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Indennità chilometrica operai: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione ha confermato il diritto di un operaio forestale, dipendente di un’agenzia pubblica regionale, a ricevere l’indennità chilometrica per il tragitto casa-lavoro, come previsto dal contratto collettivo nazionale (CCNL) del settore privato. L’ente pubblico sosteneva l’inapplicabilità di tale contratto, ritenendo di dover seguire le norme del pubblico impiego. La Suprema Corte ha rigettato il ricorso, stabilendo che una specifica normativa di settore, sia nazionale che regionale, permette l’applicazione del CCNL privato agli operai forestali, anche se dipendenti pubblici, per via della particolarità delle loro mansioni. La decisione consolida i diritti economici di questa categoria di lavoratori, basati sulla contrattazione collettiva privata.

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Pubblicato il 22 settembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Indennità chilometrica per Operai Forestali: La Cassazione Fa Chiarezza sul Contratto Applicabile

L’ordinanza in esame affronta una questione di grande rilevanza per i lavoratori del settore idraulico-forestale impiegati presso enti pubblici: l’applicabilità della contrattazione collettiva di settore privato e, di conseguenza, il diritto a percepire l’indennità chilometrica operai. La Corte di Cassazione, con una decisione ben argomentata, ha stabilito che la specificità del settore giustifica l’applicazione del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) privato, anche quando il datore di lavoro è un ente pubblico non economico. Analizziamo i dettagli di questa importante pronuncia.

I Fatti del Caso

Un operaio forestale a tempo indeterminato, dipendente di un’Agenzia Regionale per le Attività Irrigue e Forestali, ha citato in giudizio il proprio datore di lavoro per ottenere il pagamento di una somma a titolo di indennità chilometrica. Tale indennità era prevista dal CCNL e dal contratto integrativo regionale (CIRL) per gli addetti ai lavori di sistemazione idraulico-forestale. L’operaio sosteneva di aver diritto a tale remunerazione per il periodo compreso tra maggio 2010 e novembre 2015, per le ore impiegate nel tragitto da casa al luogo di lavoro e viceversa.

Sia il Tribunale di primo grado che la Corte d’Appello hanno dato ragione al lavoratore, condannando l’Agenzia al pagamento della somma richiesta. L’ente pubblico, tuttavia, ha deciso di ricorrere in Cassazione, sostenendo che il rapporto di lavoro dovesse essere regolato dalle norme del pubblico impiego e non da quelle del settore privato.

La Questione Giuridica: CCNL Privato nel Pubblico Impiego

Il nodo centrale della controversia era stabilire quale disciplina contrattuale applicare al rapporto di lavoro. L’Agenzia pubblica sosteneva che, in quanto ente pubblico non economico, i suoi rapporti di lavoro rientravano nell’ambito del d.lgs. 165/2001 (Testo Unico sul Pubblico Impiego). Di conseguenza, la contrattazione collettiva avrebbe dovuto essere gestita dall’ARAN (l’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni) e non dalle organizzazioni sindacali del settore privato. Secondo questa tesi, l’indennità chilometrica prevista da un CCNL privato non sarebbe stata applicabile.

Il lavoratore, d’altro canto, rivendicava l’applicazione del CCNL di settore, in virtù del suo inquadramento e di specifiche leggi regionali che, al momento del suo trasferimento dalla Regione all’Agenzia, avevano previsto l’applicazione di tale contratto.

L’indennità chilometrica operai e la decisione della Corte

La Corte di Cassazione ha rigettato tutti i motivi di ricorso presentati dall’Agenzia, confermando la decisione della Corte d’Appello. Gli Ermellini hanno chiarito che, per gli addetti ai lavori di sistemazione idraulico-forestale e idraulico-agraria, esiste una disciplina speciale che deroga a quella generale del pubblico impiego.

La Corte ha ricostruito il quadro normativo, evidenziando come già a partire dagli anni ’80 una legislazione specifica abbia previsto per questi lavoratori l’applicazione delle norme sul contratto collettivo nazionale di lavoro privato. Questa scelta del legislatore, proseguita anche dopo il trasferimento delle competenze alle Regioni, trova la sua giustificazione nella natura peculiare delle attività svolte dagli operai forestali.

Le Motivazioni della Sentenza

La Suprema Corte ha basato la sua decisione su diversi punti cardine:
1. Storicità della Disciplina Speciale: La Corte ha ricordato che l’applicazione della contrattazione collettiva privata per gli operai forestali ha radici profonde nella legislazione nazionale (L. n. 124/1985) e si è consolidata nel tempo, anche a livello regionale (L.R. Puglia n. 3/2010). Questa legislazione speciale prevale sulla normativa generale del pubblico impiego.
2. Volontà del Legislatore Regionale: La legge regionale istitutiva dell’Agenzia prevedeva esplicitamente l’applicazione del CCNL di settore per il personale operaio, con conseguente applicazione del relativo trattamento giuridico ed economico. Anche nei periodi in cui la norma è stata temporaneamente abrogata e poi reintrodotta, la volontà di garantire una continuità contrattuale basata sul modello privatistico è rimasta implicita.
3. Irrilevanza delle Norme sui Tagli alla Spesa Pubblica: L’Agenzia aveva invocato una norma (art. 6 del d.lgs. 78/2010) che limitava trattamenti economici accessori per i dipendenti pubblici. La Corte ha respinto l’argomento, specificando che tali norme costituiscono principi di coordinamento della finanza pubblica per le Regioni, ma non possono automaticamente abrogare clausole specifiche di un contratto collettivo legittimamente applicato.
4. Onere della Prova: La Cassazione ha ritenuto inammissibile il motivo con cui l’Agenzia contestava la prova del trasferimento del lavoratore, affermando che si trattava di una rivalutazione dei fatti già accertati dai giudici di merito.

Conclusioni

La sentenza consolida un principio fondamentale: la specialità del settore idraulico-forestale giustifica l’applicazione di un regime contrattuale di tipo privatistico anche per i lavoratori dipendenti da enti pubblici. Questa decisione garantisce la tutela dei diritti economici, come l’indennità chilometrica operai, derivanti da CCNL specifici. Per gli enti pubblici che impiegano tale personale, ciò significa dover riconoscere e applicare integralmente le clausole dei contratti collettivi del settore privato, senza potersi trincerare dietro la disciplina generale del pubblico impiego.

Un operaio forestale dipendente di un ente pubblico ha diritto all’indennità chilometrica prevista da un CCNL del settore privato?
Sì. Secondo la Corte di Cassazione, una specifica e storica normativa di settore, sia nazionale che regionale, prevede che agli operai idraulico-forestali si applichi il contratto collettivo nazionale di lavoro privato, inclusi i trattamenti economici come l’indennità chilometrica, anche se sono dipendenti di un ente pubblico.

La normativa generale sul pubblico impiego (D.Lgs. 165/2001) prevale sempre sulla contrattazione collettiva privata per i dipendenti pubblici?
No. La sentenza chiarisce che nel caso degli operai forestali esiste una disciplina speciale che deroga a quella generale del pubblico impiego. La particolarità del settore giustifica l’applicazione di un regime contrattuale di tipo privatistico.

In un processo, chi deve provare l’avvenuto trasferimento di un lavoratore da un ente pubblico a un altro?
La sentenza non entra nel merito specifico dell’onere della prova su questo punto, in quanto ritiene la questione già accertata e decisa correttamente nei precedenti gradi di giudizio. In generale, spetta alla parte che afferma un diritto (in questo caso, il lavoratore che basa le sue pretese sul trasferimento) fornire gli elementi a sostegno della sua domanda, ma nel caso di specie la Corte d’Appello aveva già ritenuto provato il trasferimento sulla base della documentazione disponibile, inclusi gli elenchi del personale allegati a delibere regionali.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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