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Improcedibilità ricorso Cassazione: la guida completa

La Corte di Cassazione dichiara l’improcedibilità di un ricorso in un caso di fideiussione bancaria. La decisione non entra nel merito della controversia, ma si fonda su un vizio procedurale insanabile: i ricorrenti, pur avendo dichiarato che la sentenza d’appello era stata notificata, non hanno depositato la copia con la relativa relata di notifica, come imposto dall’art. 369 c.p.c. La Corte ribadisce che tale adempimento è essenziale per verificare la tempestività dell’impugnazione e la sua omissione determina l’improcedibilità del ricorso Cassazione, senza possibilità di sanatoria.

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Pubblicato il 16 settembre 2025 in Diritto Bancario, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Improcedibilità del Ricorso in Cassazione: L’Importanza della Relata di Notifica

Nel complesso mondo del diritto, la forma è spesso sostanza. Un errore procedurale, anche se apparentemente minore, può compromettere l’esito di una causa, indipendentemente dalla fondatezza delle ragioni di merito. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio di come un’omissione formale possa portare alla declaratoria di improcedibilità del ricorso in Cassazione, chiudendo di fatto le porte del giudizio di legittimità. Questo articolo analizza il caso, spiegando perché il mancato deposito della relata di notifica della sentenza impugnata sia un errore fatale.

I Fatti di Causa

La vicenda trae origine da un decreto ingiuntivo emesso da un tribunale su richiesta di un istituto di credito nei confronti di due fideiussori di una società. I fideiussori, chiamati a pagare un debito di quasi mezzo milione di euro, proponevano opposizione, che veniva però respinta in primo grado.

Successivamente, la Corte d’Appello accoglieva parzialmente il loro gravame. Pur revocando il decreto ingiuntivo, li condannava comunque al pagamento di una somma leggermente inferiore, avendo riconosciuto l’illegittimità di una parte degli interessi applicati dalla banca. Insoddisfatti della decisione, i fideiussori decidevano di presentare ricorso alla Corte di Cassazione.

La Questione Procedurale: Il Nodo dell’Improcedibilità del Ricorso in Cassazione

Il cuore della decisione della Suprema Corte non risiede nelle complesse questioni di diritto bancario (come l’usura o l’anatocismo) sollevate dai ricorrenti, bensì in un aspetto puramente procedurale. Nel loro ricorso, i fideiussori avevano dichiarato che la sentenza della Corte d’Appello era stata loro notificata in una data specifica.

Questa dichiarazione ha un’importanza cruciale: fa scattare il cosiddetto “termine breve” di 60 giorni per impugnare, anziché il “termine lungo” di sei mesi dalla pubblicazione della sentenza. Tuttavia, l’articolo 369, comma 2, n. 2, del codice di procedura civile, impone a chi impugna entro il termine breve l’onere di depositare, insieme al ricorso, una copia autentica della sentenza impugnata munita della relazione di notificazione (la cosiddetta “relata di notifica”).

Nel caso di specie, i ricorrenti hanno omesso di depositare tale documento fondamentale. Hanno depositato copie della sentenza, ma nessuna di esse era corredata dalla prova della sua avvenuta notificazione. Questa omissione si è rivelata decisiva e ha portato alla declaratoria di improcedibilità del ricorso in Cassazione.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte ha spiegato in modo inequivocabile le ragioni della sua decisione. L’obbligo di depositare la sentenza con la relata di notifica non è un mero formalismo. Esso risponde a un’esigenza di interesse pubblico: consentire alla Corte di verificare d’ufficio e immediatamente la tempestività del ricorso e, di conseguenza, l’eventuale passaggio in giudicato della sentenza impugnata.

La Corte ha chiarito i seguenti punti chiave:

1. Onere Insanabile: L’omissione non può essere sanata successivamente. La produzione tardiva del documento non è permessa, poiché violerebbe la perentorietà dei termini processuali.
2. Irrilevanza della Condotta della Controparte: Il fatto che la controparte (la banca) non abbia eccepito l’improcedibilità è irrilevante. Il controllo sulla procedibilità è un potere-dovere del giudice, che deve esercitarlo d’ufficio a tutela della certezza del diritto e del corretto funzionamento del processo.
3. Auto-responsabilità della Parte: La parte che dichiara nel ricorso di aver ricevuto la notifica della sentenza si assume la piena responsabilità delle conseguenze di tale affermazione, prima fra tutte quella di dover provare tale circostanza depositando la documentazione richiesta dalla legge.

In sostanza, la Corte ha ribadito un principio consolidato: il rispetto delle norme procedurali è un presupposto indispensabile per accedere al giudizio di legittimità. Un errore su questo fronte, per quanto possa sembrare piccolo, è sufficiente a precludere l’esame del merito della controversia.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Pronuncia

Questa ordinanza è un monito severo per avvocati e parti processuali. Sottolinea l’importanza critica di una gestione meticolosa e impeccabile degli adempimenti formali nel giudizio di Cassazione. Un caso che potrebbe avere solide basi nel merito può naufragare a causa di una svista procedurale. La lezione è chiara: quando si presenta un ricorso basato sul termine breve decorrente dalla notifica, è assolutamente imperativo assicurarsi che la relata di notifica sia allegata alla copia della sentenza depositata in cancelleria. Non esistono seconde possibilità o sanatorie per questa specifica omissione, che conduce direttamente alla declaratoria di improcedibilità del ricorso in Cassazione.

Perché il ricorso in Cassazione è stato dichiarato improcedibile?
Il ricorso è stato dichiarato improcedibile perché i ricorrenti, pur avendo affermato nel loro atto che la sentenza d’appello era stata notificata (facendo così scattare il termine breve per impugnare), non hanno depositato la copia della sentenza con la relativa relata di notifica, come richiesto a pena di improcedibilità dall’art. 369, comma 2, n. 2, del codice di procedura civile.

È possibile rimediare alla mancata produzione della relata di notifica dopo aver depositato il ricorso?
No. Secondo la Corte di Cassazione, l’omissione del deposito della relata di notifica non può essere sanata successivamente. Si tratta di un onere che deve essere adempiuto entro il termine perentorio per il deposito del ricorso, e la sua mancanza costituisce un vizio insanabile.

Il fatto che la controparte non abbia sollevato l’eccezione di improcedibilità può salvare il ricorso?
No. La Corte ha chiarito che la verifica della procedibilità del ricorso è un compito che spetta al giudice d’ufficio, poiché risponde a un’esigenza di interesse pubblico legata alla certezza del diritto e alla verifica del passaggio in giudicato delle sentenze. Pertanto, l’improcedibilità viene dichiarata anche se la parte controricorrente non la eccepisce.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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