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Incentivo alta sorveglianza: quale norma si applica?

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 1329/2024, ha stabilito un principio chiave per l’attribuzione di un incentivo per alta sorveglianza. In un caso riguardante dipendenti di una società pubblica, la Corte ha chiarito che la normativa applicabile è quella vigente al momento del conferimento formale dell’incarico specifico, e non quella in vigore all’inizio del progetto generale. La decisione si fonda sul principio del ‘tempus regit actum’, confermando che l’atto di assegnazione delle responsabilità determina la disciplina retributiva da seguire, respingendo le tesi della società che invocava un regolamento precedente meno favorevole ai lavoratori.

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Pubblicato il 19 ottobre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Incentivo per alta sorveglianza: il momento dell’incarico determina le regole

L’ordinanza n. 1329 del 12 gennaio 2024 della Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, offre un chiarimento fondamentale sulla determinazione della normativa applicabile per il calcolo dell’incentivo per alta sorveglianza in appalti pubblici. La Corte ha stabilito che il regolamento aziendale di riferimento è quello in vigore al momento del conferimento formale dell’incarico, non quello vigente all’inizio dell’appalto. Questa decisione rafforza il principio del tempus regit actum nelle controversie lavoristiche legate a compensi incentivanti.

I Fatti di Causa

La vicenda trae origine dalla richiesta di alcuni dipendenti di una grande società a partecipazione pubblica, incaricati di svolgere attività nell’ambito dell’Ufficio di Alta Sorveglianza per i lavori di completamento di un’importante tratta autostradale. I lavoratori, tra cui il Responsabile Unico del Procedimento (RUP) e i suoi collaboratori, rivendicavano il pagamento di un incentivo economico sulla base di un regolamento interno aziendale del 2009.

La società datrice di lavoro si opponeva, sostenendo che la disciplina applicabile fosse un precedente regolamento del 2003, il quale non prevedeva alcun incentivo per le attività di Alta Sorveglianza. Sia il Tribunale che la Corte d’Appello avevano affrontato la questione, con esiti parzialmente diversi. La Corte territoriale, in particolare, aveva dato ragione ai lavoratori, riconoscendo il loro diritto all’incentivo secondo il regolamento del 2009, ritenendo decisivo il momento in cui era stata formalmente costituita la struttura di Alta Sorveglianza e conferiti gli specifici incarichi, avvenuto nel luglio 2009.

Contro questa decisione, sia la società che uno dei lavoratori (per motivi differenti) hanno proposto ricorso in Cassazione.

La questione sull’incentivo per alta sorveglianza

Il nucleo della controversia legale era identificare il corretto criterio temporale per l’applicazione dei regolamenti aziendali. La società sosteneva che il riferimento dovesse essere il contratto d’appalto originario, stipulato prima del 2009, rendendo così applicabile il regolamento del 2003. Secondo questa tesi, il regolamento del 2009 non poteva avere effetti retroattivi.

I lavoratori, al contrario, e la Corte d’Appello con loro, ritenevano che il momento rilevante fosse quello del conferimento degli incarichi specifici tramite un Ordine di Servizio del 2009. Questo atto, per la prima volta, istituiva formalmente la struttura di Alta Sorveglianza per quell’appalto e assegnava ruoli e responsabilità ai singoli dipendenti. Poiché tale atto era stato emesso sotto la vigenza del regolamento del 2009, quest’ultimo doveva disciplinare il diritto all’incentivo.

Le Motivazioni della Cassazione

La Corte di Cassazione ha rigettato i ricorsi della società e ha confermato la decisione della Corte d’Appello. Gli Ermellini hanno richiamato un consolidato orientamento giurisprudenziale secondo cui, in tema di appalti pubblici, il momento rilevante per individuare la disciplina applicabile al compenso è quello del conferimento dell’incarico.

La Corte ha sottolineato che il diritto a percepire l’incentivo sorge alle condizioni previste dalla normativa vigente ratione temporis, ovvero al momento della prestazione dell’attività incentivata. Nel caso di specie, l’atto che ha dato concreto avvio all’attività lavorativa specifica e ha definito le responsabilità è stato l’Ordine di Servizio del luglio 2009. Questo atto è stato identificato come il “definitivo conferimento dell’incarico, produttivo dell’incentivo”.

Poiché a quella data era già in vigore il Regolamento interno del 2009 (approvato nel maggio 2009), che espressamente prevedeva un incentivo per l’Ufficio di Alta Sorveglianza, è questa la disciplina che deve essere applicata. La Corte ha inoltre chiarito che i regolamenti interni di un ente pubblico economico, come la società in questione, hanno natura contrattuale e la loro interpretazione da parte del giudice di merito è censurabile in Cassazione solo per vizi di motivazione o violazione dei canoni di ermeneutica contrattuale, vizi che la società non ha adeguatamente denunciato.

La Corte ha anche dichiarato inammissibili i motivi di ricorso del lavoratore, che lamentava un’omessa pronuncia sulla disapplicazione del regolamento del 2003 e un errato calcolo di un’ulteriore aliquota, a causa della genericità e delle contraddizioni nelle argomentazioni legali presentate.

Conclusioni

L’ordinanza in esame ribadisce un principio di fondamentale importanza: per determinare i diritti economici dei lavoratori legati a specifici incarichi, come un incentivo per alta sorveglianza, il riferimento normativo è la disciplina in vigore al momento in cui l’incarico viene formalmente e definitivamente conferito. Non conta la data di avvio del progetto generale o del contratto d’appalto, ma l’atto specifico che assegna le responsabilità e fa sorgere il diritto. Questa pronuncia offre certezza giuridica ai lavoratori e alle amministrazioni, ancorando l’applicazione delle norme al momento genetico del rapporto di lavoro incentivato.

Quale regolamento aziendale si applica per determinare un incentivo se ne esistono più versioni nel tempo?
Si applica il regolamento in vigore al momento del conferimento formale e definitivo dell’incarico specifico che dà diritto all’incentivo, e non quello vigente all’inizio del progetto o dell’appalto generale.

Quando si considera conferito un incarico ai fini dell’applicazione della disciplina sugli incentivi?
L’incarico si considera conferito con l’atto formale (nel caso di specie, un Ordine di Servizio) che istituisce la struttura operativa, assegna nominativamente i ruoli e definisce le responsabilità dei dipendenti. È questo l’atto che produce il diritto all’incentivo.

Come vengono interpretati i regolamenti interni di un ente pubblico economico dalla Corte di Cassazione?
Secondo un orientamento consolidato, i regolamenti degli enti pubblici economici hanno natura contrattuale. La loro interpretazione da parte del giudice di merito può essere contestata in Cassazione solo per vizi di motivazione o per violazione dei canoni legali di ermeneutica contrattuale (artt. 1362 e segg. c.c.), non per una semplice divergenza interpretativa.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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