LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Indennità di turno ferie: va inclusa nella busta paga?

Un infermiere ha citato in giudizio l’Azienda Sanitaria per cui lavorava, chiedendo che l’indennità di turno fosse inclusa nella sua retribuzione durante le ferie. La Corte di Cassazione ha confermato la decisione dei giudici di merito, stabilendo che, in base al diritto dell’Unione Europea, l’indennità di turno ferie è una componente fissa e continuativa della retribuzione. Escluderla potrebbe scoraggiare il lavoratore dal godere del suo diritto al riposo. Pertanto, la normativa nazionale che ne prevede l’esclusione deve essere disapplicata.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

L’Indennità di Turno Ferie: Un Diritto Fondamentale per il Lavoratore

L’ordinanza della Corte di Cassazione in esame chiarisce un punto cruciale per migliaia di lavoratori turnisti: l’indennità di turno ferie deve essere inclusa nella retribuzione corrisposta durante il periodo di riposo annuale. Questa decisione, fondata sulla prevalenza del diritto dell’Unione Europea, rafforza la tutela del lavoratore, garantendo che il godimento delle ferie non comporti una penalizzazione economica. Analizziamo insieme i dettagli di questa importante pronuncia.

I Fatti del Caso: Un Infermiere e la Battaglia per la Retribuzione Feriale

Il caso ha origine dalla domanda di un infermiere dipendente di un’Azienda Sanitaria. L’infermiere, svolgendo il proprio lavoro su turni h24, percepiva regolarmente un’indennità specifica, come previsto dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) di comparto. Tuttavia, l’Azienda Sanitaria non includeva tale indennità nel calcolo della retribuzione per i giorni di ferie. Ritenendo leso un suo diritto, il lavoratore si è rivolto al Tribunale, che gli ha dato ragione. La decisione è stata poi confermata dalla Corte d’Appello, spingendo l’Azienda Sanitaria a ricorrere in Cassazione.

La Controversia Legale sull’Indennità di Turno Ferie

La questione giuridica verteva sull’interpretazione della normativa nazionale e contrattuale rispetto ai principi stabiliti dal diritto europeo. L’Azienda Sanitaria sosteneva che, secondo il CCNL, l’indennità di turno è legata alla “effettiva prestazione” e non è dovuta in caso di “assenza dal servizio a qualsiasi titolo”, incluse le ferie. Inoltre, riteneva che l’incidenza economica di tale indennità (circa il 6% della retribuzione giornaliera) fosse un'”entità minima”, non tale da scoraggiare il lavoratore dal prendere le ferie. La Corte di Cassazione, tuttavia, ha rigettato completamente questa linea difensiva.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha basato la sua decisione su un’interpretazione consolidata proveniente dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, ribadendo la centralità del diritto al riposo.

Il Principio Eurounitario sulla Retribuzione Feriale

Il fulcro del ragionamento risiede nell’articolo 7 della Direttiva 2003/88/CE. Secondo l’interpretazione della Corte di Giustizia, la retribuzione durante le ferie deve essere “ordinaria”, ovvero deve comprendere qualsiasi importo pecuniario che sia intrinsecamente collegato all’esecuzione delle mansioni e correlato allo status personale e professionale del lavoratore. Lo scopo è evitare che il lavoratore sia indotto a rinunciare al riposo per non subire una decurtazione economica. L’indennità di turno, essendo corrisposta in modo regolare e prevedibile per la modalità lavorativa standard del dipendente, rientra a pieno titolo in questa nozione.

La Disapplicazione della Normativa Interna e Contrattuale

Di fronte al contrasto tra la normativa interna (inclusi i CCNL) e i principi del diritto UE, il giudice nazionale ha l’obbligo di disapplicare la prima. La Corte di Cassazione ha affermato che le clausole contrattuali che escludono l’indennità di turno dalla base di calcolo della retribuzione feriale sono inefficaci perché violano una norma di rango superiore e direttamente applicabile. Il diritto a ferie retribuite in modo pieno è un principio fondamentale del diritto sociale europeo, che non può essere derogato dalla contrattazione collettiva o dalla legge nazionale.

L’Irrilevanza della “Minima Entità”

La Corte ha anche respinto l’argomento secondo cui un’incidenza del 6% sarebbe marginale. I giudici hanno stabilito che anche una decurtazione di tale entità è idonea a creare un effetto dissuasivo, spingendo il lavoratore a non godere appieno del proprio diritto al riposo per non vedere ridotto il proprio stipendio. La valutazione, peraltro, è considerata di merito e non sindacabile in sede di legittimità se, come in questo caso, è logicamente motivata.

Le Conclusioni

Questa ordinanza consolida un orientamento giurisprudenziale di massima importanza per la tutela dei diritti dei lavoratori. Viene sancito in modo definitivo che la retribuzione feriale non può essere inferiore a quella ordinaria. L’indennità di turno ferie, così come altre indennità fisse e continuative legate alla specifica modalità della prestazione lavorativa, deve essere sempre inclusa nel calcolo. La decisione riafferma la prevalenza del diritto europeo nella protezione dei diritti sociali fondamentali, tra cui il diritto irrinunciabile a un periodo di riposo annuale adeguatamente retribuito.

L’indennità di turno va pagata anche durante le ferie?
Sì, secondo la Corte di Cassazione, l’indennità di turno deve essere inclusa nella retribuzione corrisposta durante il periodo di ferie, in quanto costituisce una componente ordinaria e intrinsecamente collegata alle mansioni del lavoratore.

Perché la normativa del contratto collettivo che esclude l’indennità di turno dalle ferie non viene applicata?
La normativa del contratto collettivo non viene applicata perché si pone in contrasto con un principio superiore del diritto dell’Unione Europea (Direttiva 2003/88/CE), il quale stabilisce che la retribuzione durante le ferie deve essere tale da non scoraggiare il lavoratore dal godere del proprio riposo. Il giudice nazionale ha quindi l’obbligo di disapplicare la norma interna confliggente.

Un’incidenza del 6% dell’indennità sulla retribuzione è considerata marginale?
No, la Corte ha stabilito che un’incidenza di circa il 6% sulla retribuzione giornaliera non è affatto residuale o marginale. Una tale decurtazione economica è ritenuta sufficiente a produrre un effetto dissuasivo sul lavoratore, inducendolo a rinunciare alle ferie per non subire una perdita economica.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati