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Indennità di preavviso: sì al cumulo con il risarcimento

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 3247/2024, ha stabilito un principio fondamentale in materia di licenziamento illegittimo. Anche se al lavoratore spetta un’indennità risarcitoria definita “onnicomprensiva”, questa non assorbe l’indennità di mancato preavviso. La Corte ha chiarito che le due tutele hanno funzioni diverse e tra loro compatibili: la prima sanziona l’illegittimità del recesso, mentre la seconda compensa il danno economico derivante dalla sua improvvisa risoluzione. Pertanto, in caso di licenziamento illegittimo intimato senza il dovuto preavviso, il lavoratore ha diritto a entrambe le indennità.

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Pubblicato il 30 ottobre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Indennità di Preavviso e Licenziamento Illegittimo: Sì al Doppio Risarcimento

In caso di licenziamento illegittimo, il lavoratore ha diritto sia all’indennità risarcitoria prevista dalla legge sia all’indennità di preavviso? Questa è la domanda cruciale a cui ha risposto la Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, con la recente ordinanza n. 3247 del 5 febbraio 2024, consolidando un principio di fondamentale importanza per la tutela dei lavoratori.

La Suprema Corte ha chiarito che le due somme sono pienamente cumulabili, in quanto assolvono a funzioni diverse e non sovrapponibili. Analizziamo insieme la decisione per comprenderne le ragioni e le implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso

Una società operante nel settore aereo aveva licenziato un proprio dipendente per motivi disciplinari. La Corte d’Appello, pur riconoscendo l’esistenza del fatto contestato, aveva ritenuto la sanzione del licenziamento sproporzionata. Di conseguenza, aveva dichiarato illegittimo il recesso e condannato la società a versare al lavoratore un’indennità risarcitoria pari a 12 mensilità dell’ultima retribuzione, oltre a un’ulteriore somma a titolo di indennità di mancato preavviso.

La società ha impugnato questa decisione dinanzi alla Corte di Cassazione, sostenendo che l’indennità risarcitoria, definita dalla legge come “onnicomprensiva”, dovesse assorbire qualsiasi altra pretesa, inclusa quella relativa al preavviso.

La Questione Giuridica: Il Cumulo tra Indennità di Preavviso e Risarcimento

Il cuore della controversia risiede nell’interpretazione dell’articolo 18, quinto comma, della Legge 300/1970 (Statuto dei Lavoratori), come modificato dalla Legge n. 92/2012. Questa norma prevede che, in caso di licenziamento illegittimo per difetto di proporzionalità della sanzione, il giudice dichiari risolto il rapporto e condanni il datore di lavoro al pagamento di un'”indennità risarcitoria onnicomprensiva”.

Secondo la tesi della società ricorrente, l’aggettivo “onnicomprensiva” implicherebbe l’esclusione di ogni altro esborso, compresa l’indennità di preavviso. La Cassazione, tuttavia, ha respinto categoricamente questa interpretazione, confermando il suo orientamento consolidato.

Le Motivazioni della Cassazione: Analisi della Duplice Funzione delle Indennità

La Corte ha ribadito che le due indennità sono pienamente compatibili perché tutelano beni giuridici differenti e rispondono a logiche diverse. Non sono, quindi, una duplicazione risarcitoria.

La Funzione dell’Indennità Sostitutiva del Preavviso

L’indennità di preavviso, prevista dall’art. 2118 del Codice Civile, non ha una funzione sanzionatoria per un atto illecito. Il suo scopo è puramente economico: attenuare le conseguenze negative per la parte che subisce un recesso improvviso. Nel caso del lavoratore licenziato, serve a fornirgli un sostegno economico temporaneo, dandogli il tempo di trovare una nuova occupazione senza essere privato bruscamente della fonte di reddito.

La Funzione dell’Indennità Risarcitoria “Onnicomprensiva”

L’indennità prevista dall’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, al contrario, ha una chiara funzione risarcitoria e sanzionatoria. Essa compensa il danno subito dal lavoratore a causa dell’illegittimità del licenziamento. L’attributo “onnicomprensiva” significa che essa copre tutti i danni (patrimoniali e non) derivanti dall’illegittimità del recesso, ma non si estende a violazioni distinte e autonome, come quella dell’obbligo di dare il preavviso.

Negare il cumulo, secondo la Corte, porterebbe a un risultato paradossale: trattare allo stesso modo due situazioni diverse, ovvero un licenziamento illegittimo comunicato con preavviso e uno intimato “in tronco” (con effetto immediato). Questo contrasterebbe con il principio di uguaglianza e priverebbe di tutela il lavoratore che subisce il danno aggiuntivo della risoluzione improvvisa del rapporto.

Le Conclusioni

L’ordinanza della Cassazione conferma un principio di diritto chiaro e di grande rilevanza pratica. Il datore di lavoro che procede a un licenziamento illegittimo senza concedere il periodo di preavviso è tenuto a un duplice versamento:

1. L’indennità risarcitoria onnicomprensiva per sanzionare l’illegittimità del suo atto.
2. L’indennità sostitutiva del preavviso per compensare il lavoratore del pregiudizio economico causato dalla cessazione immediata del rapporto di lavoro.

Questa decisione rafforza la tutela del lavoratore, garantendo che ogni violazione commessa dal datore di lavoro riceva una specifica e adeguata compensazione, senza che una sanzione possa assorbirne o annullarne un’altra.

In caso di licenziamento illegittimo, l’indennità risarcitoria “onnicomprensiva” assorbe anche quella per il mancato preavviso?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che l’indennità risarcitoria onnicomprensiva non assorbe né esclude il diritto del lavoratore a percepire anche l’indennità sostitutiva del preavviso, poiché le due tutele hanno funzioni diverse e sono tra loro compatibili.

Perché la Corte di Cassazione ritiene che le due indennità abbiano funzioni diverse?
Secondo la Corte, l’indennità risarcitoria prevista dall’art. 18 L. 300/70 ha lo scopo di sanzionare l’illegittimità del licenziamento. L’indennità di mancato preavviso, invece, ha una funzione economica: compensare il lavoratore per la risoluzione improvvisa del rapporto, consentendogli di avere un sostegno mentre cerca una nuova occupazione.

Quale sarebbe la conseguenza se l’indennità di preavviso non fosse riconosciuta in aggiunta a quella risarcitoria?
Sarebbe una conseguenza illogica e paradossale. Si finirebbe per trattare allo stesso modo due situazioni differenti: un licenziamento illegittimo intimato con preavviso e uno intimato senza. Questo sanzionerebbe in modo incongruo e meno severo il licenziamento “in tronco”, che invece causa un danno immediato e maggiore al lavoratore.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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