LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Indennità di buonuscita multipla: si può cumulare?

Un lavoratore pubblico, che ha svolto contemporaneamente due distinti rapporti di lavoro versando contributi a due diverse casse previdenziali (INADEL ed ENPAS), ha richiesto il ricalcolo della sua indennità di buonuscita. Dopo una decisione favorevole in primo grado e una riforma in appello, la Corte di Cassazione ha ritenuto la questione di particolare rilevanza. Nello specifico, il caso solleva dubbi sulla possibilità di maturare una pluralità di trattamenti di fine servizio. Data la complessità, la Corte ha rinviato la causa a una pubblica udienza per una discussione approfondita, senza ancora decidere nel merito.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Indennità di buonuscita multipla: la Cassazione rinvia la decisione

La possibilità di cumulare l’indennità di buonuscita multipla derivante da due rapporti di lavoro pubblici svolti contemporaneamente è una questione complessa e di grande rilevanza. Con una recente ordinanza interlocutoria, la Corte di Cassazione ha scelto di non decidere immediatamente, ma di approfondire il tema in una pubblica udienza, data la portata dei principi di diritto coinvolti. Analizziamo i fatti e le motivazioni di questa scelta.

I Fatti di Causa: Due Impieghi, Un Unico Trattamento?

Il caso riguarda un medico che, nel corso della sua lunga carriera, ha prestato servizio contemporaneamente per due diverse amministrazioni pubbliche. Nello specifico:
1. Un rapporto di lavoro dal 1969 al 2006 presso un’azienda ospedaliera, con versamenti contributivi all’INADEL.
2. Un secondo rapporto di lavoro dal 1967 al 1976 presso un istituto tecnico, con contributi versati all’ENPAS a partire dal 1970.

Al termine del rapporto con l’istituto tecnico, al lavoratore era stata liquidata una prima indennità. Successivamente, alla cessazione del servizio presso l’azienda ospedaliera, l’ente previdenziale aveva liquidato il trattamento di fine servizio considerando solo una parte degli anni di servizio e di riscatto, senza tener conto di altri periodi che, secondo il lavoratore, avrebbero dovuto essere computati.

Il ricorrente sosteneva di aver diritto a due distinti trattamenti, in virtù dei due separati rapporti previdenziali con casse autonome (INADEL e ENPAS), e che il calcolo finale fosse errato, portando a un credito a suo favore di oltre 74.000 euro.

Il Percorso Giudiziario e i Motivi del Ricorso

Il Tribunale di primo grado aveva dato ragione al lavoratore, riconoscendogli una somma cospicua. Tuttavia, la Corte d’Appello aveva ribaltato la decisione, accogliendo il ricorso dell’ente previdenziale.

Il lavoratore ha quindi presentato ricorso in Cassazione basandosi su due motivi principali:
1. Violazione procedurale: l’ente previdenziale avrebbe introdotto in appello contestazioni nuove, non sollevate in primo grado, in violazione del codice di procedura civile.
2. Violazione di legge: il ricorrente ha lamentato l’errata applicazione della normativa del 1968, sostenendo che la Corte d’Appello avesse indebitamente ‘frazionato’ il suo servizio presso l’azienda ospedaliera, considerandolo interrotto dal servizio prestato presso l’istituto scolastico. In realtà, trattandosi di due servizi distinti e contemporanei, avrebbero dovuto dar luogo a due liquidazioni separate e non interferire l’uno con l’altro.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione sulla indennità di buonuscita multipla

La Suprema Corte, nell’analizzare il caso, ha ritenuto che le questioni sollevate fossero di ‘particolare rilevanza’. Il fulcro del problema non è solo una questione di calcolo, ma attiene alla possibilità stessa, secondo la disciplina vigente all’epoca dei fatti (ratione temporis), di maturare più trattamenti di fine servizio svolgendo contemporaneamente attività lavorativa presso diverse amministrazioni pubbliche non appartenenti allo stesso comparto.

La Corte ha evidenziato come questa situazione ponga interrogativi giuridici complessi che meritano una discussione più approfondita di quella che si può svolgere in una camera di consiglio. Pertanto, invece di emettere una sentenza definitiva, i giudici hanno emesso un’ordinanza interlocutoria, con la quale hanno disposto il rinvio della causa a nuovo ruolo affinché venga discussa in una pubblica udienza.

Conclusioni: L’Attesa per un Principio di Diritto Fondamentale

La decisione di rinviare la causa a pubblica udienza sottolinea l’importanza della questione. La futura sentenza della Corte di Cassazione è destinata a fare chiarezza su un punto cruciale per molti lavoratori del settore pubblico con carriere complesse e parallele. Si tratta di stabilire se e come il diritto all’indennità di buonuscita si configuri in presenza di più rapporti di lavoro contemporanei con enti diversi. L’esito finale non solo deciderà le sorti del singolo ricorrente, ma costituirà un precedente fondamentale per la gestione di casi analoghi, definendo i confini del cumulo dei trattamenti di fine servizio nel pubblico impiego.

È possibile cumulare più indennità di buonuscita se si svolgono contemporaneamente due lavori nel settore pubblico?
L’ordinanza non fornisce una risposta definitiva, ma identifica questa come la questione giuridica centrale e di ‘particolare rilevanza’. La Corte ha ritenuto necessario un approfondimento in pubblica udienza proprio per decidere su questo complesso punto di diritto.

Perché la Corte di Cassazione non ha deciso subito il caso?
La Corte ha rinviato la decisione perché le questioni sollevate, relative alla possibilità di maturare una pluralità di trattamenti di fine servizio per attività svolte contemporaneamente presso amministrazioni diverse, sono state ritenute complesse e meritevoli di una discussione approfondita in una pubblica udienza, anziché di una decisione più rapida in camera di consiglio.

Qual era l’argomento principale del lavoratore nel suo ricorso?
L’argomento principale era che, avendo avuto due distinti e contemporanei rapporti di lavoro con versamenti contributivi a due diverse casse previdenziali autonome (INADEL per il lavoro in ospedale e ENPAS per quello a scuola), avrebbe avuto diritto a due calcoli separati per l’indennità di buonuscita, senza che un rapporto di lavoro potesse essere considerato come ‘interruzione’ dell’altro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati