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Indennizzo assicurativo: come si calcola per auto?

Una società fa causa alla propria compagnia assicurativa per un indennizzo assicurativo ritenuto insufficiente a seguito di danni subiti da un veicolo aziendale. La compagnia, non presentatasi in giudizio, aveva liquidato solo una parte dei costi di riparazione. Il Tribunale di Monza, basandosi sulla perizia di un consulente tecnico e sulle clausole della polizza, ha condannato l’assicurazione a versare la differenza dovuta. La sentenza illustra il corretto metodo di calcolo, che include la deduzione dell’IVA parzialmente detraibile (per veicoli a uso promiscuo) e della franchigia contrattuale, sottraendo infine l’acconto già versato.

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Pubblicato il 21 novembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Indennizzo Assicurativo Auto: Il Tribunale di Monza Chiarisce il Calcolo

Una recente sentenza del Tribunale di Monza offre un’analisi dettagliata su come determinare il corretto indennizzo assicurativo in caso di danni a un veicolo aziendale. La decisione è particolarmente rilevante perché affronta in modo puntuale il calcolo da applicare quando entrano in gioco l’IVA detraibile e la franchigia contrattuale, elementi spesso fonte di contenzioso tra assicurati e compagnie.

I Fatti di Causa

Una società, proprietaria di un’autovettura di lusso, citava in giudizio la propria compagnia assicuratrice per ottenere il saldo dell’indennizzo dovuto a seguito di un sinistro che aveva causato ingenti danni al veicolo. La società era coperta da una polizza Kasko.

Dopo aver denunciato il sinistro, l’assicurato procedeva alla riparazione del mezzo, sostenendo un costo di € 57.500,00. La compagnia assicuratrice, tuttavia, versava a titolo di indennizzo un importo di soli € 29.965,00, trattenuto dalla società come acconto. Di fronte al rifiuto della compagnia di saldare l’importo residuo, la società decideva di adire le vie legali. La compagnia convenuta, nonostante la regolare notifica dell’atto di citazione, sceglieva di non costituirsi in giudizio, rimanendo contumace.

La Decisione del Tribunale e il calcolo dell’indennizzo assicurativo

Il Tribunale di Monza ha accolto la domanda della società ricorrente, condannando la compagnia assicuratrice al pagamento di € 14.598,47 a titolo di saldo dell’indennizzo. La decisione si fonda sulle risultanze della Consulenza Tecnica d’Ufficio (CTU) e sull’interpretazione delle clausole contrattuali.

Il CTU ha accertato che il costo congruo per la riparazione del veicolo ammontava a € 46.314,14, oltre IVA al 22%. Questo importo è stato preso come base di calcolo dal Giudice.

Il Calcolo Dettagliato dell’Indennizzo

Il punto cruciale della sentenza risiede nel metodo di calcolo dell’indennizzo, che ha seguito i seguenti passaggi, come previsto dalla polizza assicurativa:

1. Costo Riparazione + IVA: Si parte dal costo delle riparazioni (€ 46.314,14) a cui si aggiunge l’IVA al 22% (€ 10.189,11), per un totale di € 56.503,25.
2. Detrazione Quota IVA: Poiché il veicolo era a uso promiscuo, il Giudice ha stabilito che la quota di IVA detraibile per l’azienda era del 40%. Tale quota (€ 4.075,64) è stata sottratta dall’importo totale, arrivando a un imponibile per l’indennizzo di € 52.427,61.
3. Applicazione della Franchigia: Su questo nuovo importo è stata applicata la franchigia contrattuale del 15%, pari a € 7.864,14, che resta a carico dell’assicurato.
4. Sottrazione dell’Acconto: Dall’importo così ottenuto (€ 44.563,47) è stato infine sottratto l’acconto già versato dalla compagnia (€ 29.965,00).

L’importo finale dovuto dalla compagnia assicuratrice è risultato essere, per l’effetto, di € 14.598,47.

Le Motivazioni

Il Giudice ha basato la propria decisione sulla chiara previsione del contratto di assicurazione, il quale, all’art. 2, stabiliva che l’ammontare dell’indennizzo dovuto dovesse essere pari al costo delle riparazioni, decurtato dell’IVA detraibile e della franchigia. La sentenza sottolinea che, in casi come quello di specie, dove le spese di riparazione non superano il valore commerciale del bene, questo criterio di calcolo è l’unico applicabile. La contumacia della compagnia convenuta non ha impedito al Tribunale di accertare i fatti e di applicare correttamente il diritto, basandosi sulla documentazione prodotta dalla ricorrente e sulla perizia del CTU.

Le Conclusioni

Questa pronuncia ribadisce l’importanza di analizzare attentamente le clausole contrattuali della propria polizza assicurativa, specialmente per quanto riguarda il calcolo dell’indennizzo, la gestione dell’IVA e l’applicazione delle franchigie. Per le aziende e i professionisti che utilizzano veicoli a uso promiscuo, è fondamentale comprendere come la detraibilità parziale dell’IVA influenzi l’importo del risarcimento. La sentenza conferma che, in caso di disaccordo, è possibile ottenere in sede giudiziale il giusto indennizzo, a condizione di poter provare, anche tramite una consulenza tecnica, la congruità dei costi di riparazione sostenuti.

Come si calcola l’indennizzo dovuto dall’assicurazione in caso di riparazione del veicolo?
Secondo la sentenza, l’indennizzo è pari al costo delle riparazioni, a cui si aggiunge l’IVA. Da questo totale vengono poi sottratti la quota di IVA che l’assicurato può legalmente detrarre e l’importo della franchigia contrattuale.

La franchigia si applica prima o dopo aver considerato l’IVA?
Dal calcolo effettuato in sentenza, la franchigia del 15% viene applicata sull’importo risultante dopo aver detratto la quota di IVA recuperabile. Quindi, si calcola prima il costo imponibile al netto dell’IVA detraibile e solo successivamente si sottrae la franchigia.

Cosa succede se l’assicurato può detrarre l’IVA sulle fatture di riparazione?
Se l’assicurato può detrarre l’IVA, anche solo parzialmente, questa quota non costituisce un costo effettivo e quindi non viene rimborsata dall’assicurazione. L’indennizzo viene calcolato decurtando l’importo dell’IVA che l’assicurato ha diritto di recuperare fiscalmente.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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