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Inadempimento grave: quando scatta la risoluzione

Un tribunale ha dichiarato la risoluzione di un contratto di locazione commerciale per inadempimento grave del conduttore. La sentenza chiarisce che il mancato o ritardato pagamento di canoni e oneri condominiali, anche se parzialmente sanato in corso di causa, costituisce un inadempimento grave che giustifica la terminazione del rapporto e l’ordine di sfratto. La corte ha inoltre respinto l’eccezione di compensazione sollevata dal conduttore, non ritenendo il suo credito certo, liquido ed esigibile.

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Pubblicato il 15 novembre 2025 in Diritto Immobiliare, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Inadempimento Grave: La Risoluzione del Contratto di Locazione

Il rapporto tra locatore e conduttore si fonda su un equilibrio di diritti e doveri, primo fra tutti il puntuale pagamento del canone. Ma cosa succede quando questo equilibrio si spezza? Una recente sentenza del Tribunale di Brescia offre un’analisi dettagliata delle conseguenze di un inadempimento grave da parte del conduttore, chiarendo quando la morosità giustifica la risoluzione del contratto e lo sfratto. Questo caso è emblematico perché dimostra come anche pagamenti parziali o tardivi non siano sufficienti a sanare una condotta contrattuale scorretta.

I Fatti del Caso: Oltre il Semplice Ritardo

La controversia nasce dall’azione di una società proprietaria di un immobile commerciale che ha intimato lo sfratto per morosità alla società conduttrice. Quest’ultima non aveva pagato integralmente i canoni di locazione e le spese condominiali. La società conduttrice si è opposta, sostenendo di aver pagato un canone in ritardo e di aver compensato un’altra mensilità con la spesa sostenuta per l’installazione di un condizionatore. Inoltre, contestava l’ammontare delle spese condominiali richieste.

Nonostante i tentativi di difesa, la situazione del conduttore era aggravata da un precedente procedimento per morosità avviato nel 2021 e dal fatto che, anche durante la causa attuale, i pagamenti continuavano ad essere irregolari o parziali. Il locatore, di conseguenza, ha esteso la sua domanda per includere tutti i canoni e le spese maturate e non pagate nel corso del giudizio.

Analisi dell’Inadempimento Grave e la Decisione del Tribunale

Il Giudice ha accolto la domanda del locatore, dichiarando risolto il contratto per inadempimento grave del conduttore. La decisione si fonda su diversi pilastri giuridici che meritano un’attenta analisi.

In primo luogo, il Tribunale ha stabilito che il comportamento complessivo del conduttore, caratterizzato da ripetuti e persistenti ritardi nei pagamenti, costituisce un inadempimento di notevole importanza, tale da ledere l’interesse del creditore e giustificare la misura drastica della risoluzione contrattuale.

Le Motivazioni della Decisione

Le motivazioni della sentenza sono cruciali per comprendere i principi applicati. Il Giudice ha sottolineato che il pagamento di un canone avvenuto solo dopo la notifica dell’intimazione di sfratto non elimina la morosità pregressa.

Per quanto riguarda le spese condominiali, la sentenza richiama l’art. 9 della Legge 392/78, che impone al conduttore di pagarle entro due mesi dalla richiesta. Se il conduttore non si attiva per ottenere i dettagli delle spese, viene considerato automaticamente in mora.

Un punto chiave è stato il rigetto dell’eccezione di compensazione. Il credito vantato dal conduttore per l’installazione dell’aria condizionata non è stato ritenuto “certo, liquido ed esigibile”, requisiti indispensabili per poter operare la compensazione legale.

Infine, il Tribunale ha utilizzato, come parametro per valutare la gravità dell’inadempimento in una locazione non abitativa, il criterio previsto dall’art. 5 della Legge 92/1978 per le locazioni abitative. In base a tale criterio, anche il mancato pagamento degli oneri accessori (spese condominiali), quando l’importo superi due mensilità del canone, è motivo sufficiente per la risoluzione del contratto.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa pronuncia ribadisce un principio fondamentale: la puntualità nei pagamenti è un’obbligazione primaria del conduttore. Per i locatori, la sentenza conferma che un comportamento di morosità persistente, anche se non continuativo, può essere qualificato come inadempimento grave e legittima la richiesta di risoluzione. È inoltre un monito per i conduttori: non si può arbitrariamente sospendere o ridurre il pagamento del canone, né opporre in compensazione crediti non accertati formalmente. La decisione finale ha quindi comportato non solo la convalida dello sfratto, con l’ordine di rilascio dell’immobile, ma anche la condanna del conduttore al pagamento di tutti gli arretrati e al rimborso delle spese legali sostenute dal proprietario.

Quando il mancato pagamento di canoni e spese condominiali diventa un inadempimento grave?
Secondo la sentenza, un inadempimento è considerato grave non solo sulla base dell’importo non pagato, ma anche valutando il comportamento complessivo del conduttore. Pagamenti effettuati sistematicamente in ritardo o in modo parziale, uniti a precedenti episodi di morosità, minano la fiducia e l’equilibrio del contratto e costituiscono un inadempimento grave che giustifica la risoluzione.

È possibile per un inquilino compensare le spese sostenute per l’immobile con i canoni d’affitto non pagati?
No, non è possibile farlo unilateralmente. La sentenza chiarisce che l’eccezione di compensazione può essere accolta solo se il credito vantato dall’inquilino è “certo, liquido ed esigibile”. Nel caso di specie, il costo per un condizionatore non soddisfaceva questi requisiti, e quindi la compensazione è stata respinta.

Il mancato pagamento delle sole spese condominiali può portare alla risoluzione del contratto?
Sì. Il tribunale ha affermato che, sebbene la norma di riferimento sia per le locazioni abitative, il suo principio è applicabile come parametro. Il mancato pagamento degli oneri accessori (spese condominiali) per un importo superiore a due mensilità del canone costituisce un inadempimento sufficientemente grave da motivare la risoluzione del contratto di locazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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