i danni dal tetto?

Una recente sentenza ha affrontato il caso di danni da infiltrazioni d’acqua subiti da un appartamento all’ultimo piano. Il Tribunale, basandosi su una perizia tecnica, ha stabilito che la responsabilità per le infiltrazioni dal condominio è esclusiva del condominio su cui insiste la porzione di tetto difettosa, respingendo la tesi di una proprietà comune (supercondominio). Di conseguenza, ha condannato il condominio al risarcimento dei danni e all’esecuzione dei lavori di ripristino a regola d’arte.

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Pubblicato il 13 novembre 2024 in Diritto Civile, Diritto Immobiliare, Giurisprudenza Civile

Infiltrazioni dal Tetto in Condominio: La Responsabilità è Esclusiva

Le infiltrazioni condominio rappresentano una delle problematiche più frequenti e spinose nella vita condominiale. Quando l’acqua penetra dal tetto e danneggia l’appartamento dell’ultimo piano, la domanda sorge spontanea: chi paga? Una recente sentenza del Tribunale di Torino offre chiarimenti decisivi sulla ripartizione delle responsabilità, sottolineando il ruolo del condominio come custode delle parti comuni.

I Fatti di Causa: Danni all’Ultimo Piano

I proprietari di un’unità abitativa situata all’ultimo piano di un condominio citavano in giudizio l’ente di gestione per ottenere il risarcimento dei danni subiti a causa di persistenti infiltrazioni d’acqua. Secondo gli attori, le infiltrazioni provenivano dal tetto sovrastante il loro appartamento, la cui manutenzione spettava al condominio convenuto. La richiesta includeva non solo il ristoro economico per i danni già patiti, ma anche un ordine al condominio di eliminare definitivamente le cause del problema.

La Difesa del Condominio e la Tesi del “Supercondominio”

Il condominio convenuto si difendeva sostenendo una tesi complessa: il tetto in questione non era di sua proprietà esclusiva, ma una struttura comune a tre edifici adiacenti, configurando un cosiddetto “supercondominio”. Di conseguenza, la responsabilità e le spese di manutenzione avrebbero dovuto essere ripartite tra tutti i condomini dei tre palazzi. In subordine, chiedeva che fosse accertata l’esistenza di una servitù di scolo a favore degli altri due edifici. Ciascun condominio, inoltre, chiamava in causa la propria compagnia assicurativa per essere tenuto indenne in caso di condanna.

L’Analisi del CTU e la Responsabilità per le Infiltrazioni in Condominio

Il ruolo della Consulenza Tecnica d’Ufficio (CTU) si è rivelato fondamentale per la risoluzione della controversia. L’esperto nominato dal Tribunale ha chiarito diversi punti cruciali:

1. Natura del Tetto: Sebbene il tetto coprisse tre edifici, esso era strutturalmente suddiviso in porzioni distinte, ciascuna a servizio esclusivo del proprio edificio sottostante e con accessi separati. Non poteva quindi considerarsi un bene comune a un “supercondominio”.
2. Causa delle Infiltrazioni: Le perdite erano dovute a difetti della guaina bituminosa e a un difetto del messicano nella porzione di copertura di competenza esclusiva del condominio convenuto.
3. Interventi Precedenti: Il perito ha accertato che il condominio, nel tempo, aveva tentato di rimediare con “ripristini parziali eseguiti in economia e per tentativi”, che si erano rivelati inadeguati a risolvere il problema in modo definitivo.

La CTU ha quindi escluso altre cause, come la rottura di impianti di riscaldamento, e ha quantificato sia i danni già subiti dagli attori, sia il costo dei lavori necessari per un ripristino a regola d’arte.

Le Motivazioni della Decisione

Il Tribunale ha accolto integralmente le conclusioni del CTU, fondando la propria decisione sul principio della responsabilità da custodia sancito dall’art. 2051 del Codice Civile. Secondo questo articolo, ciascuno è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia, salvo che provi il caso fortuito.

Il giudice ha stabilito che il condominio è il custode delle parti comuni, come il tetto, e pertanto è obbligato a risarcire i danni che queste arrecano alle proprietà private dei singoli condomini. La tesi del supercondominio è stata respinta perché, come evidenziato dal CTU, il tetto non era destinato oggettivamente al servizio di tutti e tre gli edifici, ma ogni porzione serviva esclusivamente il proprio fabbricato. Mancava quindi il presupposto per una contitolarità del bene.

Il comportamento del condominio, che si era limitato a interventi di rappezzo inefficaci trascurando il problema principale, è stato considerato colposo. Non avendo provato l’esistenza di un caso fortuito, unica causa di esonero dalla responsabilità, il condominio è stato ritenuto l’unico responsabile.

Le Conclusioni: Cosa Insegna Questa Sentenza

La sentenza condanna il condominio a risarcire i danni patrimoniali subiti dai proprietari (calcolati al netto di un acconto già versato) e, cosa ancora più importante, a eseguire gli interventi di manutenzione ordinaria necessari per eliminare definitivamente la causa delle infiltrazioni, come specificato dal CTU. Inoltre, tutte le spese legali e di perizia sono state poste a carico del condominio soccombente.

Questa decisione ribadisce un principio fondamentale: la manutenzione delle parti comuni è un obbligo preciso del condominio. Interventi parziali o “in economia” non solo possono rivelarsi inefficaci, ma non esonerano l’ente dalla sua responsabilità oggettiva per i danni che ne derivano. Per i proprietari, questa sentenza rappresenta una tutela importante, confermando il loro diritto a ottenere non solo un risarcimento, ma anche la risoluzione definitiva del problema che affligge la loro abitazione.

Chi è responsabile per le infiltrazioni provenienti dal tetto di un edificio condominiale?
La responsabilità ricade sul condominio in qualità di custode delle parti comuni, ai sensi dell’art. 2051 c.c. Esso è tenuto a risarcire i danni causati ai singoli condomini, a meno che non provi che l’evento sia stato causato da un caso fortuito.

Quando un tetto che copre più edifici può essere considerato parte di un “supercondominio”?
Solo quando, per le sue caratteristiche strutturali e funzionali, è oggettivamente destinato a servire tutte le unità immobiliari dei diversi edifici. Se, come nel caso di specie, il tetto è composto da porzioni distinte, ciascuna a servizio esclusivo del proprio edificio, non si configura una proprietà comune da supercondominio.

Il condominio può evitare di pagare i danni se ha già effettuato delle riparazioni in passato?
No. Se le riparazioni sono state parziali, eseguite in economia o comunque inefficaci a risolvere la causa delle infiltrazioni in modo definitivo, il condominio rimane pienamente responsabile. Tali interventi non costituiscono una prova liberatoria e, anzi, possono dimostrare una gestione negligente del problema.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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