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Improcedibilità ricorso Cassazione: sentenza e notifica

La Corte di Cassazione dichiara l’improcedibilità di un ricorso a causa della mancata produzione, da parte dei ricorrenti, della copia della sentenza impugnata corredata dalla relata di notifica. La controversia originaria riguardava la distanza di due piante dal confine tra proprietà. La decisione sottolinea l’importanza inderogabile degli adempimenti formali per l’ammissibilità del ricorso, specialmente quando questo viene notificato oltre il termine breve di 60 giorni dalla pubblicazione della sentenza.

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Improcedibilità Ricorso Cassazione: Un Errore Formale Può Costare Caro

Nel complesso mondo della giustizia, i dettagli formali non sono semplici tecnicismi, ma pilastri che garantiscono il corretto svolgimento del processo. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci ricorda quanto possa essere decisivo un adempimento procedurale. L’esito di una causa, infatti, può dipendere non solo dalle ragioni di merito, ma anche dal rigoroso rispetto delle norme che regolano le impugnazioni. Analizziamo un caso che illustra perfettamente l’improcedibilità del ricorso in Cassazione a causa di una dimenticanza apparentemente minore, ma dalle conseguenze definitive.

I Fatti di Causa: Una Disputa tra Vicini per Due Piante di Alloro

La vicenda ha origine da una classica lite di vicinato. Una proprietaria citava in giudizio i suoi vicini, chiedendo al Tribunale di ordinare la rimozione di due piante di alloro poste a distanza irregolare dal confine e il taglio dei rami che si protendevano sulla sua proprietà. Mentre i vicini non si opponevano al taglio dei rami, contestavano fermamente la richiesta di estirpazione delle piante.

Il Tribunale di primo grado accoglieva la domanda, condannando i vicini a rimuovere le due piante. Questi ultimi impugnavano la decisione dinanzi alla Corte d’Appello, la quale, pur riformando parzialmente la sentenza (precisando che l’obbligo riguardava il taglio dei rami e non degli alberi), confermava il punto cruciale: l’alloro è una pianta di alto fusto e, pertanto, le due piante dovevano rispettare la distanza legale di tre metri dal confine, cosa che non avveniva. I proprietari degli alberi, insoddisfatti, decidevano quindi di presentare ricorso alla Corte di Cassazione.

L’Improcedibilità del Ricorso in Cassazione: Le Motivazioni della Corte

Arrivati al terzo grado di giudizio, la Corte di Cassazione non è entrata nel merito della questione botanica (se l’alloro sia o meno una pianta di alto fusto), ma si è fermata a un controllo preliminare di ammissibilità. La Corte ha dichiarato il ricorso improcedibile. La ragione risiede in una violazione dell’articolo 369, comma 2, n. 2 del codice di procedura civile. Questa norma impone a chi presenta ricorso di depositare, a pena di improcedibilità, una copia autentica della sentenza impugnata munita della relazione di notificazione (relata di notifica).

I ricorrenti avevano affermato che la sentenza d’appello era stata loro notificata in una certa data, ma non avevano prodotto il documento che lo provava. Nel loro fascicolo era presente solo una copia autentica della sentenza, priva però della relata. Questo documento è fondamentale perché certifica la data in cui la sentenza è stata formalmente comunicata, data dalla quale decorre il termine breve per impugnare. Poiché il ricorso era stato notificato oltre il termine di 60 giorni dalla pubblicazione della sentenza, la prova della data di notifica diventava essenziale per dimostrare la tempestività dell’impugnazione. In assenza di tale prova, la Corte non ha potuto fare altro che applicare la sanzione prevista dalla legge.

Conclusioni: L’Importanza del Rigore Formale nel Processo

Questa ordinanza è un monito sull’importanza della diligenza e del rigore formale nel processo civile, in particolare nel giudizio di legittimità. L’improcedibilità del ricorso in Cassazione non è una decisione sul torto o sulla ragione delle parti, ma una constatazione che non sono state rispettate le regole procedurali per accedere al giudizio. Un errore, come la mancata produzione di un documento richiesto a pena di inammissibilità, può vanificare l’intero percorso giudiziario e precludere definitivamente la possibilità di far valere le proprie ragioni. La decisione ribadisce il principio di “autoresponsabilità” della parte, che ha l’onere di compiere tutti gli atti necessari a rendere il proprio ricorso procedibile, senza possibilità di sanatorie successive.

Perché il ricorso alla Corte di Cassazione è stato dichiarato improcedibile?
Il ricorso è stato dichiarato improcedibile perché i ricorrenti non hanno depositato la copia della sentenza d’appello con la relativa relazione di notificazione (relata di notifica), come richiesto dall’art. 369, comma 2, n. 2 del codice di procedura civile.

Cosa è la ‘relata di notifica’ e perché è così importante in questo caso?
La ‘relata di notifica’ è l’attestazione scritta dall’ufficiale giudiziario che prova l’avvenuta consegna formale di un atto. In questo caso, era fondamentale per dimostrare la data esatta in cui la sentenza d’appello era stata notificata e, di conseguenza, per verificare se il ricorso fosse stato presentato entro il termine di legge.

La Corte di Cassazione ha deciso se le piante di alloro andavano rimosse o meno?
No, la Corte non ha esaminato il merito della questione, cioè se le piante dovessero essere rimosse. La decisione di improcedibilità ha bloccato il processo prima che si potesse discutere il contenuto della controversia, lasciando quindi definitiva la decisione della Corte d’Appello.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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