LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Improcedibilità ricorso Cassazione: onere della prova

Una società immobiliare e un ente comunale, condannati in solido per i danni causati dal crollo di una strada, hanno presentato ricorso alla Corte Suprema. La Corte ha dichiarato l’improcedibilità del ricorso in Cassazione perché i ricorrenti, pur avendo dichiarato di aver ricevuto notifica della sentenza d’appello, non hanno depositato la copia con la relativa prova di notifica. Questa omissione ha violato un preciso onere processuale, rendendo l’esame del merito impossibile.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 26 ottobre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Improcedibilità ricorso Cassazione: l’importanza del deposito della sentenza notificata

Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale della procedura civile: la mancata produzione della sentenza impugnata con la prova della sua notifica determina l’improcedibilità del ricorso in Cassazione. Questa decisione sottolinea l’importanza degli adempimenti formali e l’autoresponsabilità delle parti nel rispettare le norme processuali, anche quando possono sembrare meri cavilli.

I Fatti di Causa

La vicenda ha origine da un incidente avvenuto nel 2003, quando il rimorchio di un’attrazione per spettacoli viaggianti si ribaltò a causa dell’improvvisa apertura di una voragine in un piazzale di proprietà comunale. La proprietaria del mezzo citò in giudizio il Comune per ottenere il risarcimento dei danni materiali e del mancato guadagno.

Il Comune, a sua volta, chiamò in causa due soggetti: la propria compagnia assicuratrice, per essere tenuto indenne (manleva), e una società immobiliare, sostenendo che quest’ultima fosse la vera custode dell’area, in quanto adibita a cantiere per un programma edilizio.

Sia il Tribunale di primo grado che la Corte d’Appello condannarono in solido il Comune e la società immobiliare al risarcimento del danno, rigettando la richiesta di manleva verso l’assicurazione. Di fronte a questa doppia sconfitta, sia il Comune che la società immobiliare decisero di presentare ricorso alla Corte di Cassazione.

La decisione della Corte di Cassazione

La Corte Suprema, senza entrare nel merito delle questioni sollevate (come la responsabilità per la custodia della strada), ha dichiarato entrambi i ricorsi improcedibili. La decisione non si basa sulla fondatezza o meno delle argomentazioni dei ricorrenti, ma su una violazione di natura puramente procedurale che ha precluso ogni ulteriore esame.

Le motivazioni: L’onere di deposito e l’improcedibilità del ricorso in Cassazione

Il cuore della decisione risiede nell’applicazione dell’art. 369 del codice di procedura civile. La Corte ha osservato che entrambi i ricorrenti avevano dichiarato, nei rispettivi atti di ricorso, che la sentenza della Corte d’Appello era stata loro notificata in una data specifica.

Questa dichiarazione, anche se fatta autonomamente dalla parte, ha una conseguenza giuridica precisa: fa scattare l’onere, per il ricorrente, di depositare presso la cancelleria della Cassazione una copia autentica della sentenza impugnata completa della relata di notifica (cioè la prova dell’avvenuta consegna). Questo adempimento è essenziale perché permette alla Corte di verificare il rispetto del ‘termine breve’ di 60 giorni per l’impugnazione, che decorre appunto dalla data di notifica.

Nel caso specifico, nessuno dei due ricorrenti ha adempiuto a tale onere. Hanno depositato una copia semplice della sentenza, priva della fondamentale attestazione di notifica. La Corte ha sottolineato che questa mancanza non è una mera formalità, ma una violazione che impedisce la procedibilità del ricorso. Non è possibile sanare questa mancanza invocando altri principi, né attendere che sia la controparte a produrre il documento.

La Corte ha specificato che la dichiarazione di avvenuta notifica contenuta nel ricorso è una manifestazione di autoresponsabilità: la parte che la effettua si impegna a subirne le conseguenze, tra cui, appunto, l’onere di fornire la relativa prova documentale. In assenza di tale prova, il ricorso è stato inevitabilmente dichiarato improcedibile.

Conclusioni: Implicazioni pratiche della decisione

Questa ordinanza è un monito sull’importanza della diligenza e della precisione nella gestione dei processi, specialmente nel giudizio di legittimità. Le conseguenze di una dimenticanza procedurale possono essere fatali, portando al rigetto di un ricorso potenzialmente fondato nel merito.

Le principali implicazioni pratiche sono:

1. Autoresponsabilità della parte: Dichiarare un fatto processuale (come la notifica di una sentenza) vincola la parte a provarlo, con tutte le conseguenze del caso.
2. Centralità del deposito: L’onere di depositare la sentenza notificata ai sensi dell’art. 369 c.p.c. non ammette deroghe se la parte stessa ha affermato che la notifica è avvenuta.
3. Irrilevanza del merito: L’improcedibilità del ricorso in Cassazione per motivi procedurali impedisce alla Corte di esaminare le ragioni sostanziali dell’impugnazione, rendendo vana tutta l’attività difensiva precedente.

Qual è l’onere del ricorrente in Cassazione se la sentenza impugnata è stata notificata?
Se la sentenza è stata notificata, il ricorrente ha l’onere, previsto dall’art. 369 del codice di procedura civile, di depositare presso la cancelleria della Corte una copia autentica della sentenza munita della relata di notifica, ovvero della prova dell’avvenuta consegna tramite PEC.

Cosa succede se il ricorrente non deposita la copia della sentenza notificata?
La mancata osservanza di questo onere determina l’improcedibilità del ricorso. Ciò significa che la Corte non può esaminare il merito delle questioni sollevate e il ricorso viene rigettato per una ragione puramente procedurale.

La dichiarazione di avvenuta notifica nel ricorso ha conseguenze processuali?
Sì, la dichiarazione contenuta nel ricorso con cui si attesta che la sentenza è stata notificata è una manifestazione di autoresponsabilità. Impegna la parte a subire le conseguenze di quanto dichiarato, facendo sorgere in capo ad essa l’onere di depositare la relativa prova documentale, pena l’improcedibilità.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati