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Improcedibilità del ricorso: l’onere del deposito

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’improcedibilità del ricorso di una società che, pur avendo menzionato la data di notifica della sentenza d’appello, non ha depositato la relativa prova (relata di notifica). La Corte ha ribadito che tale adempimento è un onere inderogabile del ricorrente, la cui omissione impedisce la verifica della tempestività dell’impugnazione e comporta la sanzione processuale, senza possibilità di sanatoria.

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Pubblicato il 15 novembre 2025 in Diritto Commerciale, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Improcedibilità del Ricorso: Il Pericolo Nascosto nel Mancato Deposito della Notifica

Nel complesso mondo del diritto processuale, la forma è spesso sostanza. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione, l’ordinanza n. 13652/2024, ci ricorda quanto possa essere fatale un’omissione apparentemente secondaria. La vicenda, che si conclude con una declaratoria di improcedibilità del ricorso, mette in luce l’importanza cruciale del corretto deposito degli atti e le severe conseguenze di una svista procedurale nel giudizio di legittimità. Questo caso offre una lezione fondamentale sull’onere della prova e sulla diligenza richiesta agli operatori del diritto.

I Fatti di Causa

La controversia trae origine da un contratto di associazione in partecipazione stipulato nel giugno 2000. Una società associata citava in giudizio l’associante, lamentando l’inadempimento degli obblighi contrattuali e chiedendo il risarcimento dei danni. Il contenzioso, dopo un primo grado di giudizio presso il Tribunale di Brescia, approdava dinanzi alla Corte di Appello, che respingeva il gravame della società associata.

Avverso la sentenza di secondo grado, quest’ultima proponeva ricorso per cassazione. Nell’atto di impugnazione, la società ricorrente dichiarava esplicitamente che la sentenza era stata notificata in una data precisa (12 marzo 2019), facendo così decorrere il cosiddetto ‘termine breve’ per l’impugnazione.

L’eccezione di Improcedibilità del Ricorso

La società controricorrente, nel costituirsi in giudizio, sollevava un’eccezione pregiudiziale dirimente: l’improcedibilità del ricorso. Il motivo? La ricorrente, pur avendo dato atto della notifica, non aveva depositato, unitamente al ricorso, la copia autentica della sentenza impugnata munita della relata di notifica, ovvero la prova dell’avvenuta notificazione.

Secondo la controricorrente, tale omissione violava un preciso onere imposto dall’articolo 369, comma 2, n. 2, del codice di procedura civile, impedendo alla Corte di verificare d’ufficio la tempestività dell’impugnazione.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha ritenuto fondata l’eccezione, accogliendo in pieno l’orientamento giurisprudenziale consolidato in materia.

L’Onere del Ricorrente e la Responsabilità Processuale

I giudici hanno chiarito che la dichiarazione, contenuta nel ricorso, dell’avvenuta notifica della sentenza impugnata non è una mera informazione, ma un ‘fatto processuale’ che vincola chi la compie. Tale dichiarazione fa sorgere in capo al ricorrente un preciso onere: depositare la copia della sentenza con la relata di notifica per consentire alla Corte di verificare il rispetto del termine breve di impugnazione. Questo adempimento, sottolinea la Corte, è espressione del principio di ‘autoresponsabilità’ della parte.

L’improcedibilità del ricorso come sanzione inderogabile

L’omissione di questo deposito non è una mera irregolarità sanabile. Al contrario, essa integra la causa di improcedibilità del ricorso prevista dalla legge. La Corte ha ribadito che questa sanzione è la conseguenza diretta del mancato rispetto di un termine perentorio. Non è possibile, quindi, produrre il documento mancante in un secondo momento, né spetta alla parte controricorrente (che pure aveva effettuato la notifica) sopperire alla negligenza dell’avversario. L’onere è esclusivamente del ricorrente.

Distinzioni e Principi Giuridici

La Corte ha anche precisato che questa regola ferrea si applica quando la notifica è frutto di un’iniziativa di parte, volta ad accelerare la formazione del giudicato. La situazione è diversa solo nelle ipotesi limitate in cui la notifica o la comunicazione del provvedimento avvengono a cura della cancelleria. Solo in quei casi, la prova dell’adempimento potrebbe essere già presente nel fascicolo d’ufficio, rendendo ‘scusabile’ l’omissione del ricorrente. Nel caso di specie, invece, trattandosi di notifica effettuata dalla controparte, l’unico modo per la Corte di averne prova era il deposito a cura della parte che impugnava.

Le Conclusioni

In conclusione, la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso improcedibile. La decisione della Corte d’Appello è così divenuta definitiva. La società ricorrente è stata condannata al pagamento delle spese legali e al versamento di un ulteriore importo a titolo di contributo unificato, come sanzione per aver proposto un’impugnazione inammissibile.

Questa ordinanza è un monito severo: nel giudizio di cassazione, ogni adempimento procedurale ha un peso decisivo. L’onere di depositare la prova della notifica, quando si invoca il termine breve, non ammette deroghe né sanatorie. La mancata osservanza di questa regola, dettata a presidio della certezza del diritto e del corretto svolgimento del processo, conduce inesorabilmente all’improcedibilità del ricorso, vanificando le ragioni di merito che la parte intendeva far valere.

Cosa succede se nel ricorso per cassazione si dichiara che la sentenza è stata notificata, ma non si deposita la prova della notifica?
Il ricorso viene dichiarato improcedibile. La dichiarazione dell’avvenuta notifica fa sorgere l’onere inderogabile per il ricorrente di depositare la copia della sentenza con la relativa relata di notifica, ai sensi dell’art. 369 c.p.c. L’omissione di tale deposito impedisce alla Corte di verificare la tempestività dell’impugnazione e costituisce una causa di improcedibilità insanabile.

È onere della parte controricorrente, che ha notificato la sentenza, produrre la prova della notifica per dimostrare la tardività del ricorso altrui?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che l’onere di depositare la sentenza notificata grava esclusivamente sul ricorrente. Non si può pretendere che la parte controricorrente sopperisca a un’omissione del ricorrente, anche se è stata lei a effettuare la notifica originaria.

L’omesso deposito della relata di notifica è un errore sanabile nel corso del giudizio di cassazione?
No, non è un errore sanabile. La previsione di un termine perentorio per il deposito è funzionale all’immediato e diretto riscontro della tempestività dell’impugnazione. Consentire una produzione tardiva del documento vanificherebbe la funzione stessa della norma e la sanzione dell’improcedibilità.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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