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Incarico dirigenziale medico: quando è un diritto?

Alcuni dirigenti medici hanno citato in giudizio la loro Azienda Sanitaria per ottenere il riconoscimento di un incarico dirigenziale medico di livello superiore, basandosi sulla loro anzianità di servizio. La Corte di Cassazione, confermando la decisione della Corte d’Appello, ha respinto la richiesta. La sentenza chiarisce che l’assegnazione di un ruolo professionale superiore non è un diritto automatico derivante dalla sola anzianità, ma è subordinata alla disponibilità di posti, alla copertura finanziaria e al superamento di specifiche procedure di selezione previste dai contratti collettivi.

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Pubblicato il 3 novembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Incarico Dirigenziale Medico: L’Anzianità Non Basta, lo Conferma la Cassazione

L’assegnazione di un incarico dirigenziale medico di livello superiore è un traguardo ambito nella carriera di molti professionisti della sanità. Ma è sufficiente l’anzianità di servizio per ottenerlo automaticamente? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito una risposta chiara e netta, stabilendo principi fondamentali per la progressione di carriera nella dirigenza pubblica. La decisione sottolinea che, sebbene l’esperienza sia un fattore cruciale, non può sostituire i percorsi formali di selezione previsti dalla legge e dalla contrattazione collettiva.

Il Contesto del Caso: La Richiesta dei Dirigenti Medici

Tre dirigenti medici di un’Azienda Sanitaria Provinciale avevano richiesto in tribunale il riconoscimento del loro diritto a un incarico professionale di elevata professionalità. La loro domanda si basava sull’interpretazione di alcune norme dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL) del settore, secondo cui, dopo aver maturato una determinata anzianità di servizio, avrebbero avuto diritto a tale progressione. Essi sostenevano che lo svolgimento prolungato di funzioni complesse e di responsabilità dovesse tradursi in un inquadramento formale superiore.

La Decisione della Corte d’Appello

Inizialmente, il Tribunale aveva dato ragione ai medici. Tuttavia, la Corte d’Appello aveva ribaltato la decisione, respingendo la loro domanda. Secondo i giudici di secondo grado, nel pubblico impiego dirigenziale non si applica il principio di promozione automatica per lo svolgimento di mansioni superiori, previsto dall’art. 2103 del Codice Civile per il lavoro privato. Al contrario, l’accesso a incarichi superiori è regolato da un complesso iter procedurale e formativo definito dalla contrattazione collettiva, che non può essere bypassato dalla semplice anzianità.

L’Analisi della Cassazione sull’Incarico Dirigenziale Medico

I dirigenti medici hanno quindi presentato ricorso in Cassazione, basandolo su cinque motivi, tra cui presunti errori procedurali e una scorretta applicazione delle norme. La Suprema Corte ha esaminato e rigettato ogni singolo motivo, confermando in toto la sentenza d’appello.

I Motivi del Ricorso Rigettati

La Corte ha ritenuto inammissibili o infondati tutti gli argomenti dei ricorrenti. Ha chiarito che le questioni procedurali sollevate erano generiche o errate. In particolare, ha specificato che la difesa dell’Azienda Sanitaria in appello, che proponeva una diversa qualificazione giuridica dell’incarico, non costituiva un’eccezione nuova e inammissibile, ma una legittima argomentazione difensiva. Inoltre, la Corte ha sottolineato che il ricorso non coglieva il punto centrale della decisione d’appello, ovvero la non automatica correlazione tra anzianità e diritto all’incarico.

Il Principio di Diritto sull’Assegnazione dell’Incarico

Il cuore della decisione risiede nel rigetto del quarto motivo. La Cassazione ha colto l’occasione per ribadire un principio di diritto consolidato (richiamando una sua precedente sentenza, la n. 11574/2023). Per ottenere un incarico dirigenziale medico di direzione di struttura semplice, di alta professionalità o altri ruoli apicali, il superamento del quinquennio di anzianità con valutazione positiva è solo uno dei presupposti. L’effettivo conferimento è condizionato da tre elementi imprescindibili:

1. L’esistenza di posti disponibili secondo l’assetto organizzativo dell’ente.
2. La necessaria copertura finanziaria.
3. Il superamento delle forme di selezione regolate dalla contrattazione collettiva.

Le Motivazioni della Sentenza

Le motivazioni della Corte si fondano sulla necessità di rispettare i principi di buona amministrazione e di gestione delle risorse pubbliche. L’accesso a ruoli dirigenziali superiori non può essere un automatismo basato sul tempo trascorso, ma deve essere il risultato di un processo selettivo che garantisca la scelta dei candidati più meritevoli e che sia compatibile con la programmazione organizzativa e finanziaria dell’azienda sanitaria. Consentire una progressione automatica basata sulla sola anzianità minerebbe la discrezionalità organizzativa dell’ente e potrebbe creare squilibri di bilancio.

Conclusioni: Cosa Significa Questa Sentenza per i Dirigenti Medici?

Questa ordinanza rappresenta un importante punto di riferimento per tutti i dirigenti del settore pubblico. Essa chiarisce in modo inequivocabile che la carriera dirigenziale non avanza per inerzia. L’anzianità e l’esperienza sono requisiti fondamentali, ma il diritto a un incarico dirigenziale medico superiore si acquisisce solo attraverso procedure formali, trasparenti e competitive, nel rispetto della dotazione organica e delle risorse disponibili. Per i dirigenti, ciò significa che la progressione di carriera deve essere perseguita partecipando attivamente alle selezioni interne, quando bandite, piuttosto che attendere un riconoscimento automatico basato esclusivamente sul trascorrere del tempo.

Un dirigente medico ha diritto automatico a un incarico superiore dopo un certo numero di anni di servizio?
No. La Corte ha stabilito che l’anzianità di servizio (in questo caso, il superamento del quinquennio) non è di per sé sufficiente a generare un diritto automatico al conferimento di un incarico professionale superiore.

Quali sono le condizioni necessarie per ottenere un incarico dirigenziale medico di maggiore responsabilità?
Secondo la sentenza, il conferimento di un incarico superiore è condizionato a tre fattori: l’effettiva esistenza di posti disponibili nell’organigramma aziendale, la disponibilità di copertura finanziaria e il superamento delle procedure di selezione previste dalla contrattazione collettiva.

La normativa sulla promozione automatica per lo svolgimento di mansioni superiori (art. 2103 c.c.) si applica ai dirigenti pubblici?
No, la Corte ha ribadito che l’art. 2103 del codice civile non è applicabile al rapporto di lavoro dirigenziale pubblico. Pertanto, lo svolgimento di fatto di mansioni superiori non comporta un diritto alla promozione automatica.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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