LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Indennità di custodia: la Cassazione chiarisce i compensi

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso del Ministero dell’Interno, confermando il diritto di una ditta di depositeria a ricevere l’indennità di custodia per veicoli sequestrati. La controversia nasceva dalla declaratoria di incostituzionalità di una legge che aveva introdotto un compenso forfettario. La Corte ha stabilito che, venuta meno la norma incostituzionale, tornano ad applicarsi le tariffe previste dalla normativa precedente (d.p.r. 571/1982). Inoltre, ha ribadito che la prescrizione del diritto al compenso decorre dalla fine della custodia e non da ogni singolo giorno.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 25 dicembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Indennità di Custodia: la Cassazione Conferma il Diritto al Compenso secondo le Vecchie Tariffe

Con l’ordinanza n. 27202/2024, la Corte di Cassazione è intervenuta su un’importante questione relativa all’indennità di custodia per i veicoli sottoposti a sequestro amministrativo. La decisione chiarisce quali norme applicare per il calcolo del compenso quando la legge di riferimento viene dichiarata incostituzionale e stabilisce principi fondamentali in materia di prescrizione del diritto.

I Fatti di Causa

La vicenda giudiziaria ha origine dalla richiesta di pagamento avanzata dagli eredi del titolare di una ditta specializzata nella custodia di veicoli sequestrati. La società aveva stipulato un contratto con l’Amministrazione basato sull’art. 38 del d.l. 269/2003, che prevedeva un compenso forfettario per la cessione di un gran numero di veicoli già in custodia, destinati alla rottamazione.

Successivamente, la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 92/2013, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale di tale normativa. Di conseguenza, i custodi hanno agito in giudizio per ottenere il pagamento delle indennità di custodia secondo le tariffe previste dalla disciplina precedente, ovvero il d.p.r. 571/1982.

Le Decisioni di Merito

Sia il Tribunale che la Corte d’Appello hanno dato ragione ai custodi. I giudici hanno ritenuto che, a seguito della declaratoria di incostituzionalità, la normativa applicabile fosse quella del d.p.r. 571/1982. La Corte d’Appello ha confermato la condanna del Ministero al pagamento di una somma ingente, respingendo le eccezioni sollevate dall’Amministrazione riguardo alla negligenza nella custodia e alla prescrizione del diritto.

Il Ricorso in Cassazione e l’indennità di custodia

Il Ministero dell’Interno ha impugnato la sentenza d’appello dinanzi alla Corte di Cassazione, basando il proprio ricorso su quattro motivi principali:

1. Errata applicazione delle tariffe: Secondo il Ministero, le tariffe del d.p.r. 571/1982 non potevano essere applicate automaticamente, soprattutto perché la demolizione dei veicoli impediva una valutazione sulla qualità della custodia.
2. Azione di arricchimento senza causa: L’Amministrazione sosteneva che la domanda dovesse essere qualificata come azione di arricchimento senza causa (art. 2041 c.c.) e non come richiesta di adempimento contrattuale.
3. Negligenza del custode: Si lamentava che i giudici di merito non avessero considerato la presunta negligenza del custode, che avrebbe dovuto portare a una riduzione dell’indennità.
4. Prescrizione: Il Ministero riteneva che il termine di prescrizione decennale dovesse decorrere da ogni singolo giorno di custodia e non dalla data di cessazione della stessa.

Le motivazioni della Cassazione

La Suprema Corte ha rigettato integralmente il ricorso, definendo i motivi in parte inammissibili e in parte infondati.

In primo luogo, la Corte ha ribadito un principio fondamentale: la declaratoria di incostituzionalità di una norma ha effetto retroattivo (ex tunc). Ciò significa che la norma incostituzionale viene eliminata dall’ordinamento come se non fosse mai esistita, facendo rivivere la disciplina precedente. Pertanto, correttamente la Corte d’Appello ha applicato le tariffe del d.p.r. 571/1982 per calcolare l’indennità di custodia. La demolizione dei veicoli, avvenuta sulla base di un provvedimento all’epoca legittimo, non può pregiudicare il diritto del custode al compenso.

Il motivo relativo all’arricchimento senza causa è stato dichiarato inammissibile, poiché la domanda principale basata sulle tariffe era stata accolta, assorbendo quella subordinata.

Infine, riguardo alla prescrizione, la Cassazione ha confermato il proprio orientamento consolidato (richiamando le Sezioni Unite n. 16755/2014): il diritto al pagamento dell’indennità di custodia può essere esercitato solo quando la custodia cessa (con la restituzione del bene o la confisca). È da quel momento, e non da ogni singolo giorno, che inizia a decorrere il termine di prescrizione decennale.

Conclusioni

L’ordinanza in esame consolida principi cruciali per i custodi giudiziari e per la Pubblica Amministrazione. Stabilisce che l’effetto retroattivo delle sentenze della Corte Costituzionale ripristina la normativa previgente, garantendo la continuità della tutela giuridica. Inoltre, offre certezza sul momento in cui inizia a decorrere la prescrizione per il diritto all’indennità di custodia, individuandolo nella cessazione del rapporto. Questa decisione rappresenta una garanzia fondamentale per gli operatori del settore, assicurando che il loro diritto al compenso sia tutelato anche di fronte a vuoti normativi creati da declaratorie di incostituzionalità.

Quali tariffe si applicano per l’indennità di custodia se la legge di riferimento viene dichiarata incostituzionale?
A seguito di una declaratoria di incostituzionalità, la norma illegittima cessa di avere efficacia sin dall’origine. Di conseguenza, si applica la normativa precedentemente in vigore, come se quella incostituzionale non fosse mai esistita. Nel caso di specie, sono state applicate le tariffe del d.p.r. 571/1982.

Da quale momento inizia a decorrere la prescrizione per il diritto al pagamento dell’indennità di custodia?
Il termine di prescrizione decennale per il pagamento dell’indennità di custodia inizia a decorrere dal giorno in cui cessa la custodia (ad esempio, per restituzione o confisca del veicolo), poiché solo da quel momento il diritto al pagamento può essere concretamente fatto valere.

La demolizione dei veicoli sequestrati impedisce al custode di ricevere il compenso?
No. Se la demolizione è avvenuta in base a un provvedimento legislativo legittimo al momento della sua adozione, questo non può costituire un impedimento per il custode a ottenere il compenso che gli sarebbe spettato per l’attività svolta.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati