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Incompatibilità giudice relatore: Cassazione rinvia

In un caso di azione revocatoria, la Corte di Cassazione sospende la decisione per una questione procedurale cruciale. Si attende il verdetto delle Sezioni Unite sulla potenziale incompatibilità del giudice relatore che aveva precedentemente proposto la definizione accelerata del ricorso. La Corte ha quindi disposto il rinvio a nuovo ruolo della causa.

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Pubblicato il 8 novembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Incompatibilità Giudice Relatore: La Cassazione Sospende il Giudizio

L’ordinanza interlocutoria in esame solleva un’importante questione sulla incompatibilità del giudice relatore nel processo civile di cassazione, portando a un rinvio della decisione in attesa di un chiarimento dalle Sezioni Unite. Sebbene il caso di partenza riguardi un’azione revocatoria, il focus si sposta su un principio cardine del giusto processo: l’imparzialità del giudice.

Il Contesto: Un’Azione Revocatoria per la Tutela del Credito

La vicenda trae origine da un’azione revocatoria promossa da una società di leasing. Quest’ultima agiva contro una società debitrice e i suoi rappresentanti, i quali avevano ceduto quote di capitale di altre società partecipate. La società creditrice sosteneva che tali atti di disposizione patrimoniale fossero stati compiuti in suo pregiudizio, diminuendo la garanzia patrimoniale su cui poteva fare affidamento per il recupero del proprio credito, derivante da contratti di leasing garantiti da fideiussione.

Sia il Tribunale di primo grado che la Corte d’Appello avevano dato ragione alla società di leasing, dichiarando l’inefficacia degli atti di cessione. I giudici di merito avevano ritenuto provati entrambi i presupposti dell’azione: l’ eventus damni (il danno effettivo per il creditore) e la scientia damni (la consapevolezza del debitore di arrecare tale danno).

La Questione Procedurale e il Dubbio sull’Incompatibilità del Giudice Relatore

Giunto in Cassazione, il caso ha preso una piega inaspettata. Inizialmente, il Consigliere delegato aveva proposto una definizione accelerata del ricorso ai sensi dell’art. 380-bis c.p.c., ritenendo l’unico motivo di ricorso manifestamente infondato. Tuttavia, i ricorrenti hanno richiesto la decisione in pubblica udienza, come loro facoltà.

A questo punto è emerso il nodo cruciale. La Corte si è chiesta se lo stesso magistrato che aveva proposto la definizione accelerata, esprimendo quindi una valutazione preliminare sull’esito del ricorso, potesse poi far parte del collegio giudicante, e in particolare ricoprire il ruolo di relatore. Questo dubbio solleva una questione di incompatibilità del giudice relatore, che tocca i principi di imparzialità e terzietà del giudice.

La Decisione della Corte: Rinvio in Attesa delle Sezioni Unite

Preso atto che sulla questione è già stata investita la massima composizione della Corte, le Sezioni Unite, con un’ordinanza presidenziale dell’anno precedente, i giudici della Terza Sezione Civile hanno deciso di non pronunciarsi. Per evitare contrasti giurisprudenziali e garantire l’uniformità dell’interpretazione del diritto (funzione di nomofilachia), la Corte ha emesso un’ordinanza interlocutoria disponendo il rinvio della causa a nuovo ruolo. La decisione sul merito dell’azione revocatoria è quindi sospesa fino a quando le Sezioni Unite non avranno chiarito se sussista o meno l’incompatibilità del giudice relatore in queste circostanze.

Le Motivazioni

La motivazione della Corte risiede nella necessità di attendere la pronuncia delle Sezioni Unite su una questione di particolare importanza e di rilievo nomofilattico. Decidere il caso specifico senza attendere tale pronuncia avrebbe potuto creare un precedente non allineato con la futura decisione dell’organo supremo della giurisdizione civile. La scelta del rinvio è, dunque, una misura prudenziale volta a salvaguardare la certezza del diritto e la coerenza dell’ordinamento processuale. Si intende così garantire che le regole procedurali, fondamentali per un giusto processo, siano applicate in modo uniforme e corretto.

Le Conclusioni

Questa ordinanza interlocutoria dimostra come il rispetto delle garanzie procedurali sia un elemento imprescindibile del sistema giudiziario. Anche quando il merito di una causa sembra definito nei gradi precedenti, una questione fondamentale sulle regole del processo può fermare tutto. La decisione di attendere il verdetto delle Sezioni Unite sull’incompatibilità del giudice relatore sottolinea l’importanza di assicurare non solo una giustizia sostanziale, ma anche una giustizia amministrata secondo procedure che garantiscano la piena imparzialità e terzietà di chi giudica. Per le parti, ciò comporta un’attesa prolungata, ma per il sistema legale rappresenta un passo necessario per rafforzare le fondamenta del giusto processo.

Perché la Corte di Cassazione ha rinviato la decisione del caso?
La Corte ha rinviato la decisione perché è in attesa di una pronuncia delle Sezioni Unite su una questione procedurale fondamentale: se il giudice che ha proposto la definizione accelerata di un ricorso possa poi far parte del collegio giudicante come relatore.

Qual è la questione di ‘rilievo nomofilattico’ menzionata nell’ordinanza?
La questione riguarda la potenziale incompatibilità del giudice relatore che, avendo già espresso un parere sull’infondatezza del ricorso nella proposta di trattazione accelerata, potrebbe non avere la necessaria terzietà per giudicare il caso nella successiva fase collegiale.

Cosa significa concretamente ‘rinvio a nuovo ruolo’?
Significa che la causa viene tolta dal calendario delle udienze e la sua trattazione è posticipata a una data da destinarsi. La causa verrà iscritta nuovamente a ruolo e discussa solo dopo che le Sezioni Unite avranno risolto la questione preliminare sull’incompatibilità del giudice.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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