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Incarico professionale amministratore: quando è valido?

Il Tribunale di Pescara ha confermato un decreto ingiuntivo contro un condominio, stabilendo che l’ingegnere, anche in qualità di amministratore, aveva diritto al compenso per la progettazione di lavori. La corte ha ritenuto che la delibera assembleare che affidava la ‘direzione lavori e tutte le relative pratiche tecniche’ fosse sufficientemente ampia da includere anche la progettazione, non essendo stato nominato nessun altro professionista. Il tribunale ha quindi rigettato l’opposizione del condominio, che contestava la validità dell’incarico professionale amministratore, condannandolo al pagamento del debito originario e delle spese legali.

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Incarico Professionale Amministratore: Quando la Delibera è Valida?

La gestione di un condominio spesso solleva questioni complesse, specialmente quando si sovrappongono ruoli e responsabilità. Una situazione particolarmente delicata riguarda l’incarico professionale amministratore, ovvero quando l’amministratore, in possesso di specifiche competenze tecniche, riceve dall’assemblea un mandato per svolgere attività professionali per lo stesso condominio, come la progettazione o la direzione lavori. Una recente sentenza del Tribunale di Pescara ha chiarito alcuni aspetti fondamentali sulla validità di tali incarichi, anche quando la delibera assembleare non è esplicita in ogni dettaglio.

I Fatti del Caso: Progettazione Contestata

Un condominio si opponeva a un decreto ingiuntivo emesso a favore del proprio amministratore, un ingegnere, per il pagamento di circa 7.500 euro a titolo di compenso per prestazioni professionali. Tali prestazioni riguardavano la progettazione e altre pratiche tecniche connesse a lavori di ristrutturazione delle facciate, deliberati dall’assemblea per usufruire dei bonus fiscali.

Il condominio sosteneva che la delibera assembleare avesse conferito all’ingegnere solo l’incarico di ‘direzione lavori e tutte le relative pratiche tecniche’, senza menzionare esplicitamente la progettazione. Inoltre, contestava la validità dell’incarico per presunti vizi di forma, quorum insufficienti e per il fatto che la scrittura privata fosse stata firmata dallo stesso ingegnere nella duplice veste di amministratore e di professionista incaricato.

La Decisione del Tribunale

Il Tribunale ha respinto integralmente l’opposizione del condominio, confermando il decreto ingiuntivo. Ha stabilito che il compenso era dovuto e che l’incarico era stato validamente conferito. Di conseguenza, il condominio è stato condannato non solo a pagare il debito originario, ma anche a rimborsare al professionista le spese legali del giudizio, liquidate in oltre 5.000 euro.

Le Motivazioni della Sentenza: l’incarico professionale amministratore

Il giudice ha basato la sua decisione su un’interpretazione logica e sostanziale della volontà assembleare. Le motivazioni principali sono state:

1. Interpretazione Estensiva della Delibera: La dicitura ‘tutte le relative pratiche tecniche’ è stata considerata sufficientemente ampia da includere anche l’attività di progettazione. Il Tribunale ha osservato che, non risultando affidata ad alcun altro tecnico, la progettazione dovesse intendersi ricompresa nell’incarico generale conferito all’amministratore-ingegnere. Tale interpretazione è stata rafforzata dal contratto d’appalto, che menzionava esplicitamente un progetto che l’impresa appaltatrice dichiarava di aver visionato.

2. Validità dell’Incarico e del Contratto: L’assemblea aveva autorizzato l’amministratore a compiere tutti gli atti necessari per la realizzazione dei lavori. Questo, secondo il giudice, include anche la stipula dei contratti necessari, compreso quello con se stesso come professionista. La scrittura privata, sebbene non strettamente necessaria data la validità della delibera, era stata redatta principalmente per consentire al condominio di accedere ai benefici fiscali.

3. Natura dei Lavori: Il tribunale ha qualificato i lavori di rifacimento e tinteggiatura delle facciate come manutenzione ordinaria. Questa qualificazione ha reso inapplicabili le contestazioni del condominio relative alla mancata costituzione del fondo speciale e ai quorum deliberativi più stringenti, previsti dall’art. 1135 c.c. solo per la manutenzione straordinaria di notevole entità.

4. Compenso per l’Attività Svolta: Il professionista aveva richiesto il pagamento solo per le attività effettivamente completate (progettazione, computo metrico, piano di sicurezza, etc.) prima che una successiva assemblea revocasse la realizzazione dei lavori. Non era stato richiesto alcun compenso per la direzione lavori, mai effettuata.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa sentenza offre importanti spunti pratici per amministratori e condomini. In primo luogo, sottolinea come la volontà dell’assemblea possa essere interpretata in senso ampio dal giudice, che valuta la sostanza delle decisioni oltre la loro formulazione letterale. Una delibera che affida un mandato generale per la gestione tecnica di lavori può essere ritenuta sufficiente a coprire tutte le fasi necessarie, inclusa la progettazione. In secondo luogo, viene confermata la legittimità della figura dell’amministratore-professionista che riceve un incarico dal proprio condominio, a condizione che sia debitamente autorizzato dall’assemblea. Infine, la decisione ribadisce la distinzione tra manutenzione ordinaria e straordinaria, con importanti conseguenze sulle formalità procedurali e finanziarie che il condominio è tenuto a rispettare.

Una delibera che affida la ‘direzione lavori e tutte le relative pratiche tecniche’ include anche la progettazione?
Sì. Secondo la sentenza, se l’assemblea non ha affidato la progettazione a un altro professionista, una dicitura così ampia deve essere interpretata come comprensiva anche dell’attività di progettazione, in quanto necessaria per la realizzazione dei lavori.

L’amministratore di condominio può ricevere un incarico professionale dallo stesso condominio che amministra?
Sì, è possibile. Il Tribunale ha ritenuto valido l’incarico poiché l’amministratore era stato autorizzato dall’assemblea, che aveva deliberato l’affidamento dei lavori e stabilito il compenso, a compiere tutti gli atti necessari, inclusa la stipula di un contratto con se stesso in qualità di professionista.

Per i lavori di rifacimento della facciata è sempre necessario costituire il fondo speciale previsto per la manutenzione straordinaria?
No, non sempre. La sentenza ha qualificato i lavori di rifacimento e tinteggiatura della facciata come manutenzione ordinaria. Di conseguenza, ha escluso la necessità di costituire il fondo speciale richiesto dall’art. 1135 c.c., che si applica solo ai lavori di manutenzione straordinaria.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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