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Impugnazione delibera supercondominio: quando è nulla

Una recente sentenza ha annullato la delibera di un supercondominio perché all’assemblea erano stati convocati tutti i singoli proprietari anziché i rappresentanti dei singoli edifici, come previsto dalla legge. Il Tribunale ha chiarito che tale errore costituisce un vizio di convocazione che rende annullabile la decisione. L’analisi del caso sottolinea l’importanza delle corrette procedure per evitare l’impugnazione della delibera del supercondominio.

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Pubblicato il 27 dicembre 2025 in Diritto Immobiliare, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Impugnazione Delibera Supercondominio: La Convocazione Errata Rende la Decisione Annullabile

L’impugnazione di una delibera di un supercondominio è uno strumento a tutela dei singoli proprietari contro decisioni che violano la legge o il regolamento. Una recente sentenza del Tribunale di Milano ha ribadito un principio fondamentale: per le decisioni di gestione ordinaria, all’assemblea del supercondominio devono partecipare i rappresentanti dei singoli edifici, non tutti i condomini. La violazione di questa regola costituisce un vizio di convocazione che rende la delibera annullabile.

I Fatti del Caso: La Delibera Contestata

Il caso ha origine dalla contestazione di un condomino, proprietario di un immobile all’interno di un supercondominio composto da cinque edifici. Il condomino ha impugnato una delibera assembleare sostenendo che fosse illegittima per diverse ragioni. Le principali critiche riguardavano vizi formali nella costituzione dell’assemblea e vizi sostanziali legati a presunte irregolarità contabili. In particolare, si lamentava che all’assemblea fossero stati convocati tutti i singoli condomini, in violazione sia del regolamento contrattuale sia delle norme di legge.

La Difesa del Supercondominio e la Questione della Tempestività

Il supercondominio convenuto si è difeso sostenendo, in via preliminare, che l’azione del condomino fosse tardiva e quindi inammissibile. Secondo la difesa, i termini per l’impugnazione non erano stati rispettati. Inoltre, nel merito, il supercondominio ha affermato la piena legittimità della convocazione e della contabilità approvata.

Il Tribunale ha prima affrontato l’eccezione di tardività, respingendola. Ha chiarito che, in seguito al fallimento della procedura di mediazione obbligatoria, inizia a decorrere un nuovo termine di 30 giorni per avviare la causa in tribunale. Poiché l’azione giudiziaria era stata avviata entro questo termine, è stata considerata tempestiva.

L’Analisi sull’Impugnazione della Delibera del Supercondominio

Il cuore della decisione si è concentrato sulla corretta composizione dell’assemblea del supercondominio. Il giudice ha applicato il cosiddetto ‘principio della ragione più liquida’, decidendo la causa sulla base del motivo di impugnazione più evidente e fondato: il vizio di convocazione.

Secondo l’articolo 67 delle disposizioni di attuazione del codice civile, quando un supercondominio ha più di sessanta partecipanti, ciascun condominio deve designare un proprio rappresentante per partecipare all’assemblea che delibera sulla gestione ordinaria delle parti comuni e sulla nomina dell’amministratore. L’articolo 72, inoltre, specifica che i regolamenti di condominio non possono derogare a questa norma.

Nel caso di specie, l’assemblea aveva all’ordine del giorno proprio materie di gestione ordinaria (approvazione del consuntivo e del preventivo, nomina dell’amministratore). Nonostante ciò, l’amministratore aveva convocato tutti i singoli proprietari invece dei rappresentanti designati da ciascun edificio.

Le Motivazioni

Il Tribunale ha stabilito che la convocazione di tutti i singoli condomini, anziché dei rappresentanti nominati da ciascun edificio, costituisce un vizio di convocazione. Anche se il regolamento del supercondominio prevedeva una composizione diversa (gli amministratori dei singoli stabili), questa clausola è stata ritenuta nulla perché in contrasto con una norma inderogabile di legge (l’art. 72 disp. att. c.c.).

La legge impone la figura del rappresentante per semplificare il processo decisionale nei complessi di grandi dimensioni. La sua mancata convocazione, e la convocazione al suo posto di soggetti non legittimati (i singoli condomini), ha reso l’assemblea non validamente costituita. Di conseguenza, la delibera approvata in quella sede è viziata e deve essere annullata.

Le Conclusioni

Questa sentenza offre un importante monito per gli amministratori di supercondomini. La corretta convocazione dell’assemblea è un requisito imprescindibile per la validità delle delibere. Per le materie di gestione ordinaria nei supercondomini con più di 60 partecipanti, è obbligatorio convocare i rappresentanti di ogni edificio, precedentemente nominati dalle rispettive assemblee. La convocazione diretta di tutti i proprietari, sebbene possa sembrare un atto di maggiore democrazia, costituisce in realtà un vizio procedurale che espone la delibera al rischio concreto di annullamento, con conseguente spreco di tempo e risorse per l’intera compagine condominiale.

Chi deve partecipare all’assemblea di un supercondominio per le decisioni di gestione ordinaria?
Quando i partecipanti sono complessivamente più di sessanta, all’assemblea per la gestione ordinaria devono partecipare i rappresentanti designati da ciascun singolo condominio, e non tutti i singoli proprietari.

Una clausola del regolamento di condominio può derogare alle norme di legge sulla composizione dell’assemblea del supercondominio?
No. La norma che impone la nomina di un rappresentante per ogni edificio (art. 67 disp. att. c.c.) è inderogabile, come specificato dall’art. 72 disp. att. c.c. Qualsiasi clausola del regolamento in contrasto con essa è da considerarsi nulla.

Cosa succede se all’assemblea del supercondominio vengono convocati tutti i singoli condomini invece dei rappresentanti designati?
Se l’assemblea ha ad oggetto la gestione ordinaria, la convocazione di tutti i condomini invece dei rappresentanti designati costituisce un vizio di convocazione. Questo vizio rende la delibera approvata in quella sede annullabile su impugnazione di un avente diritto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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