LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Gratuito patrocinio: ok se il reddito è basso

Un cittadino con un reddito basso e precedenti penali si vede inizialmente negare il gratuito patrocinio. Il Tribunale, in sede di opposizione, accoglie il ricorso, affermando che i precedenti penali non recenti e non legati a reati contro il patrimonio, uniti a un tenore di vita modesto e a periodi di detenzione, non sono sufficienti a presumere un reddito superiore ai limiti di legge. La decisione chiarisce che il diniego basato su presunzioni richiede prove gravi, precise e concordanti, non affermazioni generiche.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 8 agosto 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Gratuito Patrocinio: Ammesso anche con Precedenti Penali se il Reddito è Basso

Il gratuito patrocinio è un diritto fondamentale per chi non ha le risorse economiche per sostenere le spese di un processo. Una recente sentenza del Tribunale di Firenze ha chiarito un punto cruciale: i precedenti penali, da soli, non possono giustificare il diniego del beneficio se non vi sono prove concrete di un reddito superiore ai limiti di legge. Il caso in esame offre importanti spunti sulla valutazione del tenore di vita e sulla corretta applicazione delle norme in materia.

Analisi del Caso

Un cittadino, imputato in un procedimento penale, ha presentato istanza per essere ammesso al gratuito patrocinio. Ha dichiarato un reddito annuo molto basso (€ 4.141,55), ben al di sotto della soglia legale di € 12.838,01. Viveva con il padre pensionato, il cui reddito (€ 6.702,41) sommato al suo non superava comunque il limite previsto dalla legge per i nuclei familiari.

Nonostante ciò, il Tribunale penale ha inizialmente rigettato l’istanza. La motivazione del rigetto si basava sul presupposto che l’interessato fosse “soggetto incline a procurarsi profitti da attività illecite”, come evidenziato dalla sua “biografia penale”, che includeva numerose condanne per reati contro il patrimonio e simili tra il 1993 e il 2022.

Il richiedente ha quindi proposto opposizione, sostenendo che il giudice penale avesse erroneamente superato il limite di reddito basandosi su presunzioni generiche. Ha sottolineato che i suoi precedenti penali, pur esistenti, non dimostravano un’attuale capacità economica elevata, anzi, i reati contestati erano tipici di chi vive di espedienti e non di chi accumula ricchezze. Inoltre, ha evidenziato di aver trascorso lunghi periodi in detenzione, durante i quali non avrebbe potuto produrre redditi illeciti.

La Decisione del Tribunale in Sede di Opposizione sul Gratuito Patrocinio

Il Giudice civile, chiamato a decidere sull’opposizione, ha ribaltato la decisione iniziale, accogliendo il ricorso. La sentenza ha stabilito che, per negare il gratuito patrocinio basandosi su presunzioni di redditi illeciti, il giudice deve fornire una motivazione puntuale, fondata su elementi gravi, precisi e concordanti, come richiesto dall’art. 2729 del codice civile. Non bastano affermazioni generiche sulla “biografia penale” del richiedente.

Le Motivazioni

Il Tribunale ha fondato la sua decisione su diversi punti chiave:

1. Valutazione dei Precedenti Penali: Dall’esame del casellario giudiziale è emerso che, dal 2019, il ricorrente non era stato condannato per reati contro il patrimonio. Le condanne più recenti riguardavano reati (come l’esercizio arbitrario delle proprie ragioni) che, per loro natura, non hanno incidenza sulla capacità reddituale. Anche il reato per cui era attualmente imputato (possesso di oggetti atti allo scasso) non è di per sé produttivo di reddito.

2. Tenore di Vita e Periodi di Detenzione: Il ricorrente ha dimostrato di vivere in una casa popolare con il padre pensionato, una condizione che non indica un tenore di vita elevato. Inoltre, il fatto di essere detenuto per tutto il 2024 e di aver trascorso in passato altri periodi in carcere esclude la possibilità che abbia potuto produrre redditi significativi, leciti o illeciti.

3. Onere della Prova: La Cassazione ha più volte ribadito che, sebbene il giudice possa considerare i redditi da attività illecite, deve indicare specificamente gli elementi da cui desume il superamento della soglia di legge. Non si può presumere un reddito superiore al limite legale solo sulla base di precedenti penali, soprattutto se non recenti o non legati a reati lucrativi.

4. Cumulo dei Redditi: Il giudice ha correttamente sommato il reddito del richiedente con quello del padre convivente, accertando che il totale rimaneva al di sotto del limite di legge, confermando la sussistenza dei requisiti reddituali.

Le Conclusioni

In conclusione, il Tribunale di Firenze ha revocato il decreto di rigetto e ha ammesso il ricorrente al gratuito patrocinio. La sentenza riafferma un principio fondamentale: il diniego del patrocinio a spese dello Stato non può basarsi su meri sospetti o su una valutazione generica della pericolosità sociale del richiedente. È necessario un accertamento rigoroso che dimostri, attraverso elementi concreti e non semplici presunzioni, il superamento effettivo della soglia di reddito. Questa decisione tutela il diritto di difesa dei non abbienti, impedendo che venga negato sulla base di pregiudizi legati al passato criminale di una persona, quando mancano prove di un’attuale agiatezza economica.

Avere precedenti penali impedisce di ottenere il gratuito patrocinio?
No, secondo questa sentenza i precedenti penali, di per sé, non sono un motivo sufficiente per negare il gratuito patrocinio. Il giudice deve valutare se tali precedenti, insieme ad altri elementi concreti, dimostrino che il richiedente abbia un reddito superiore ai limiti di legge.

Come viene calcolato il reddito per il gratuito patrocinio se si vive con familiari?
Si sommano i redditi di tutti i componenti del nucleo familiare. Se la somma totale non supera il limite di legge stabilito (attualmente € 12.838,01, aumentato in base al numero di familiari a carico), si ha diritto al beneficio.

Cosa deve fare il giudice per negare il gratuito patrocinio basandosi su redditi illeciti?
Il giudice non può basarsi su affermazioni generiche o sospetti. Deve indicare in modo puntuale e rigoroso gli elementi di prova (indizi gravi, precisi e concordanti) dai quali si desume che il richiedente percepisca redditi da attività illecite tali da superare la soglia legale, come un tenore di vita inspiegabilmente elevato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati