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Indennità sostitutiva: no overtime per lo staff

Una dipendente pubblica, assunta part-time come collaboratrice di staff di un organo politico, ha richiesto il pagamento delle differenze retributive per aver di fatto lavorato a tempo pieno. La Corte di Cassazione ha rigettato la richiesta, stabilendo che la normativa speciale per il personale di staff prevede una specifica indennità sostitutiva onnicomprensiva. Questa indennità copre forfettariamente anche il lavoro straordinario, escludendo quindi il diritto a compensi aggiuntivi, data la natura fiduciaria e particolare del rapporto di lavoro.

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Indennità Sostitutiva e Lavoro Straordinario: Il No della Cassazione al Personale di Staff

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce un punto fondamentale nel diritto del lavoro pubblico, in particolare per il personale assunto negli uffici di diretta collaborazione degli organi politici. La questione è semplice: un dipendente part-time che di fatto lavora a tempo pieno ha diritto a compensi extra? La risposta della Corte, basata sul concetto di indennità sostitutiva, è negativa, e le ragioni meritano un approfondimento.

I Fatti del Caso: da Part-Time a Full-Time di Fatto

Il caso riguarda una collaboratrice amministrativa assunta a tempo determinato e part-time da una Regione italiana, per lavorare nell’ufficio di diretta collaborazione del Presidente della Giunta. Nonostante il contratto part-time, la lavoratrice sosteneva di aver costantemente prestato servizio per 36 ore settimanali, l’orario previsto per un tempo pieno, e talvolta anche oltre. Per questo motivo, ha chiesto in tribunale il pagamento delle differenze retributive e del lavoro supplementare.

Sia il Tribunale che la Corte d’Appello, però, hanno respinto le sue richieste. Secondo i giudici di merito, la normativa specifica che regola questi rapporti di lavoro prevede un trattamento economico particolare che assorbe ogni compenso aggiuntivo, rendendo irrilevante l’orario di lavoro effettivamente svolto ai fini di una paga extra.

La Decisione della Corte: La Specialità del Rapporto di Lavoro di Staff

La lavoratrice ha quindi presentato ricorso in Cassazione, lamentando la violazione delle norme sul lavoro part-time, della contrattazione collettiva e del principio costituzionale di giusta retribuzione. La Suprema Corte, tuttavia, ha confermato le decisioni precedenti e rigettato il ricorso, basando la sua decisione sulla specialità della normativa applicabile al personale di staff.

Secondo la Corte, i rapporti di lavoro all’interno degli uffici di diretta collaborazione politica non sono equiparabili a quelli ordinari del pubblico impiego. Essi sono caratterizzati da un forte vincolo fiduciario con l’organo politico di riferimento e sono regolati da una disciplina speciale, in questo caso una legge regionale e le relative delibere attuative.

Le motivazioni della Cassazione e l’indennità sostitutiva

Il cuore della motivazione risiede nell’esistenza di una indennità sostitutiva onnicomprensiva. La normativa regionale specifica prevede che al personale di staff, sia a tempo pieno che part-time, venga corrisposto, oltre al trattamento tabellare, un emolumento unico e una speciale indennità. Questa indennità ha lo scopo di compensare in via forfettaria qualsiasi prestazione aggiuntiva, inclusi gli straordinari e gli incentivi alla produttività.

La Corte ha chiarito che questa disciplina speciale deroga a quella generale sul lavoro part-time. La logica è che il personale di staff deve garantire la propria presenza e disponibilità in base alle esigenze dell’organo politico, che non sono sempre prevedibili o inquadrabili in un orario rigido. L’indennità sostitutiva serve proprio a remunerare questa flessibilità e disponibilità totale, escludendo a priori la possibilità di richiedere compensi ulteriori.

Inoltre, la Cassazione ha ritenuto che tale meccanismo non violi l’articolo 36 della Costituzione (diritto a una retribuzione sufficiente), poiché l’indennità stessa è concepita per garantire una remunerazione adeguata alla natura dell’incarico, sostituendo in modo forfettario le voci accessorie previste per gli altri dipendenti.

Le conclusioni

La sentenza stabilisce un principio chiaro: per il personale degli uffici di staff degli organi politici, la normativa speciale prevale su quella generale. Se tale normativa prevede una indennità sostitutiva onnicomprensiva, questa assorbe qualsiasi pretesa legata al lavoro supplementare o straordinario, indipendentemente dal fatto che il contratto sia part-time o full-time. Questa pronuncia ribadisce la specificità dei rapporti di lavoro fiduciari nella pubblica amministrazione, dove la flessibilità e la disponibilità sono compensate in modo forfettario piuttosto che con il conteggio delle singole ore aggiuntive.

Un dipendente pubblico part-time che lavora di fatto a tempo pieno ha sempre diritto al pagamento delle ore supplementari?
No, non se il suo rapporto di lavoro è regolato da una normativa speciale, come quella per il personale di staff degli organi politici, che prevede una indennità sostitutiva onnicomprensiva per compensare forfettariamente anche il lavoro extra.

Cos’è l’indennità sostitutiva per il personale di staff?
È un compenso forfettario che sostituisce ogni altra forma di retribuzione accessoria, come gli straordinari e gli incentivi. È prevista per remunerare la particolare disponibilità e flessibilità richieste dalla natura fiduciaria dell’incarico di diretta collaborazione con organi politici.

La normativa speciale per il personale di staff prevale sulle leggi generali del lavoro part-time?
Sì, la Corte di Cassazione ha confermato che la disciplina specifica per questi rapporti di lavoro, giustificata dalla loro natura fiduciaria, prevale sulla normativa generale, inclusa quella che regola il compenso per il lavoro supplementare nei contratti part-time.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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