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Improcedibilità ricorso: deposito notifica essenziale

Una azienda sanitaria locale ha impugnato una decisione che la riteneva solidalmente responsabile per i crediti di un lavoratore somministrato. La Corte di Cassazione ha dichiarato l’improcedibilità del ricorso perché l’azienda non ha depositato nei termini di legge la copia autentica della sentenza impugnata con la relativa relata di notifica, un adempimento procedurale inderogabile.

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L’Improcedibilità del Ricorso: Quando la Forma Diventa Sostanza

Nel processo civile, e in particolare nel giudizio di Cassazione, il rispetto delle forme e dei termini procedurali non è un mero formalismo, ma una condizione essenziale per poter ottenere una decisione sul merito della controversia. Una recente ordinanza della Suprema Corte ribadisce questo principio, dichiarando l’improcedibilità del ricorso di un’azienda sanitaria a causa del mancato deposito di un documento cruciale. Questo caso offre uno spunto fondamentale per comprendere come un errore procedurale possa precludere definitivamente la via della giustizia.

I Fatti del Caso: La Responsabilità Solidale tra Azienda Utilizzatrice e Agenzia di Somministrazione

La vicenda trae origine dalla richiesta di un lavoratore, impiegato tramite un’agenzia di somministrazione presso un’azienda sanitaria locale. Il lavoratore aveva ottenuto un decreto ingiuntivo per il pagamento di crediti retributivi (ferie, festività, ratei di tredicesima e TFR) sia nei confronti dell’agenzia, sua datrice di lavoro formale, sia nei confronti dell’azienda sanitaria, quale utilizzatrice delle sue prestazioni.

Sia il Tribunale che la Corte d’Appello avevano confermato la responsabilità solidale dell’azienda sanitaria, obbligandola al pagamento. Secondo i giudici di merito, la disciplina sulla somministrazione di lavoro prevede un vincolo solidale tra agenzia e utilizzatore a tutela del lavoratore, il quale può rivolgersi indifferentemente a entrambi per ottenere quanto gli spetta. L’azienda sanitaria, ritenendo errata tale decisione, ha proposto ricorso per Cassazione.

L’Eccezione di Improcedibilità del Ricorso in Cassazione

Il lavoratore, costituitosi in giudizio come controricorrente, ha sollevato un’eccezione preliminare di natura puramente processuale: l’improcedibilità del ricorso. L’articolo 369 del codice di procedura civile stabilisce, infatti, che il ricorrente deve depositare, a pena di improcedibilità, una serie di documenti entro un termine perentorio di venti giorni dall’ultima notifica del ricorso. Tra questi, assume un’importanza cruciale la copia autentica della sentenza impugnata, corredata della relazione di notificazione, qualora sia avvenuta.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte di Cassazione ha accolto l’eccezione del controricorrente, senza nemmeno entrare nel merito dei motivi di impugnazione. Gli Ermellini hanno richiamato il loro consolidato orientamento giurisprudenziale, secondo cui il deposito della copia autentica della sentenza notificata è un adempimento indispensabile per consentire alla Corte di verificare la tempestività dell’impugnazione.

Nel caso specifico, l’azienda ricorrente aveva indicato di aver ricevuto la notifica della sentenza d’appello in una certa data, ma non aveva poi depositato la documentazione che lo provava. Poiché il ricorso risultava notificato oltre il termine breve di 60 giorni dalla pubblicazione della sentenza, sarebbe stato onere del ricorrente dimostrare, attraverso la relata di notifica, di aver rispettato tale termine a partire dalla data di ricezione dell’atto. La mancanza di questa prova documentale ha reso impossibile ogni verifica da parte della Corte, determinando inevitabilmente la declaratoria di improcedibilità del ricorso.

Conclusioni: L’Importanza del Rigore Procedurale

La decisione in commento è un monito sull’importanza del rigore formale nel giudizio di legittimità. La Suprema Corte non può supplire alle omissioni delle parti. Il mancato rispetto di un onere procedurale come quello del deposito della sentenza notificata non è una mera irregolarità, ma una violazione che impedisce al processo di proseguire. Per le parti in causa, ciò significa che, indipendentemente dalla fondatezza delle proprie ragioni nel merito, un errore nella gestione della procedura può comportare la chiusura definitiva del contenzioso e la consolidazione della sentenza sfavorevole.

Per quale motivo il ricorso per Cassazione è stato dichiarato improcedibile?
Il ricorso è stato dichiarato improcedibile perché la parte ricorrente non ha depositato, entro il termine perentorio previsto dalla legge, la copia autentica della sentenza impugnata completa della relata di notificazione, impedendo così alla Corte di verificare la tempestività dell’impugnazione.

Cosa deve depositare il ricorrente in Cassazione per non incorrere nell’improcedibilità?
Secondo l’art. 369, comma 2, n. 2, del codice di procedura civile, il ricorrente deve depositare, a pena di improcedibilità, una copia autentica della sentenza impugnata. Se la sentenza è stata notificata, questa copia deve includere la relata di notificazione.

La Corte ha esaminato i motivi di merito del ricorso, come la questione della responsabilità solidale?
No, la Corte non ha esaminato i motivi di merito. La dichiarazione di improcedibilità è una decisione processuale che chiude il giudizio prima dell’analisi della fondatezza delle censure, basandosi esclusivamente sulla violazione di un requisito di ammissibilità dell’appello.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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