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Immobili da costruire: la tutela salta se l’opera è finita

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 7411/2024, ha stabilito che la nullità del contratto preliminare per la mancata consegna della polizza fideiussoria, prevista a tutela degli acquirenti di immobili da costruire, non può essere fatta valere se l’immobile è stato completato al momento della domanda giudiziale. Questa specifica protezione è limitata alla fase di costruzione, per garantire l’acquirente dal rischio di insolvenza del costruttore prima della fine dei lavori.

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Immobili da costruire: quando la tutela per l’acquirente viene meno?

L’acquisto di immobili da costruire rappresenta un’opportunità ma anche un rischio significativo per l’acquirente. Per mitigare questi pericoli, la legge (D.Lgs. 122/2005) ha introdotto tutele specifiche, tra cui l’obbligo per il costruttore di fornire una polizza fideiussoria a garanzia delle somme versate. Ma cosa succede se l’immobile viene completato prima che l’acquirente faccia valere i propri diritti? Con l’ordinanza n. 7411/2024, la Corte di Cassazione chiarisce i confini temporali di questa importante garanzia, stabilendo un principio cruciale: la tutela opera solo finché l’opera è in corso.

I Fatti di Causa

La vicenda analizzata dalla Corte riguarda un’operazione immobiliare complessa. Un privato aveva ceduto un terreno edificabile a un’impresa di costruzioni. In cambio, avrebbe ricevuto una somma in denaro e la proprietà di due appartamenti da edificare sul medesimo terreno. L’operazione era strutturata attraverso più atti: un contratto preliminare di vendita del suolo, un rogito notarile di trasferimento e due preliminari di vendita per i futuri appartamenti.

Successivamente, l’impresa costruttrice è stata dichiarata fallita. Il venditore del terreno, a quel punto, ha agito in giudizio per riavere la proprietà del fondo, sostenendo la nullità dell’intera operazione. La sua tesi si basava sulla violazione dell’art. 2 del D.Lgs. 122/2005, poiché il costruttore non aveva mai rilasciato la polizza fideiussoria obbligatoria a garanzia degli acconti impliciti (il valore del terreno ceduto). Tuttavia, al momento della domanda, gli appartamenti promessi erano già stati realizzati e l’uomo ne aveva persino preso possesso.

La Decisione della Corte e la tutela per gli immobili da costruire

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando la decisione del tribunale. I giudici hanno affermato un principio di diritto consolidato: la speciale tutela della nullità prevista per gli immobili da costruire non è più applicabile una volta che l’edificio è stato completato.

La norma, infatti, è concepita per proteggere l’acquirente durante la fase più rischiosa, ovvero quella della costruzione. Il pericolo concreto è che l’acquirente perda le somme anticipate a causa del fallimento del costruttore, ritrovandosi senza immobile e con scarse possibilità di recuperare il proprio denaro. La polizza fideiussoria serve proprio a neutralizzare questo specifico rischio.

Le Motivazioni

La Corte spiega che la ratio della legge è strettamente legata allo stato di avanzamento dei lavori. La protezione è “speciale” perché risponde a una situazione particolare: l’acquisto di un bene futuro e incerto. Quando la costruzione è ultimata, il bene non è più “da costruire”, ma è un immobile esistente a tutti gli effetti. Di conseguenza, il rischio specifico per cui la legge ha previsto la nullità viene meno.

A questo punto, la situazione dell’acquirente diventa assimilabile a quella di chiunque stipuli un preliminare per un immobile già realizzato. Le tutele a sua disposizione sono quelle ordinarie previste dal codice civile, come la trascrizione del contratto preliminare (art. 2645-bis c.c.), che lo rende opponibile a terzi, inclusa la curatela fallimentare.

Secondo la Cassazione, estendere la nullità anche dopo il completamento dell’opera snaturerebbe lo scopo della norma. Si trasformerebbe una garanzia mirata contro il rischio di insolvenza in corso d’opera in una tutela generale e atemporale, applicabile persino a compravendite di immobili già esistenti sin dall’origine, il che sarebbe contrario all’intento del legislatore.

Conclusioni

L’ordinanza n. 7411/2024 ribadisce un concetto fondamentale per chi acquista immobili da costruire: la tutela offerta dal D.Lgs. 122/2005 ha un preciso limite temporale che coincide con l’ultimazione dei lavori. Una volta che l’edificio è completato, la mancata consegna della polizza fideiussoria non può più essere invocata come causa di nullità del contratto. Per gli acquirenti, ciò significa che, sebbene la fideiussione sia un diritto irrinunciabile nella fase iniziale, è altrettanto cruciale avvalersi di strumenti di tutela ordinari, come la trascrizione del preliminare, per garantirsi fino al rogito definitivo, specialmente quando l’opera si avvia alla conclusione.

La mancanza della polizza fideiussoria rende sempre nullo un contratto per un immobile da costruire?
No. Secondo la Corte, la nullità prevista dalla legge è una forma di protezione che può essere fatta valere solo dall’acquirente e solo fino a quando l’immobile non è stato ultimato. Una volta che la costruzione è completata, questa specifica causa di nullità non è più applicabile.

Fino a quando si applica la tutela speciale del D.Lgs. 122/2005?
La tutela speciale, inclusa la nullità per assenza di fideiussione, si applica per tutto il periodo in cui l’immobile è in corso di costruzione. Cessa nel momento in cui l’opera viene ultimata.

Cosa succede se l’immobile è completato ma il costruttore fallisce prima del rogito?
Se l’immobile è stato completato, l’acquirente non può più invocare la nullità per la mancata consegna della polizza fideiussoria. La sua protezione dipenderà dagli strumenti generali, principalmente dalla trascrizione del contratto preliminare. Se il preliminare è stato trascritto prima della dichiarazione di fallimento, l’acquirente ha il diritto di ottenere il trasferimento della proprietà, altrimenti il suo diritto non è opponibile al fallimento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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