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Indennità chilometrica: CCNL privato per dipendenti PA

Un dipendente di un’agenzia regionale del settore irriguo e forestale ha richiesto un’indennità chilometrica basata sul CCNL privato di settore. L’agenzia ha opposto resistenza, sostenendo l’applicazione delle norme del pubblico impiego. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso dell’agenzia inammissibile, confermando che al personale operaio del settore idraulico-forestale, anche se dipendente pubblico, si applica la contrattazione collettiva privatistica, riconoscendo così il diritto del lavoratore all’indennità chilometrica.

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Pubblicato il 13 settembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Indennità Chilometrica: Sì al CCNL Privato per i Lavoratori Forestali Pubblici

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha consolidato un importante principio riguardante i lavoratori del settore idraulico-forestale dipendenti di enti pubblici. La questione centrale verte sul diritto a percepire l’indennità chilometrica prevista dalla contrattazione collettiva di settore, di natura privatistica, anche quando il datore di lavoro è un’amministrazione pubblica. La decisione chiarisce la prevalenza della disciplina speciale di settore sulle norme generali del pubblico impiego, offrendo tutele economiche specifiche a questi lavoratori.

Il Caso: Lavoratore Pubblico e Contratto Privato

La vicenda ha origine dalla domanda di un operaio specializzato, dipendente di un’Agenzia Regionale per le Attività Irrigue e Forestali, volta a ottenere il pagamento dell’indennità di percorrenza chilometrica per il periodo tra novembre 2016 e maggio 2020. Tale indennità era prevista dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per gli addetti ai lavori di sistemazione idraulico-forestale e agraria.

Sia il Tribunale di primo grado che la Corte d’Appello avevano dato ragione al lavoratore, condannando l’Agenzia al pagamento della somma richiesta. L’ente pubblico, tuttavia, ha proposto ricorso in Cassazione, sostenendo che al rapporto di lavoro, data la sua natura pubblicistica, non potesse applicarsi un contratto collettivo di diritto privato e, di conseguenza, le relative indennità.

La posizione dell’Agenzia e il ricorso in Cassazione

L’Agenzia datrice di lavoro ha basato il proprio ricorso su diversi motivi, tra cui:

* La presunta errata applicazione del CCNL privato, sostenendo che il lavoratore fosse solo in regime di “avvalimento” e non formalmente trasferito.
* La violazione dei principi del pubblico impiego, che non prevedono istituti come l’indennità chilometrica tipici della contrattazione privatistica.
* L’esistenza di norme sul contenimento della spesa pubblica (in particolare l’art. 6 del D.L. n. 78/2010) che avrebbero reso inefficaci tali clausole contrattuali.

In sostanza, l’ente riteneva che la natura pubblica del datore di lavoro dovesse prevalere sulla disciplina speciale del settore di appartenenza del lavoratore.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso dell’Agenzia inammissibile, confermando le decisioni dei giudici di merito e consolidando la propria giurisprudenza in materia. I giudici di legittimità hanno chiarito che il ricorso dell’ente mirava, in realtà, a una nuova valutazione dei fatti, attività preclusa in sede di Cassazione.

Nel merito, la Corte ha ribadito i seguenti punti cardine:

1. Specialità del Settore Idraulico-Forestale: Esiste una disciplina speciale, radicata in leggi nazionali sin dal 1985 e più recentemente confermata, che riconduce i rapporti di lavoro di questo settore alla contrattazione collettiva privatistica. Questa specialità è giustificata dalla natura stessa delle attività svolte.
2. Applicabilità del CCNL Privato: Di conseguenza, al personale operaio dell’Agenzia si applica il contratto collettivo nazionale per gli addetti ai lavori di sistemazione idraulico-forestale, con tutto ciò che ne consegue in termini di trattamento giuridico-economico, inclusa l’indennità chilometrica.
3. Irrilevanza delle Norme sulla Spesa Pubblica: La Corte ha precisato che le disposizioni invocate dall’Agenzia per il contenimento della spesa pubblica (art. 6, comma 12, del D.L. n. 78/2010) non si applicano in via diretta alle Regioni e ai loro enti strumentali. Esse costituiscono principi di coordinamento della finanza pubblica, ma non possono essere utilizzate per disapplicare una specifica clausola di un contratto collettivo vigente.
4. Continuità Normativa: Anche un’abrogazione temporanea (tra il 2012 e il 2017) di una norma regionale di riferimento non ha interrotto l’applicazione del CCNL privato, poiché la stessa legge abrogatrice prevedeva l’avvio di consultazioni sindacali basate sui contratti precedentemente applicati, garantendo così una continuità di trattamento.

Conclusioni: Un Principio Consolidato per il Settore Forestale

La pronuncia della Cassazione è di fondamentale importanza perché riafferma con chiarezza un principio consolidato: la specificità del settore idraulico-forestale giustifica l’applicazione di un contratto collettivo di diritto privato anche ai lavoratori dipendenti di enti pubblici. Il diritto all’indennità chilometrica, in quanto parte del trattamento economico previsto da tale CCNL, è quindi pienamente legittimo.

Questa decisione offre una tutela certa ai lavoratori del comparto, evitando che la natura pubblica del datore di lavoro possa essere usata come pretesto per negare diritti economici specifici previsti dalla contrattazione collettiva di riferimento, e conferma che la specialità di un settore lavorativo può derogare alle regole generali del pubblico impiego.

Un dipendente di un’agenzia pubblica del settore forestale ha diritto all’indennità chilometrica prevista da un contratto collettivo privato?
Sì. La Corte di Cassazione ha confermato che, a causa della specificità del settore idraulico-forestale e agrario, a questi lavoratori si applica la contrattazione collettiva privatistica, anche se sono dipendenti di enti pubblici, riconoscendo il loro diritto a tale indennità.

Le norme sul contenimento della spesa pubblica possono impedire il pagamento di un’indennità prevista dal contratto collettivo?
No, in questo caso la Corte ha stabilito che le norme invocate dalla ricorrente (art. 6, d.lgs. 78/2010) non si applicano direttamente alle Regioni e ai loro enti strumentali, ma rappresentano principi generali di coordinamento finanziario. Pertanto, non possono rendere inefficace una specifica clausola contrattuale.

Il passaggio di un lavoratore da una Regione a un’agenzia regionale cambia il contratto applicabile?
La Corte ha confermato che il lavoratore era effettivamente transitato alle dipendenze dell’agenzia e aveva esercitato l’opzione per l’applicazione del CCNL di diritto privato. La disciplina speciale del settore idraulico-forestale prevede l’applicazione di questo specifico contratto collettivo per il personale operaio, indipendentemente dal passaggio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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