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Impugnativa stragiudiziale: serve la procura scritta?

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di un gruppo di lavoratori, confermando che l’impugnativa stragiudiziale di un trasferimento, se firmata dal solo avvocato, è inefficace se non si prova l’esistenza di una procura scritta precedente. Anche se non è necessario allegarla alla comunicazione, il datore di lavoro può contestarne l’esistenza in giudizio e, in tal caso, spetta al lavoratore dimostrare di averla conferita tempestivamente. In assenza di tale prova, il diritto di impugnare decade.

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Pubblicato il 18 settembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Impugnativa Stragiudiziale: La Procura Scritta è Essenziale

L’impugnativa stragiudiziale di un trasferimento o di un licenziamento rappresenta un passo cruciale per il lavoratore che intende tutelare i propri diritti. Tuttavia, la sua efficacia è legata al rispetto di precisi requisiti formali. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce un aspetto fondamentale: la necessità di una procura scritta conferita all’avvocato, anche se non allegata alla comunicazione. Analizziamo insieme la decisione e le sue implicazioni pratiche.

I fatti del caso

Un gruppo di lavoratori si opponeva al proprio trasferimento, ritenendolo illegittimo, avvenuto nell’ambito di una cessione di rapporti di lavoro da una società a un’altra. L’opposizione veniva formalizzata tramite una lettera di impugnativa stragiudiziale inviata dall’avvocato dei lavoratori. Sia il Tribunale in primo grado che la Corte d’Appello respingevano il ricorso, ritenendo che i lavoratori fossero incorsi nella decadenza dal diritto di impugnare. Il motivo? La lettera era stata firmata solo dal legale, e i lavoratori non avevano fornito la prova di avergli conferito una procura scritta prima dell’invio della comunicazione. I lavoratori decidevano quindi di ricorrere in Cassazione.

La decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso dei lavoratori, confermando le decisioni dei giudici di merito. Il fulcro della questione non è se la procura debba essere materialmente allegata alla lettera di impugnazione, ma se essa esista e sia stata conferita prima della comunicazione stessa.

L’impugnativa stragiudiziale e la necessità della procura

La Corte, richiamando un suo precedente orientamento (sentenza n. 9650 del 2021), ha ribadito un principio di diritto molto chiaro. L’impugnativa stragiudiziale, per essere efficace e interrompere i termini di decadenza, può essere sottoscritta anche dal solo difensore. Tuttavia, ciò è possibile solo a condizione che l’avvocato sia stato previamente munito di un’apposita procura scritta dal suo assistito.

Il diritto del datore di lavoro di contestare

Un punto chiave della decisione è che il datore di lavoro, una volta convenuto in giudizio, ha il pieno diritto di contestare l’idoneità dell’impugnativa, mettendo in dubbio l’esistenza di un mandato precedente. Non è tenuto a chiedere l’esibizione della procura al momento della ricezione della lettera; può sollevare la questione direttamente in sede processuale.

Le motivazioni

Le motivazioni della Corte si fondano sull’onere della prova. Se il datore di lavoro contesta in giudizio l’esistenza di una procura scritta anteriore alla data dell’impugnativa, spetta al lavoratore dimostrare il contrario. Nel caso specifico, i giudici di merito avevano accertato che i lavoratori non avevano fornito alcuna prova dell’esistenza di una procura ad hoc, che per legge deve avere forma scritta. Le emergenze processuali, inclusi altri documenti prodotti, non erano state ritenute sufficienti a dimostrare l’effettivo conferimento del mandato specifico per contestare il trasferimento in quella data. Di conseguenza, la lettera firmata dal solo avvocato è stata considerata priva di effetti, determinando la decadenza del diritto dei lavoratori a far valere l’illegittimità del trasferimento.

Le conclusioni

Questa ordinanza offre un’importante lezione pratica per lavoratori e avvocati. Per evitare di incorrere in decadenze che possono compromettere l’esito di una causa, è fondamentale che l’impugnativa stragiudiziale sia sempre supportata da una procura scritta, datata e firmata dal lavoratore in un momento antecedente all’invio della comunicazione. Anche se la legge non impone di allegarla, averla e poterla produrre in giudizio diventa essenziale qualora la controparte ne contesti l’esistenza. Agire senza questa precauzione espone a un rischio molto elevato, come dimostra l’esito di questa vicenda.

È valida un’impugnativa di trasferimento firmata solo dall’avvocato?
Sì, può essere valida, ma solo a condizione che il lavoratore abbia conferito al proprio avvocato una procura scritta specifica (ad hoc) in data anteriore all’invio della lettera di impugnativa.

L’avvocato deve allegare la procura alla lettera di impugnativa?
No, non è obbligatorio allegare la procura alla comunicazione stragiudiziale. Tuttavia, è sufficiente che il difensore dichiari di agire in nome e per conto del proprio assistito e di aver ricevuto apposito mandato.

Chi deve provare l’esistenza della procura se il datore di lavoro la contesta?
Se il datore di lavoro, una volta in giudizio, contesta la validità dell’impugnativa perché dubita dell’esistenza di un mandato precedente, l’onere di provare l’esistenza della procura scritta e la sua data anteriore spetta al lavoratore.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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