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Indennizzo durata irragionevole: nuovo risarcimento

Una società, creditrice in una procedura fallimentare durata oltre 10 anni, ha ottenuto un secondo indennizzo per durata irragionevole del processo. La Corte d’Appello di Ancona ha liquidato un’ulteriore somma di 800 euro, calcolata sulla base di 400 euro per ogni anno di ritardo aggiuntivo maturato dopo una precedente condanna, tenendo conto della natura chirografaria del credito e della limitata aspettativa di pagamento.

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Indennizzo Durata Irragionevole: Quando il Processo è Troppo Lungo

Ottenere giustizia in tempi ragionevoli è un diritto fondamentale. Quando un procedimento giudiziario, come una procedura fallimentare, si protrae eccessivamente, la legge prevede un meccanismo di tutela: l’indennizzo per durata irragionevole. Una recente decisione della Corte d’Appello di Ancona offre un’interessante prospettiva su come questo indennizzo venga calcolato, specialmente quando il ritardo persiste anche dopo una prima condanna dello Stato. Analizziamo questo caso per capire i criteri applicati dai giudici.

I Fatti del Caso

Una società si era insinuata al passivo di un fallimento dichiarato nel 2013 per un credito di circa 5.300 euro. La procedura concorsuale, tuttavia, si è rivelata estremamente lunga. La chiusura del fallimento è stata dichiarata solo nel 2025, dopo quasi dodici anni, senza che la società creditrice avesse ricevuto alcun pagamento.
La durata complessiva, al netto delle sospensioni (come quella per il Covid-19), è stata calcolata in oltre dieci anni. Già in precedenza, la società aveva ottenuto un primo indennizzo di 1.200 euro per i primi tre anni di ritardo eccessivo. Visto il protrarsi della procedura, ha presentato un nuovo ricorso per ottenere un ulteriore risarcimento per il periodo di ritardo successivo alla prima liquidazione.

La Decisione della Corte d’Appello

La Corte d’Appello di Ancona ha accolto il nuovo ricorso, riconoscendo alla società un ulteriore indennizzo. Il giudice ha condannato la controparte (il Ministero) a pagare alla società ricorrente la somma di 800 euro, oltre agli interessi legali dalla data della domanda fino al saldo. Inoltre, ha condannato la stessa parte al pagamento delle spese legali direttamente in favore dell’avvocato difensore, dichiaratosi antistatario.

Le Motivazioni: come si calcola un nuovo indennizzo per durata irragionevole?

Il cuore della decisione risiede nel metodo di calcolo dell’indennizzo. La Corte ha stabilito che la durata totale della procedura fallimentare aveva superato di cinque anni il termine di ragionevole durata previsto dalla legge n. 89/2001. Poiché un primo indennizzo aveva già coperto tre di questi anni, il nuovo ricorso riguardava i restanti due anni di ritardo.
Per quantificare il danno, il giudice ha applicato un criterio equitativo, liquidando 400 euro per ogni ulteriore anno di ritardo. Questa cifra è stata determinata considerando diversi fattori:
1. Natura del credito: Si trattava di un credito chirografario, ovvero senza garanzie reali, il che implicava una bassa probabilità di effettivo recupero. Questo ha portato il giudice a ritenere che la società non avesse mai nutrito ‘consistenti aspettative di pagamento’.
2. Entità del credito: L’importo relativamente basso del credito ha indotto a presumere una sofferenza meno intensa rispetto a quella che si avrebbe per crediti di valore ingente.
3. Natura del creditore: Trattandosi di una società di capitali e non di una persona fisica, il patema d’animo è considerato, per presunzione, di minore entità.
Sulla base di queste considerazioni, la Corte ha ritenuto equa la somma di 400 euro annui, senza ulteriori aumenti, e ha escluso la rivalutazione monetaria data la natura indennitaria, e non risarcitoria, dell’obbligazione.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa pronuncia conferma un principio importante: se un processo continua a protrarsi oltre la ragionevole durata anche dopo una prima condanna al risarcimento, il danneggiato ha diritto a richiedere un ulteriore indennizzo per il periodo di ritardo aggiuntivo. La decisione evidenzia inoltre che la quantificazione del danno non è automatica, ma viene ponderata dal giudice caso per caso, tenendo conto di elementi come la natura e l’importo del credito e la tipologia di soggetto danneggiato. Per le imprese creditrici in lunghe procedure fallimentari, ciò significa che la tutela è possibile, ma l’ammontare dell’indennizzo sarà strettamente legato alle circostanze specifiche del loro credito.

Quando un processo ha una durata irragionevole?
Secondo la valutazione della Corte, basata sulla Legge 89/2001, una procedura fallimentare che si protrae per oltre dieci anni supera di cinque anni il termine di ragionevole durata, giustificando un indennizzo.

Come viene calcolato l’indennizzo per il ritardo eccessivo?
La Corte ha liquidato 400 euro per ogni anno di ritardo aggiuntivo. La quantificazione si basa su criteri equitativi che considerano la natura del credito (in questo caso, chirografario), la sua entità e la natura del creditore (una società di capitali), elementi che secondo il giudice incidono sull’intensità della sofferenza patita.

È possibile ottenere un secondo indennizzo se il processo continua ad essere troppo lungo?
Sì. Il provvedimento dimostra che se la procedura giudiziaria prosegue con un ritardo ingiustificato anche dopo una prima liquidazione, il creditore ha il diritto di presentare un nuovo ricorso per ottenere un indennizzo per il periodo di ritardo ulteriore.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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