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Indennità di turno: va inclusa nelle ferie? La Cassazione

Una lavoratrice del settore sanitario ha citato in giudizio il proprio datore di lavoro, un’Azienda Sanitaria, poiché la sua indennità di turno giornaliera non veniva inclusa nel calcolo della retribuzione durante le ferie. La Corte di Cassazione ha dato ragione alla lavoratrice, confermando le sentenze dei gradi precedenti. La decisione si basa sul principio del diritto europeo secondo cui la retribuzione feriale deve essere paragonabile a quella ordinaria per non scoraggiare i lavoratori dal prendere le ferie. L’indennità di turno è stata ritenuta una componente retributiva intrinsecamente legata alle mansioni e quindi deve essere corrisposta anche durante il periodo di riposo.

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Indennità di Turno nelle Ferie: La Cassazione Conferma il Diritto del Lavoratore

L’inclusione dell’indennità di turno nella retribuzione durante le ferie è un tema di grande rilevanza per migliaia di lavoratori. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha consolidato un principio fondamentale a tutela del diritto al riposo, basandosi sull’interpretazione del diritto dell’Unione Europea. La Corte ha stabilito che escludere tale indennità dalla paga feriale è illegittimo, in quanto potrebbe scoraggiare i dipendenti dal godere delle proprie ferie.

I Fatti del Caso: Una Lavoratrice contro l’Azienda Sanitaria

La vicenda ha origine dalla domanda di una lavoratrice, un’infermiera impiegata presso un’Azienda Sanitaria Locale, che svolgeva il suo lavoro su turni di 24 ore. Per questa particolare modalità di prestazione, le veniva corrisposta una specifica indennità giornaliera, come previsto dal contratto collettivo nazionale. La lavoratrice ha notato che, durante i suoi periodi di ferie, tale indennità non le veniva pagata, con una conseguente diminuzione della sua retribuzione.

Ritenendo questa decurtazione illegittima, ha adito il Tribunale del Lavoro, che le ha dato ragione. Il giudice di primo grado ha dichiarato illegittima la pratica dell’azienda, condannandola al pagamento delle differenze retributive. La decisione è stata confermata anche dalla Corte d’Appello, spingendo l’Azienda Sanitaria a ricorrere in Cassazione.

La Posizione dell’Azienda e la Difesa della Lavoratrice

L’Azienda Sanitaria sosteneva che l’indennità di turno fosse strettamente legata alla presenza effettiva in servizio e, di conseguenza, non dovesse essere corrisposta durante le ferie, periodo in cui non vi è prestazione lavorativa. Inoltre, riteneva che la modesta incidenza economica di tale indennità (circa il 6% del trattamento giornaliero) non potesse avere un reale “effetto dissuasivo” sul godimento delle ferie.

Di contro, la lavoratrice, supportata dalle decisioni dei giudici di merito, ha insistito sul fatto che la retribuzione feriale dovesse essere completa e non decurtata di elementi fissi e continuativi legati alla natura delle mansioni svolte.

Le Motivazioni della Cassazione: il Primato del Diritto Europeo

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dell’Azienda, basando la sua decisione sull’interpretazione vincolante del diritto dell’Unione Europea, in particolare della Direttiva 2003/88/CE e della giurisprudenza della Corte di Giustizia UE. I giudici hanno ribadito un principio cardine: la retribuzione percepita dal lavoratore durante le ferie deve essere tale da porlo in una situazione economica sostanzialmente equiparabile a quella dei periodi di lavoro.

Qualsiasi diminuzione significativa della retribuzione potrebbe indurre il lavoratore a non esercitare il proprio diritto al riposo, un diritto fondamentale per la tutela della salute e della sicurezza. Questo fenomeno è noto come “effetto dissuasivo”.

L’indennità di turno come Retribuzione Ordinaria

La Corte ha chiarito che, per determinare cosa rientri nella retribuzione feriale, è necessario verificare se un importo pecuniario sia intrinsecamente collegato all’esecuzione delle mansioni. L’indennità di turno risponde perfettamente a questa descrizione: non è un rimborso spese o un compenso occasionale, ma una voce retributiva diretta a compensare il disagio specifico e sistematico derivante dal lavoro su turni. Pertanto, essa costituisce parte della retribuzione ordinaria e deve essere inclusa nel calcolo della paga durante le ferie.

La Corte ha anche respinto l’argomento dell’azienda sulla scarsa incidenza economica, affermando che anche una riduzione del 6% può essere considerata non irrisoria e potenzialmente idonea a dissuadere un lavoratore dal prendere ferie, dovendo far fronte alle ordinarie esigenze economiche sue e della sua famiglia.

Le Conclusioni: Un Principio di Diritto Consolidato

Con questa ordinanza, la Corte di Cassazione non solo risolve il caso specifico, ma rafforza un orientamento giurisprudenziale ormai consolidato. Viene affermato con chiarezza che la tutela del diritto alle ferie passa anche attraverso la garanzia di un trattamento economico pieno. L’interpretazione del diritto nazionale deve conformarsi ai principi stabiliti a livello europeo, che mirano a garantire un’effettiva fruizione del riposo annuale.

In conclusione, qualsiasi componente retributiva che compensi disagi legati alle mansioni ordinarie del lavoratore deve essere considerata parte integrante della retribuzione da corrispondere durante le ferie. La decisione rappresenta un’importante vittoria per tutti i lavoratori turnisti e un chiaro monito per i datori di lavoro a calcolare correttamente la retribuzione feriale.

L’indennità di turno giornaliera deve essere inclusa nel calcolo della retribuzione per le ferie?
Sì. La Corte di Cassazione ha stabilito che l’indennità di turno, essendo una componente retributiva intrinsecamente collegata all’esecuzione delle mansioni e volta a compensare i disagi del lavoro a turni, deve essere inclusa nella retribuzione feriale.

Perché escludere l’indennità di turno dalla paga delle ferie è considerato illegittimo?
È illegittimo perché crea un “effetto dissuasivo” che potrebbe scoraggiare il lavoratore dal godere del proprio diritto alle ferie. Secondo il diritto dell’Unione Europea, la retribuzione durante le ferie deve essere paragonabile a quella percepita durante i periodi di lavoro.

Quale normativa è stata decisiva per questa sentenza?
La decisione si fonda principalmente sull’interpretazione dell’art. 7 della Direttiva europea 2003/88/CE, come interpretato dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Questa normativa stabilisce che le ferie annuali devono essere retribuite in modo da non disincentivarne la fruizione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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